Recensione: “Finalmente noi” di Tijan
Samantha ha diciassette anni e pensa di avere una vita perfetta. Brava a scuola, un fidanzato innamorato, delle amiche fedeli. Ma quando un giorno rientra in casa, sua madre, con gli occhi bassi, le confessa di aver lasciato suo padre per un altro uomo: lei e Samantha si trasferiranno a casa sua. Ma il peggio deve ancora venire, perché Sam sarà obbligata a vivere con le persone che odia di più al mondo: Mason e Logan Kade, i figli del nuovo compagno della madre. Li conosce di fama, ma lei non ci ha mai voluto avere nulla a che fare. Campioni di football, attaccabrighe, ribelli, con una ragazza diversa ogni giorno. I più temuti del liceo. I primi giorni in casa, Sam decide di evitarli. Anche se avverte sempre su di sé gli occhi magnetici di Mason. Prova a resistere, ma giorno dopo giorno è più difficile. Perché sotto il suo sguardo si sente come non si è mai sentita, come nessuno l’ha mai fatta sentire. Mason è l’unico che la sa capire, che conosce la strada per il suo cuore. Ma la loro è una storia che sembra impossibile: le loro famiglie si oppongono, e a scuola hanno tutti contro. Finché un segreto terribile non cambierà completamente i loro destini…
Inizialmente autopubblicato, Finalmente noi ha scalato le classifiche del «New York Times». Passioni proibite, tradimenti inconfessabili, un amore da togliere il respiro fanno di Finalmente noi il romanzo da non perdere per nessun motivo al mondo.
Siete stanche dei soliti Young Adult dalla trama troppo piatta e in cui non succede proprio nulla?
Sentite la necessità di un romanzo che abbia più risvolti di un paio di terribili pantaloni da uomo?
Bene, allora questa è la lettura giusta per voi (ma non per me).
Prendete la drammaticità di Dynasty, unitela alla spregiudicatezza di Orange County, mescolatela alla valanga di pettegolezzi di Gossip Girl e, infine, aggiungete interi alberi genealogici dilaniati dalla serpe del tradimento e della dissolutezza in stile Beautiful, il tutto concentrato in un mondo di minorenni che s’improvvisano attori di piccole tragedie quotidiane in un palcoscenico un tantino surreale e decisamente forzato… e il gioco è fatto.
Devo ammettere che questo libro inizialmente mi aveva ingannato perché, seppure con qualche piccola assurdità, si era rivelato una lettura piacevole e abbastanza coinvolgente, almeno per il 30-40% delle sue pagine.
La povera protagonista femminile di questa storia è la diciassettenne Samantha, che si ritrova improvvisamente sepolta sotto una coltre di sventure che farebbero impallidire persino il pulcino Calimero. I suoi genitori si separano, poi scopre che sua madre si è innamorata di un altro uomo e devono trasferirsi entrambe a casa di quest’ultimo, iniziando per giunta a convivere con i suoi due figli maschi adolescenti, Mason e Logan Kade. Entrambi sexy, entrambi viziati, entrambi donnaioli e attaccabrighe. Ma non finisce qui, perché la povera piccola Sam verrà tradita e lasciata dal fidanzato, verrà pugnalata alle spalle dalle sue migliori amiche e verrà detestata a morte da qualunque teenager di sesso femminile che incontrerà lungo la sua strada, anche senza un motivo più che valido, semplicemente per il fatto di respirare lo stesso ossigeno nell’atmosfera terrestre. Tutte tranne Becky, la sua nuova e unica amica, una ragazzina talmente idiota che forse, alla fine, sarebbe stato meglio se l’avesse odiata pure lei.
Tra i pochi aspetti che ho apprezzato di questo libro, c’è il delizioso cameratismo con cui i fratelli Kade accolgono Samantha, soprattutto Mason, che passa dalla semplice solidarietà tra fratellastri a una preziosa forma di amicizia, fino a sfociare nel sesso più focoso e passionale in un battito di ciglia. Ma qui iniziano e qui finiscono i pregi di questo romanzo, almeno per quanto mi riguarda.
Perché, quando poco fa ho detto che mi ero sentita coinvolta da questa storia, ho tenuto a precisare che è successo “all’inizio”, poiché, strada facendo, quelle piccole assurdità di cui parlavo si sono moltiplicate come i numeri delle tabelline in seconda elementare fino a sfociare nel marasma più completo.
Perché le vite amorose di questi pseudo-poppanti risultano più ingarbugliate di una telenovela americana di sedicimila puntate per casalinghe nullafacenti e i personaggi stessi sono totalmente privi di spessore, rivelandosi semplicemente un ammasso esasperante di contraddizioni, descritte con uno stile che ho trovato un pochino acerbo.
Insomma, in questo romanzo non ci siamo fatti mancare proprio niente: tradimenti che piovono come l’acqua di un temporale estivo, pettegolezzi più velenosi di una vipera, rotture, riappacificazioni, invidie, rancori, rivalità, falsità, opportunismi, party esclusivi e feste d’elite in cui l’alcool scorre a fiumi nonostante stiamo ancora parlando d’insulsi minorenni che si credono illustri e acclamate star di Hollywood.
Genitori immaturi, irresponsabili e superficiali che dimostrano molti meno anni dei loro figli fin troppo emancipati. Figli maleducati che mancano di rispetto talmente tanto ai loro genitori (anche se sono degli idioti, restano sempre e comunque i loro genitori) che più di una volta mi hanno fatto venire il prurito alle mani per la voglia matta di prenderli a sberle in faccia. E, infine, paradossali rese di conti formato famiglia che farebbero impallidire una sparatoria del Far West e triplicherebbero l’audience di una puntata di “Carramba che sorpresa”.
Care lettrici, non so se ne siete a conoscenza, ma questo libro è stato definito “il fenomeno editoriale del momento, quello che ha fatto una strage di cuori oltreoceano”.
Ebbene sì, questa storia ha fatto una strage anche nel mio di cuore. L’ha fatto sussultare e fremere per la voglia di prendere a padellate in faccia ognuno dei suoi protagonisti in egual misura, a prescindere dall’età, dal sesso e dal ruolo sociale, per almeno metà delle pagine e senza il minimo dubbio o tentennamento.
E scusate se è poco.
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