Recensione: “Fantasy Lover” di Sherrilyn Kenyon
Grace Alexander, 29 anni, è single da quattro anni dopo una terribile esperienza con un uomo egoista e insensibile. Ma la sua amica Selena sa esattamente cosa ci vuole per lei: ha per le mani un antico volume nel quale è custodito uno splendido esemplare di uomo, su cui è stata lanciata una maledizione che lo costringe a restare relegato tra quelle pagine per l’eternità, a meno che, con un incantesimo, non venga evocato al fine di diventare per un mese lo schiavo d’amore di colei che lo richiama. Julian il Macedone, metà uomo, metà dio, è così incredibilmente bello che ogni donna cade ai suoi piedi e ogni uomo finisce per odiarlo. Quando Grace lo evoca, Julian è già rassegnato e pronto a soddisfare ogni sua fantasia sessuale. Lei però ha in mente tutt’altro.
Devo iniziare questa recensione con una premessa: se un paio di anni fa mi avessero detto che mi sarei trovata a recensire una serie intera di libri fantasy, probabilmente sarei scoppiata a ridere sonoramente in faccia al mio interlocutore. E invece eccomi qua a scrivere di un genere che pensavo non fosse “mio” e che invece ho scoperto piacermi un sacco. Ad oggi, nell’attimo in cui sto scrivendo, ho finito il quarto libro di questa serie, e mi appresto a recensire il primo! Perché? Perché sono fisiologicamente curiosa e volevo capire, prima di farmi trascinare dall’entusiasmo, se questa serie avrebbe retto ai miei occhi. Da come sto scrivendo penso avrete già capito che la risposta è sì, e quindi mi appresto a recensire “Fantasy Lover” con un notevole fervore. Mi sento anche in dovere di dire che scrivere una recensione, soprattutto su un libro di questo genere, senza fare spoiler è davvero molto difficile. Quindi mi scuso se la trama vi potrà sembrare scarna, ma preferisco di gran lunga non rovinarvi la lettura in nessun modo. Sappiate però che il libro mi ha davvero entusiasmata.
Ma ora passiamo al libro…
Mi sono innamorata di Julian di Macedonia dal momento in cui è uscito dal tomo in cui è stato relegato per l’eternità da una maledizione che lo costringe, quando evocato, a diventare per un mese lo schiavo d’amore della donna che lo ha appunto liberato. Ma per Grace, che a queste cose non crede, evocare Julian di Macedonia è stato solo un modo per mettere a tacere la sua amica Selena e il suo desiderio di mettere fine all’astinenza forzata dalle relazioni di Grace. Potete quindi immaginarvi il suo stupore quando, qualche ora dopo, lo ritroverà nudo e nel suo salotto!
Per non parlare poi dello stupore di Julian – liberato dopo centinaia di anni da un libro in cui periodicamente veniva rinchiuso – quando scoprirà che non solo a Grace non interessa chi lui sia, ma che lei non vuole neanche “usarlo” per lo scopo a cui è stato destinato.
Da qui parte il nostro romanzo che fa un po’ da prequel alla serie “Dark Hunter”, perché, in effetti, Julian non è un cacciatore, ma i cacciatori, scopriremo poi, li conosce molto bene. O meglio, li ha conosciuti in quella che era la sua vita prima della maledizione.
Impareremo a conoscere Afrodite, madre di Julian, viziata e capricciosa come tutte le Dee che si rispettino e, naturalmente, dotata di grandi poteri.
«Fu nel suo nome che conquistò città, ma poté farlo grazie ai doni che gli avevo concesso alla nascita: la potenza di Ares, la temperanza di Apollo, le benedizioni delle Muse e delle Grazie. Lo immersi perfino nel fiume Stige per fare in modo che nessun’arma mortale potesse mai ucciderlo o sfregiarlo, e a differenza di Teti con Achille gli aspersi anche i talloni in modo che non avesse alcun punto vulnerabile.»
Afrodite scosse il capo come se ancora non riuscisse a credere alle azioni di Julian. «Feci tutto quanto era in mio potere per quel ragazzo, e lui non mi mostrò nessuna gratitudine. Nessun rispetto. Infine, smisi di tentare. Dato che rifiutava il mio amore, feci in modo che nessuno lo amasse… mai.»
Conosceremo Psiche e Eros (conosciuto anche come Cupido), fratello di Julian; e Priapo, il fratello che lo ha maledetto sia alla vita nel libro che a essere invulnerabile anche alle poche cose che possono uccidere un Dio.
L’amore che nasce fra Julian e Grace è vero e sincero, fatto di una quotidianità che per lui non è assolutamente la norma. Julian, nel nostro tempo, si troverà spiazzato, legato solo da quel sentimento che inizia a provare per lei, ma che forse potrebbe non essere abbastanza. Sentimento che, invece, per Grace è sufficiente, e che sarà fondamentale quando scoprirà che solo una donna con la sua discendenza può liberare Julian dalla sua maledizione.
Basterà il loro amore a salvare le loro vite e le loro anime? O gli Dei avranno ancora sorprese in serbo per il bello e dannato Julian?
«Baciami» le sussurrò.
«È sicuro?»
Lui le sorrise. «Se potessi muovermi, tu saresti già nella vasca con me. Te l’assicuro, in questo momento sono inerme come un bambino.»
«Vorrei poter ricambiare l’amore che mi stai dando.»
Lei sollevò la testa per incontrare il suo sguardo. «Lo fai ogni volta che mi tocchi.»
«Mi dispiace» disse lei, ritraendosi da lui. «Sei così freddo, stai tremando di nuovo.»
«Non sto tremando per il freddo» replicò lui con voce roca. «Sto tremando per te.»
Il libro è scritto benissimo e, così come mi è successo con almeno un’altra serie letta, mi chiedo quale mente geniale ci voglia per fare poi filare tutti i libri a seguire. Credo che uno dei punti di forza di queste autrici sia proprio la capacità di creare una storia che regge negli anni e nei capitoli seguenti, e di introdurla di libro in libro, in modo da invogliarti a leggere i successivi. La Kenyon non è certo l’unica a saper fare questa cosa, ma la fa bene come poche altre.
Consiglio quindi a tutte di leggere “Fantasy Lover” e di immergervi nel paranormale mondo dei Dark Hunters.
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