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recensione: “La vendetta del serpente” di Adele Vieri Castellano – Serie: Roma Caput Mundi #2

 

Solo alcune parole mi servono per descrivere questo libro “amo Rufo, amo Rufo, amo Rufo”, potrei finire qui la mia recensione e già sapreste che il libro io lo adoro. Mi ha fatto piacere poter rileggere questa storia e ogni volta che i miei occhi posavano lo sguardo su Rufo, mi sembrava di averli a cuoricino. Che dire, è sempre il solito bronzo di Riace, ma oltre a ciò in questa storia possiamo scorgere anche la sua più grande vulnerabilità: la moglie Livia e il suo piccolo amore. Dio sono stata risucchiata nuovamente dentro la storia, ogni volta che lo leggo è esattamente come la prima volta, un’ estasi infinita. Anche il suo amico Arash ha avuto una parte importante, tanto da poterlo conoscere meglio, in questo libro infatti, comincia ad affezionarsi alla giovane schiava Mirta. La loro storia s’intreccia alle vicende che si susseguono per salvare una creaturina indifesa che viene messa in mezzo da un uomo senza scrupoli che vuole la sua vendetta su Rufo. Ok sarei stata io stessa a eviscerarlo perché ha toccato il mio Rufo, so che è una storia e tutto il resto ma che ci posso fare, io mi sono innamorata di questo personaggio! La prima volta che ho letto il libro su di lui per la maggior parte del tempo volevo colpire a badilate Livia la moglie. Ora, solo un pochino, mi sono ricreduta su di lei, perché è cambiata molta dal primo volume della serie (per sua fortuna, il mio badile era già pronto). La storia come al solito è stata raccontata magistralmente, faccio e continuerò a fare i complimenti all’autrice per come ha saputo creare questi capolavori e soprattutto il personaggio di Rufo. Non posso far altro che dire a chi ha già letto la prima edizione di rileggerlo e a quelli che non hanno mai posato le loro manine sulla serie “Roma Caput Mundi” di correre a leggerla perché v’innamorerete di tutti i personaggi. Io ho il mio preferito ma vorrei sapere chi amerete voi.

Vi saluto e alla prossima.

Roma 39 DC
Roma 40 DC – Destino d’amore
Roma 42 DC – Cuore nemico
Roma 46 DC – La Vendetta del serpente
Il leone di Roma
Il barbaro di Roma

 

Nome completo: Marco Quinto Valerio Rufo

Nato a Roma il 20 novembre del 12 d.C.

Gens: Valeria

Padre: Manio Valerio Rufo – Madre: Emilia Lepida

Capelli: neri

Occhi: castano scuro

Segni particolari: cicatrice sul braccio sinistro simile a un serpente

Colore preferito: viola

Metallo: il ferro che non si piega

Portafortuna: l’agata, una pietra di diversi colori

Giorno fortunato: il martedì, il giorno del dio Marte

Ascendente: leone

Nato durante la secunda vigilia in una fredda notte di novembre, quarto di tre fratelli tutti morti in tenera età, sempre protetto da bambino da una madre apprensiva, fin da piccolo è sempre stato taciturno e misterioso, riflessivo e affascinante. Proprio perché protetto, ama il rischio, non teme gli avvenimenti drammatici e, per alcuni versi, li va a cercare. Però non cerca mai il pericolo per dimostrare di essere il più coraggioso: semplicemente, si sente completo solo in situazioni pericolose.

È astuto, conosce la natura umana, è discreto, fedele e al contempo capace di infrangere le regole. Quando incontra il piccolo Lucio Arrunzio Stella trascorre con lui ogni giorno per le strade di Roma, è il fratello che non ha mai avuto e, quando il padre lo porta con sé in Germania Superiore, l’unico motivo di sofferenza per Marco sarà dover abbandonare il grande amico.

Eppure questa sua sofferenza resta ai più invisibile, perché Marco rivela raramente ciò che gli passa per la mente, ha un carattere volitivo, difficile da interpretare e, come tutto ciò che è sfuggente, crea intorno a sé un fascino irresistibile.

Il suo è un segno d’acqua, è tutto fuorché superficiale. Pensa a lungo a tutto quello che gli viene detto, pensa anche quando deve agire e se ritiene di aver subito un’offesa, reagisce con tutta la propria virulenza perché subisce l’influenza del pianeta dominante, il focoso Marte. Però le sue reazioni non sono mai fini a sé stesse, riflettono solo l’alta consapevolezza che ha di sé stesso.

Non sopporta la stupidità, la vigliaccheria, è ascendente leone, quindi forte, positivo, magnetico, spesso inquieto. Ha un approccio aperto e diretto, passionale e generoso e detesta le persone bugiarde, tortuose, così come i compromessi.

Fin da quando il padre è stato trucidato atrocemente dai barbari, la sua esistenza è diventata una continua battaglia per ottenere vendetta e raggiungere obiettivi che non sono mai di piccola portata, sia a livello materiale sia morale. Per vendicare il padre ha dimenticato la pietà, ha strappato la pelle al suo omicida senza indugio, senza dare tregua né a sé stesso, né ai suoi nemici.

Aquilato, il batavo che lo ha raccolto in fin di vita dopo le torture dei bructeri, è diventato un amico fedele e in un certo senso Rufo ha potuto pagare il prezzo della sua salvezza salvando i bambini del villaggio da un attacco di lupi. Per questo si è conquistato la lealtà dei batavi che insieme a lui diventeranno le guardie del corpo addirittura dell’imperatore Caligola.

Idee, ideali e sentimenti sono sempre in primo piano per lui, li segue con costanza e caparbietà il suo unico difetto è quando si lascia sopraffare dalla sua natura molto emotiva. È leale e franco, ma la stessa lealtà e la stessa franchezza la pretende anche dagli altri, spesso queste qualità sfociano in un’eroica dedizione a una causa, che sia quella imperiale o della famiglia o dei suoi legionari.

È intelligente, aperto e perspicace, il suo coraggio non è mai in discussione, ha grandi qualità strategiche e la capacità di capire immediatamente le debolezze altrui. Ha sempre posseduto una buona eloquenza, ha il dono d’osservazione, le facoltà d’analisi e di sintesi, una naturale imponenza fisica e il magnetismo che lo ha reso popolarissimo come legato tra i suoi legionari.

È un uomo sensuale e passionale, capace di amare profondamente la sua donna, Livia, che fin da subito lo ha colpito con i suoi occhi e la sua bellezza quasi esotica. Ormai uomo maturo ha capito che ogni sua energia va investita nel bene della famiglia e Livia e Valeria Rufilla diventano il solo bene che deve difendere contro tutto e contro tutti.

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-> Adele Vieri Castellano – AVC Historiae

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