Dentro il libro: citazioni La confraternita del pugnale nero J. R. Ward
Carissime Fenici, da oggi torniamo a proporvi alcune delle citazioni per noi più belle di libri e serie TV. Oggi iniziamo con la confraternita del pugnale nero.
Se volete vedere alcune citazioni pubblicate non esitate a scriverlo sotto l’articolo.
Dio era un fico pazzesco. Beth allungò il collo per vederlo meglio. Mascella quadrata, labbra carnose, zigomi alti e
guance scavate che proiettavano pesanti ombre scure. I capelli lisci e neri gli ricadevano sulle spalle da un’ attaccatura a v sulla fronte e sulle guancie aveva un ombra di barba scura. Gli occhiali da sole neri, un modello avvolgente che si adattava alla perfezione al suo viso scolpito, gli davano un aria da killer.Il risveglio/dark lover
Wrath si smaterializzò con un’imprecazione,le sue molecole attraversarono la città. Non riusciva a credere che V avesse tirato in ballo Beth e la storia del piccolo. Né che Beth avesse confidato una cosa tanto intima alla dottoressa Jane. E quanto all’essere fuori di testa, V era matto se pensava che avrebbe messo a rischio la vita della sua amata ingravidandola, quando, tra un anno o giù di lì, sarebbe entrata nel periodo del bisogno. Troppo spesso le femmine della specie morivano di parto. E se anche la sua shellan avesse avuto la garanzia di sopravvivere, non voleva per suo figlio il destino che era toccato a lui. Perché lui era in trappola. Non aveva mai avuto la possibilità di scegliere.
Riscatto
Alzandosi dal divano, andò da lui e… Slap.
Gli mollò un ceffone; lo schiocco si spense nel silenzio della stanza e il suo amato bene chiuse il becco. «E adesso che ho la tua attenzione», disse, guardandolo serafica, «e che hai smesso di strepitare come un matto, gradirei molto che mi dicessi dove posso trovare quello che ci hanno mandato.»
Wrath abbandonò la testa all’indietro, come se fosse allo stremo delle forze. «Perché fai così?»
D’un tratto Beth ripensò a quello che le aveva detto quando era stata travolta dal bisogno e lui l’aveva trovata che cercava di raggiungere la morfina. «Perché ti amo», disse con voce rotta. «Tu non vuoi riconoscerlo o forse non riesci a spingere lo sguardo così avanti nel futuro, ma questa cosa ti importa eccome. Credimi, Wrath, questa è una di quelle cose che non si riescono mai a superare. Poi, come ho già detto, vuoi mollare? Benissimo. Sei libero di scegliere. Ma non permetterò che sia qualcun altro a portarti via il trono.»
Lui rialzò la testa. «Tu non capisci, leelan, è finita.»
«Non se la cosa riguarda anche me.»
Seguì un lungo silenzio… poi Wrath tese le braccia e la schiacciò contro di sé; la teneva talmente stretta che lei sentiva le ossa piegarsi. «Non sono abbastanza forte per questa cosa», le bisbigliò all’orecchio, come se nessuno dovesse sentir uscire quelle parole dalla sua bocca. Mai.
Facendo scorrere la mano sulla sua schiena poderosa, lei lo strinse con altrettanta forza. «Ma io sì.»
The king Il Re è tornato di J R WardIn una visione sfocata Wrath colse il movimento della mano di Rhage che scendeva giù fino alla spalla e poi saliva su per aria.Giù fino alla spalla e poi su per aria.
<<e tu l’hai beccato>>
<<perbacco, certo>>
<<oh…mio…Dio>> esclamò Beth. <<oh, Dio santo, ma sta cucendo…?>>
<<ehi, chi è questo bel bocconcino?>> domandò Rhage fermando la mano a mezz’aria
Si udì un suono strozzato e Wrath si spostò davanti a Beth per impedirle la vista.
<<hai bisogno di una mano?>> chiese a Rhage[…] <<no grazie>> rispose ridendo Rhage. <<me la cavo benino con i lavori di rammendo, come hai potuto constatare sulla tua pelle. Allora chi è la tua amica?>>
<<beth Randall ti presento Rhage. Un mio socio. Rhage questa è Beth e le star del cinema non le interessano, ricevuto il messaggio?>>
<<forte e chiaro>>.<<piacere di conoscerti Beth>>
<<è sicuro di non voler andare in ospedale?>> mormorò debolmente lei.
<<è tutta scena. quando puoi usare l’intestino come passante per la cintura, allora si che devi rivolgerti a dei professionisti>>
Dalle labbra di Beth uscì un gemitoil risveglio
<<mi fermo nei paraggi per un po’. Se hai bisogno di qualcosa mi trovi qua fuori>>
l’uomo…il vampiro-oh. merda, qualunque cosa fosse- si voltò dirigendosi verso il tavolo da picnic.
<<aspetta>> disse Beth.<<perchè non…entra pure>>
Lui si strinse nelle spalle <<va bene>>[…] <<vuoi qualcosa da bere?>>Beth trasalì. ‘non sangue.Ti prego non dire sangue’
lui sorrise divertito, quasi le avesse letto nel pensiero.
<<hai della birra?>>
Birra? Beve birra?
<<oh si. O meglio, credo di si.>> Scomparve in cucina e tornò con in mano due lattine di Sam Adams. aveva proprio bisogno anche lei di un goccetto per darsi la carica.
In fin dei conti aveva appena invitato in casa sua un vampiro. Suo padre era un vampiro, Il suo amante era un vampiro.
Si portò la lattina alle labbra e bevve una lunga sorsata.
Tohrment sorrise piano <<nottataccia, eh?>>
<<non ne hai idea>> rispose lei, asciugandosi la bocca.
<<oh, si che ce l’ho>>il risveglio
«Beth, shh… Beth, ascoltami. Che cosa ha detto la dottoressa del piccolo?» «Ha detto…» La sua shellan tirò su col naso.«Ha detto che è bellissimo. È perfetto. Ha il cuore di un leone…» A quel punto Beth scoppiò in singhiozzi, più che altro per uno sfogo emotivo. Wrath la tenne stretta, lo sguardo fisso sopra la sua testa. «Un figlio?» disse brusco. «La dottoressa dice che è grosso e forte. E l’ho visto che si muoveva», disse Beth tra le lacrime. «Non avevo idea che fosse un bambino, credevo fosse un’indigestione…» «Allora eri già incinta prima del bisogno.» «È l’unica spiegazione che ho», piagnucolò lei. Wrath la strinse ancora più vicino a sé, contro il suo petto palpitante. «… un figlio?» «Sì. Un figlio.» Tutt’a un tratto Wrath sentì il volto distendersi in un sorriso più grande, più largo e più felice che mai, un sorriso che gli stirò le guance fino a farle dolere, che gli fece lacrimare gli occhi per lo sforzo, che gli tirò le tempie fino a farle bruciare. E la gioia non era solo sul suo viso. Una vampata così intensa da arderlo vivo lo pervase da capo a piedi, purificandolo anche dove non sapeva di
essere sporco, lavando via come un’onda ragnatele che si erano formate negli angoli più riposti del suo Io, facendolo sentire vivo come non succedeva più da tanto, tantissimo tempo. Prima di rendersene conto, balzò in piedi con Beth in braccio, si piegò all’indietro e gridò a squarciagola, con più orgoglio di quanto potessero contenere i suoi due metri e passa. «Sto per avere un fìiiiiiiiiiiiiiiiiigliooooooooooooo!»The King
«Mangia dalla mia mano, Mary. Accetta quello che ti offro.»
Si protese in avanti allungando il braccio. Quegli occhi verde-azzurri, ipnotici e potenti come un richiamo, la invitavano ad avvicinarsi, ad aprire la bocca. Quando prese tra le labbra il cibo che aveva cucinato per lui, Rhage grugnì in segno di approvazione. Dopo che Mary ebbe inghiottito, si protese di nuovo verso di lei con un altro boccone di toast in bilico sulla punta delle dita.
«Non dovresti mangiare qualcosa anche tu?» disse lei.
«Soltanto quando sarai sazia.»
«E se lo mangio tutto?»
«Niente potrebbe farmi più felice che saperti ben nutrita.»
Amici, ripetè a se stessa Mary. Soltanto amici.
«Mangia, Mary. Fallo per me.» Tanta insistenza la indusse ad aprire di nuovo la bocca. Gli occhi di lui indugiarono sulle sue labbra dopo che le ebbe chiuse.
Gesù. Questa non era una cosa da amici.
Quasi tenebraSi voltò verso quel ronfare insistente. Nel letto gemello, un uomo era profondamente addormentato, la testa bruna affondata nel guanciale, lenzuola e coperte rimboccate fin sotto il mento.
Tutto gli tornò in mente all’improvviso.
Vishous. Il suo nuovo amico.
Anche lui tifoso dei Red Sox. Un vero e proprio mago dell’informatica.
Un cazzo di vampiro.
Butch si mise una mano sulla fronte. Molte altre volte si era girato nel letto ed era rimasto impressionato dalla persona che aveva trovato al suo fianco.
Ma questa le batteva proprio tutte: nella sua hit parade personale era lo stramaledetto numero uno.“il risveglio”
Tutto a un tratto nel corridoio risuonò seccamente una voce maschile <<rhage,quella femmina non è qui per il tuo piacere e qui non siamo al One Eye,fratello.Niente sesso in corridoio>>.
Mary cercò di voltare la testa,ma la mano in mezzo ai suoi seni scivolò su per la gola e l’afferrò per il mento,bloccandola. Un paio di occhi verde-azzurri affondarono nei suoi..
Lover eternal/Quasi Tenebra
Qhuinn tese la mano. «Balli con me? Qui, davanti a tutti… fai vedere che sei mio e balla con me.»
Blay cominciò a sbattere freneticamente le palpebre. Per certi versi quel gesto era ancora più importante della proposta di matrimonio: davanti a Dio e a tutti. Loro due. Uniti cuore a cuore.
«Come faccio a dire di no?» sussurrò, commosso.
Ma proprio quando i loro corpi si incontrarono, ebbe un attimo di esitazione. «Aspetta… chi guida?»
Qhuinn sorrise. «Facile. Tutti e due.»
E con ciò si strinsero, vicini, muovendosi insieme in perfetta armonia… e vissero per sempre felici e contenti.-Il cerchio degli amanti
“Quando ho detto che non avevo intenzione di scusarmi, intendevo dire che non rimpiango mai di uccidere quei bastardi. Però non mi va giù che adesso tu abbia quelle immagini nella testa. Te ne libererei, se potessi. Ti libererei di tutto quanto…sopporterei qualunque cosa per te…sono così…dispiaciuto che sia toccata proprio a te, Bella. Si, mi dispiace per tutto quanto, compreso…me”
Porpora
Le cicatrici del corpo non sono nulla in confronto a quelle dell’anima
LoverAwakened/Porpora“Prima che tu mi trovassi ero morto, anche se respiravo. Ero cieco anche se ci vedevo. Poi sei arrivata tu…e mi hai rsvegliato alla vita.”
Porpora
Bella stava per raggiungere gli altri quando fu investita da una folata gelida proveniente da un punto imprecisato alle sue spalle. Che il portone si fosse spalancato?Si voltò.Da un angolo buio accanto al vestibolo, Zsadist la stava osservando immerso nell’ombra. Era vestito come l’ultima volta che lo aveva visto, in dolcevita nero e larghi pantaloni neri, e proprio come allora i suoi occhi color della pece erano feroci. Sensuali.Oh, sì, pensò Bella avvampando. Era venuta per questo. Doveva assolutamente rivedere quel maschio.
Lover Eternal
“Scusa” mormorò Bella, spingendosi di nuovo contro di lui. “Ho bisogno di questo da te.
Il mio corpo ha bisogno di te, di qualcosa di caldo.” Tutt’a un tratto, il vampiro balzò in piedi. Oh, no. Adesso l’avrebbe sbattuta fuori… “Vieni” farfugliò burbero. “Mettiamoci a letto. Non sopporto di vederti stesa sul pavimento.”Bella e Zsadist – Lover Awakened
“La cosa più importante è che io sono legato a filo doppio a te, che sia per la vecchiaia, per l’autobus 19 o per una pallottola del nemico, qualunque cosa ti succeda, io sono fottuto.”
La rinascita
Con un tuffo al cuore, Xhex lo vide riflesso nello specchio.
In cima alla schiena, in una splendida distesa di inchiostro nero… in una dichiarazione tutt’altro che sussurrata, ma urlata… in un tatuaggio a caratteri cubitali e pieni di svolazzi…C’era il suo nome nell’Antico Idioma. Si voltò di scatto mentre lui rimaneva impietrito. «Quando te lo sei fatto fare?» Dopo un attimo carico di tensione, John scrollò le spalle e lei rimase stregata da come la scritta si muoveva, allargandosi per poi tornare a posto. Scuotendo la testa, lui allungò la mano per controllare la temperatura dell’acqua, poi entrò nel box doccia, mise la schiena sotto il getto caldo e afferrò la saponetta, rigirandola tra le mani. Rifiutandosi di guardarla, le stava inviando un messaggio molto chiaro: il suo nome tatuato sulla pelle non era affar suo.
Lover Mine
Quando Xhex iniziò a tremare, lui le avvolse le braccia più strette, tenendo la sua carne contro il suo corpo, lasciando che il
suo calore si riversasse in lei. Forse funzionò, perché dopo poco lei posò la testa sui suoi pettorali e il tremore si attenuò.Dio…l’aveva voluta tra le sue braccia per così tanto tempo.
Lover Mine
“No, non hai sbagliato tutto, John.” Leggendo le sue emozioni, lei scosse la testa.”Tu non sei metà maschio a causa di
ciò che ti è stato fatto. Sei il doppio di chiunque altro perché sei sopravvissuto”. Xhex.Lover Mine
Col cuore che batteva all’impazzata e l’uccello in fiamme, si affrettò a farsi da parte, lasciandole un sacco di spazio. Quando
Xhex si sdraiò, lui sentì ogni minimo spostamento del materasso, la lieve carezza dei capelli sul cuscino, il suo odore nelle narici.Non riusciva a respirare.Neanche quando lei sospirò, rilassata.«Non hai paura di me», disse piano Xhex.Lui scosse la testa anche se lei non poteva vederlo.«Sei duro.»Oh, Dio, pensò John. Altro che.
Lover Avenged
Vishous, quello che aveva sempre una risposta per tutto, rimase ammutolito.
Poi però disse:<Sei la ragione per cui scendo dal letto ogni sera, e quella per cui non vedo l’ora di tornare a casa ogni mattina. Non la guerra o i fratelli. Nemmeno Butch. Sei…tu>. Parole semplicissime…ma il loro significato, oh, Signore, il loro significato… <Posso abbracciarti adesso?> disse brusca lei. Il suo compagno spalancò le sue braccia nerborute. <Cosa ne dici se invece ti abbraccio io?> <Una cosa non esclude l’altra> ribattè lei, gettandosi tra le sue braccia.“Un momento dottoressa” disse il tifoso dei Red Sox. “Come ,scusi?” Lui le puntò ghi occhi addosso:sembravano due mirini di fucile.”Con tutto il rispetto, tengo a sottolineare che se gli farà del male di proposito la uccidero’ con queste mani. Anche se è una donna.”Lover unbound/PossessoFerita
Quella era “cioccolata della vita reale”. Il tipo che offri ad una persona amata perchè non ti viene in mente nulla di meglio da
da fare, e tutti e due state da cani. Era il tipo di cioccolata che mescoli con un nodo alla stomaco, la bocca secca e pensando seriamente di scoppiare a piangere, ma poi ti trattieni perchè sei troppo maschio per cedere ad una debolezza del genere. Il tipo di cioccolata che prepari con tutto l’amore che non hai manifestato e che forse non potrai mai più esprimere a parole, perchè ti mancherà la voce e l’occasione per farlo.Lover Unbound/Possesso
Liberò il piede dalla sua stretta, si mise in ginocchio a sua volta e lo abbracciò.
Lo tenne stretto mentre Rehvenge si abbandonava contro di lei, facendogli scorrere una mano sulla nuca, fino alla morbida cresta da moicano.Quanto sembrava fragile così, tra le sue braccia; Ehlena si rese conto che se qualcuno avesse cercato di fargli del male, anche se lui era perfettamente in grado di badare a se stesso, sarebbe stata pronta a commettere un omicidio. Per proteggerlo era disposta a uccidere.
Era una certezza solidissima, come le ossa sotto la sua pelle: persino i più forti, a volte, hanno bisogno di protezione.
Lover Avenged
Revh si abbandonò indietro; i suoi occhi ametista brillavano, la bella luce viola che emanavano si riversò dentro Marissa.
Non era in erezione, ma il fremito che pervadeva il suo fisico muscoloso le fece capire che era un maschio che aveva il sesso nella testa e non nel sangue.. .. e che aveva voglia di penetrarla.Lover Revealed/Senso
«Sei bellissimo, con questa luce», disse lei in tono sensuale. «Che spalle larghe e che petto. Non riesco a immaginare come
sia essere tanto forti. E il tuo addome… vorrei averlo io così piatto e sodo. Le tue gambe sono così robuste, tutte muscoli, neanche un filo di grasso.»Facendo scorrere la mano sopra gli addominali scolpiti, Rehv abbassò lo sguardo sul ventre di lei, leggermente arrotondato. «Per me sei perfetta così come sei.»La voce di lei si fece seria. «Anch’io penso lo stesso di te.»Rehv inspirò con forza. «Sì?»«Ti trovo molto sexy. Mi basta guardarti per… sentire una smania irresistibile.»
Lover Avenged
«La dopamina mi fa uno strano effetto. Invece di stimolare il testosterone lo prosciuga completamente.»
Ehlena increspò l’angolo della bocca. «Molto spiacevole, ma considerato quanto è virile, senza questo inconveniente…»«Sarei in grado di fare l’amore con te», concluse piano lui. «Questa è la verità.» Di scatto Ehlena riportò gli occhi su di lui, per la serie “porca miseria ho sentito bene?”Rehv si passò una mano sulla cresta da moicano. «Non ho intenzione di scusarmi perché provo qualcosa per te, ma non voglio neanche mancarti di rispetto cercando di passare all’azione. Vuoi un caffè? E già pronto.»
Lover Avenged
Gli occhi color ametista di lui si fissarono nei suoi e l’aria tra loro cambiò; Ehlena ebbe la sensazione che lui vedesse tante,
troppe cose. Specialmente quando, con voce sensuale, disse, «Posso sfamarti?»Ipnotizzata, ammaliata, lei sussurrò, «Sì, per favore.»Lui sorrise, rivelando due lunghe zanne bianche. «Proprio la risposta che speravo.»Lover Avenged
La bocca di Rehvenge si sollevò in un sorriso mentre raggiungeva il primo bottone. “Se continua così, mi ritroverò nudo.”
Ehlena guardò velocemente da un’altra parte e desiderò dannatamente di trovarlo squallido. Avrebbe sicuramente potuto usare un’iniezione di legittima indignazione per aiutarsi a respingerlo.“Lo sa, non sono timido,” le disse con quel suo tono basso di voce. “Può guardare, se vuole.”“No, grazie.” “Peccato” aggiunse, in un tono più cupo, “Non mi dispiacerebbe se mi guardasse.”Lover Avenged
“Phury. Chiamami Phury. Non “vostra grazia” e nemmeno “Primale”.
A partire da adesso voglio che usi il mio vero nome.”“Ma…”
“Niente ma.”
Cormia scosse la testa. “E va bene. Solo, non dovreste stare in ginochhio. Mai.”
“Davanti a te dovrei stare sempre in ginocchio.” Le posò delicatamente le mani sulle braccia. “Davanti a te…dovrei stare sempre inchinato.” Fece scorrere lo sguardo sul suo viso e sui capelli.
“Ascolta, Cormia, voglio che tu sappia una cosa.”
Lei lo guardò; i suoi occhi erano la cosa più incredibile che avesse mai visto, ipnotici, gialli come citrini alla luce del fuoco. “Sì?”
“Ti amo.”
Oro Sangue
Con le spalle erette gli tese la mano. “Sono pronto a dare la vita per te. Con o senza quel pezzo di carta” disse.
Quelle, si rese conto, erano le sue prime parole da adulto. La sua prima promessa. Non gli veniva in mente una persona migliore a cui offrirla, tranne forse Blay.John afferrò la mano tesa in una stretta salda e forte. Non si abbracciarono.
E io per te, sillabò in silenzio quando i loro occhi si incontrarono. E io…per te.
Oro Sangue
All’improvviso, iAm divenne una statua, tutto di lui rimase immobile.
E strano, considerando quello che era appena entrato dalla porta aperta del
suo ufficio, sembrava opportuno che dovesse provare in quel modo una
versione dell’Arresto.
Il vampiro femmina ferma sulla porta era alto e tutte curve, il suo corpo era vestito con morbidi pantaloni neri e un maglioncino nero con scollo a barchetta. I suoi capelli ondulati neri erano stati raccolti, e il suo viso era privo di trucco, anche se lei non aveva bisogno di nessun aiuto da parte diquelli della Maybelline. Era incredibilmente bella, con labbra perfette e occhi che erano quasi quelli di un anime giapponese e le guance che erano arrossate per il freddo esterno o forse solo perché era nervosa per il colloquio per il
loro posto da cameriera.
Tuttavia non erano i singoli elementi di lei e del suo guardaroba a sconvolgerlo. Erano tutte quelle dannate cose messe insieme che gli tolsero il fiato.
iAm si alzò lentamente in piedi, come se forse alzandosi troppo in fretta, la sua testa sarebbe esplosa.
“Selena?” sussurrò.The Chosen
“Lui balzò in piedi, squadrandola. Il suo sguardo scuro andò su e giù. E poi ancora su e giù. E di nuovo su e… si fermò sul suo viso.
Fu allora che subentrò la rabbia. E il mal di testa, evidentemente, a giudicare dalla smorfia che fece, massaggiandosi le tempie. «È una specie di scherzo?»
«No.» Avrebbe tanto voluto che lo fosse. «Mi dispiace tanto.»
Il torvo cipiglio di Manny era dolorosamente familiare; che paradosso provare nostalgia per un’occhiataccia come quella. «Ti dispiace.» «Manny, io…»
«Io ti ho sepolta. E a te dispiace? Cosa cazzo è questa pagliacciata?»
«Manny, non ho tempo di spiegarti. Ho bisogno di te.»
Lui la guardò truce per un lungo momento. «Salti fuori dopo un anno che sei morta e hai bisogno di me?»
Jane sentiva il peso di tutto il tempo trascorso. Più di qualunque altra cosa. «Manny…
non so cosa dirti.»
«Ah, davvero? A parte “oh, a proposito, sono viva”.» Lui la fissava. La fissava e basta.
Poi, con voce roca, disse, «Hai una vaga idea di cosa ha voluto dire perderti?» Si passò in fretta una mano sugli occhi. «Ce l’hai?»
Jane faticava a respirare per il dolore al petto. «Sì. Perché anch’io ti ho perso… ho perso la mia vita con te e l’ospedale.»
Manny si mise a camminare avanti e indietro davanti alla tomba. Jane avrebbe voluto avvicinarsi, ma si guardò bene dal farlo.
«Manny… se ci fosse stato un modo per tornare da te, l’avrei fatto.» ”” Assail si fermò un attimo, come rapito da quella vista. Poi tirò fuori la lingua e chinò la testa.
All’ultimo momento, appena prima di cominciare a leccare e succhiare, alzò gli occhi, focalizzandosi sulla finestra buia sulla destra e incontrando lo sguardo della donna che sapeva essere lì, nell’ombra, intenta a osservarlo…
Subito venne pervaso da una lussuria pura e incontaminata che prese il sopravvento, scalzando la ragione come motore delle sue azioni. La femmina che aveva sotto di sé cessò di essere una della sua specie che lui si era comprato per breve tempo.
Divenne la sua scassinatrice. ”Il Cerchio degli Amanti
“Vivi e morti sono uguali. Cerchiamo tutti,semplicemente, un posto dove sentirci a casa”
Lassiter