Recensione: “Musica per un amore proibito” di Hanni Münzer Le farfalle del Terzo Reich #1
Fino a che punto si può spingere una madre per salvare i suoi figli?
E fino a che punto si può spingere una figlia per vendicare suo padre?
Amore, ossessione, coraggio e tradimento nell’Europa devastata dal nazismo.
Mentre la giovane e inquieta Felicity è pronta a lasciare Seattle e l’adorabile fidanzato Richard per realizzare il sogno di fare il medico a Kabul, una serie di eventi drammatici sconvolge la sua famiglia: la madre di Felicity scompare nel nulla a pochi giorni dalla morte dell’anziana nonna Deborah. Felicity si metterà sulle sue tracce, riuscendo finalmente a raggiungerla a Roma. In quel luogo la madre sta cercando di ricomporre la tumultuosa storia della sua famiglia, dopo aver scoperto che Deborah ha sempre mentito sul suo passato: un vecchio ritaglio di giornale la ritrae in prima fila durante il processo di un criminale nazista. Chi è quell’uomo? E quale legame aveva con Deborah? La risposta potrebbe nascondersi nel misterioso diario in ebraico rinvenuto tra le sue cose. Inizia un trascinante viaggio che porterà Felicity nella Germania dell’ascesa hitleriana, sulle orme della bisnonna Elisabeth, celebre cantante d’opera sposata con un medico ebreo, e della nonna Deborah, pianista di talento, la cui indole ardente e impulsiva segnerà il suo destino in modo imprevedibile.
La trama è ben articolata nella parte che riguarda la storia della famiglia, ma secondo me è un po’ carente nella parte introduttiva e finale.
Mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa in più su Martha e Felicity e sulle loro vite.
I personaggi sono ben delineati con forti e marcate personalità.
Che altro dire? È sicuramente un libro per non dimenticare, anzi è un libro per ricordare…
L’abominevole tentativo di distruggere un’etnia, ma anche il coraggio di tanti che, in modi diversi, hanno cercato di contrastare l’ascesa e la malvagità distruttiva in tutte le sue forme: le due facce della guerra.
“Che sia uomo o animale,/ piccolo o grande,/ albero o pietra,/ pianta o creatura pensante, /tutto trova il suo posto/ nel nostro divino universo./ M non c’è dono più grande dell’amore!/ Trovalo, accettalo e custodiscilo nel profondo/ l’amore è l’unica cosa che può guarire questo mondo.”
“Ogni azione giusta o sbagliata che sia, porta con sé una conseguenza”
Iniziata con la morte di Deborah e la successiva scomparsa di Martha, sua figlia e madre di Felicity, la storia si sposta sulle loro vere origini: nonna Deborah e la sua storia.
Ci troveremo così in Germania – nel periodo che ha visto l’ascesa e la proclamazione di Hitler – intimi osservatori dell’infelice, contrastata e oscura storia di Deborah (ebrea per paternità) e di sua madre, impegnate in disperati tentativi per salvare la famiglia dopo la scomparsa del padre. Vivremo così il calore e l’amore della famiglia di Deborah, ma anche gli orrori della guerra, tentando di comprendere le motivazioni e le scelte, che spesso mostrano un lato oscuro di ogni personaggio.
Alla fine comprenderemo perché:
“Ogni essere umano è l’anello di una catena, siamo tutti collegati, perché portiamo dentro di noi parte della vita e dei pensieri di chi ci ha preceduto. Se l’amore risiede nel cuore, allora il ricordo risiede nell’anima, ed entrambi sono immortali.”
Recensione a cura di: Daniela
Editing a cura di: Aléthèia