Recensione: “Il club delle seconde occasioni” di Dana Reinhardt
Cosa c’è di peggio che essere scaricati di punto in bianco dalla ragazza che si ama
disperatamente? Niente, River Dean ne è convinto al cento per cento. Perché è proprio quello che gli è capitato in un inaspettato pomeriggio di fine primavera: Penny l’ha mollato, senza una parola, una spiegazione. E senza nemmeno un passaggio a casa. Se n’è andata, lasciandolo da solo, a piedi, dall’altra parte di Los Angeles. River si mette quindi in cammino, deciso ad autocommiserarsi per il resto dei propri giorni. Finché un’insegna richiama la sua attenzione. Un’insegna che promette una Seconda Occasione a chiunque abbia il coraggio di mettersi in gioco. L’insegna di un gruppo di supporto per ragazzi problematici. Senza pensarci due volte, River si unisce al club. È pronto a tutto pur di guadagnarsi la sua seconda occasione. Anche a mentire spudoratamente e a innamorarsi, di nuovo.
Pieno di equivoci esilaranti e personaggi irresistibili, Il Club delle Seconde Occasioni è un vero e proprio caso editoriale: acclamato dalla critica ancor prima della pubblicazione negli Stati Uniti, diventerà un film per Paramount Pictures. Un romanzo che vi farà piangere, ridere e riflettere. Ma soprattutto che vi rimarrà nel cuore per molto, molto tempo.
Chi non vorrebbe avere una seconda occasione nella vita?
Quanto di noi saremmo disposti a mettere in gioco per una tale opportunità?
River Anthony Dean, pur di ottenere una seconda chance, si mette in gioco nel modo più sbagliato possibile: mentendo alla sua famiglia, agli amici e creandosi un’identità parallela che gli permetterà di frequentare un gruppo di sostegno per ragazzi, suoi coetanei, con dipendenze. “ Il Club delle seconde Occasioni “ , appunto, da cui prende il titolo l’edizione italiana del libro.
“Secondo me ti sei unito al gruppo mentre eri in lotta con te stesso, questo l’ho capito. Stavi soffrendo. Il tuo dolore era reale. Non so perché, forse nemmeno tu lo sai, ma potresti capirlo. “
River, Riv per gli amici, con la leggerezza dei suoi 17 anni è un ragazzo carino tranquillo che non ha vizi, ma con una dipendenza emotiva e pratica nei confronti della sua famiglia, degli amici e della sua ragazza.
Quando quest’ultima lo scarica senza troppi riguardi e spiegazioni, le sicurezze di Riv vacillano costringendolo a connettersi con il suo vero Io attraverso un percorso tempestato di equivoci, bugie, ma anche di estrema tenerezza ed ironia.
“ […] il mio bellissimo segreto, stava aumentando la mia dipendenza? Non riuscivo a fare a meno di avere una ragazza? Di essere amato? Ero un inguaribile bisognoso di attenzioni? Per quello non riuscivo nemmeno a essere onesto con la ragazza di cui mi stavo innamorando, su chi ero veramente? Sapevo chi ero veramente? “
Il libro è scritto tutto in prima persona maschile, in modo semplice, fresco e diretto che rende credibile il POV del protagonista, e facendo sì che la lettura non sia mai pesante o troppo seria benché si sfiorino problematiche non proprio leggere, come la dipendenza da droghe, la bulimia e la cleptomania.
Anche se faccio fatica a considerarlo il caso editoriale dell’anno, è un libro che consiglio assolutamente ai lettori più giovani , e perché no, anche a chi come me ha passato da un pezzo l’età dell’adolescenza, ed attraverso la storia di formazione di River ripercorre sentimenti, emozioni e tormenti di quel periodo della propria vita.
Pur partendo da una delusione amorosa, il fulcro del libro non è la storia d’amore ma il percorso di crescita di un ragazzo che inconsapevolmente sta diventando adulto, assumendosi le sue responsabilità e riconoscendo il valore dell’onestà.
Il Club delle seconde occasioni è un libro estremamente positivo che fa riflettere, sorridere ed emozionare, con messaggio che vale per tutte le età: può essere doloroso, ma si può sempre voltare pagina ed afferrare il nostro futuro a piene mani.
Recensione a cura di:
Editing a cura di: