CITAZIONI: dentro i libri, i telefim e i film. Le frasi più belle

Dentro il libro le frasi più belle : Dal libro “La Straniera” di Diana Gabaldon

 

– “«Santo Dio, ma che cosa ti prende?» chiesi rabbiosa. Cercai di liberarmi dalla sua morsa, ma mi stringeva le braccia con dita d’acciaio, come le ganasce di una trappola.«Che cosa mi prende? Te lo dico io cosa, visto che ci tieni tanto a saperlo! » sibilò a denti stretti. «Sono stufo di dover continuare a dimostrare che non sei una spia inglese. Sono stufo di doverti sorvegliare ogni minuto, per paura che tu commetta chissà quale altra stupidaggine. E sono stufo marcio di dover stare a guardare mentre la gente cerca di stuprarti! Non lo trovo affatto divertente!»”

(Clare e Jamie)

– “«Mi stai strappando via le viscere, Claire.» Stava succedendo qualcosa di molto simile anche alle mie.”

(Jamie e Clare)

– “«Benissimo. Adesso io dovrò punirti, e per due motivi: primo, in modo che così imparerai davvero la lezione.» Sorrise all’improvviso. «Posso dirti per esperienza personale che una buona bastonatura ti farà vedere le cose sotto una luce più seria.» Mi avvinghiai ancora più saldamente alla colonnina del letto.”

(Clare e Jamie)

–  “Jack Randall, così simile e così orribilmente diverso da Frank. Le sue mani sul mio seno avevano creato all’improvviso un anello di congiunzione tra la mia vecchia vita e il presente, unendo le due realtà separate con la violenza di un colpo di tuono. E poi c’era Jamie: il suo viso, bianco di paura nel riquadro della finestra di Randall, contorto dalla rabbia sul ciglio della strada, irrigidito dal dolore di fronte ai miei insulti. Jamie. Jamie era reale, del tutto reale, più di qualunque altra cosa lo fosse stata per me, anche più di Frank e della mia vita nel 1945. Jamie, tenero amante e perfido mascalzone.”

–  “«Dunque mi hai sposata», lo punzecchiai, «per evitare di cadere nel peccato? »

«Aye. È proprio a questo che serve, il matrimonio: rende un sacramento cose che altrimenti dovresti confessare al prete.»”

(Clare e Jamie)

–  “«Murtagh aveva ragione, riguardo alle donne. Sassenach, ho rischiato la vita per te, commettendo nel frattempo furto, incendio doloso, aggressione fisica e omicidio, e in cambio tu mi insulti, offendi la mia virilità, mi tiri calci nelle palle e mi graffi la faccia. Poi io quasi ti ammazzo di botte e ti racconto le cose più umilianti che mi siano successe, e tu mi dici che mi vuoi bene.» Appoggiò la testa sulle ginocchia e rise ancora. Alla fine si alzò e mi tese una mano, asciugandosi gli occhi con l’altra.  «Sei tutta matta, Sassenach, però mi piaci così. Andiamo.»”

(Clare e Jamie)

–  “«Ingropparmi?» domandai, divertita dall’espressione. «Non si può certo chiamarlo ‘far l’amore’, in quelle circostanze, non ti pare?»

«In qualunque modo lo chiami», commentai calma, «è stato un bene che tu non ci abbia provato, altrimenti ti avrei privato di alcuni preziosi pezzi della tua anatomia.»”

(Clare e Jamie)

–  “«Giuro sulla croce del mio Signore Gesù, e sul sacro ferro che ho in mano, di renderti omaggio e fedeltà. Se mai la mia mano dovesse alzarsi in ribellione o in collera contro di te, io chiedo che questo sacro ferro possa trafiggermi il cuore.» Baciò il pugnale nel punto di congiunzione tra la lama e l’elsa, e me lo riconsegnò.

«Non faccio mai minacce a vuoto, Sassenach», dichiarò, alzando un sopracciglio, «e non presto giuramenti con leggerezza. E, adesso, dici che possiamo andare a letto?»”

(Clare e Jamie)

–  “«Ebbene, che cosa le ha preso, alla povera bambina?» domandò a Jamie. «Ha avuto un incidente, per caso?»

«No, mi ha solo sposato», replicò, «ma se preferite chiamarlo un incidente, fate pure.»

(Jamie e Mrs. FitzGibbons)

–  “«Ti voglio, Claire», disse con voce soffocata. Tacque un attimo, come incerto sulle parole da scegliere. «Ti voglio così tanto… che quasi non riesco a respirare. Tu…»

Deglutì, poi si schiarì la gola. «Tu mi vuoi?» Ormai avevo recuperato la voce: pur cigolante e malferma, funzionava ancora.

«Sì», risposi, «Sì, ti voglio.»”

(Jamie e Clare)

– “«Sei mia, mo duinne», disse in un sussurro, toccandomi in profondità. «Solo mia, ora e sempre. Mia, che tu lo voglia o no.» Cercai di ribellarmi dalla sua stretta, mugolando un «ah» quando lui spinse ancora più a fondo. «Voglio averti, possederti, anima e corpo.» Lottai debolmente nel sentirmi schiacciare, con lui che mi martellava con colpi solidi, inesorabili fin dentro al mio ventre. «Voglio che tu mi chiami ‘Padrone’, Sassenach.» La sua voce sommessa era una minaccia di vendetta contro l’agonia degli ultimi minuti. «Voglio farti mia.»”

(Clare e Jamie)

–  “«Oh, aye, Sassenach», rispose un po’ lamentoso. «Sono il tuo padrone… e tu sei mia. A quanto pare, però, non posso possedere la tua anima senza perdere la mia.»”

(Clare e Jamie)

–  “«Come fai a capirlo?» domandò Hamish.

«A capire cosa?»

«Qual è la donna giusta da sposare», replicò il bambino, impaziente.

«Oh.» Jamie si dondolò all’indietro e si appoggiò contro il muro di pietra, le mani intrecciate dietro la testa.

«Una volta ho fatto anch’io la stessa domanda, a mio padre», rispose. «Lui mi disse che uno se lo sente e basta. E, se non se lo sente, allora vuol dire che non è quella giusta.»”

(Hamish e Jamie)

–  “«tutti danno per scontato che noi due non pensiamo ad altro che ad andare a letto insieme?»

Jamie riprovò a spostare il peso sul piede, aggrappandosi al bancone. «Tanto per cominciare, siamo sposati da meno di un mese», osservò. «E poi», alzò lo sguardo e mi sorrise, scuotendo la testa, «te l’ho già detto, Sassenach. Tutto quel che pensi ti si legge in faccia.»

«Accidenti a me», dissi io.”

(Clare e Jamie)

–  “«No», rispose. «O, meglio, sì. È una delle colline incantate, è pericoloso dormire qui. Se lasci un changeling per tutta la notte in un posto simile, i Folk verranno a prenderselo e lo riporteranno indietro, lasciando al posto suo il bambino che hanno rapito.»

«E invece non lo faranno, perché non è un changeling», ribattei, trattenendo il fiato al contatto con l’acqua gelida. «È solo un bimbo malato. Potrebbe benissimo non farcela a sopravvivere a una notte all’addiaccio!»”

(Geilie e Clare)

– “«Mo duinne», sussurrò. «Ma ora dovrei dire piuttosto mo airgeadach, mia bella d’argento. Hai capelli d’argento dorato, e la pelle di velluto bianco. Calman geal. Colomba bianca.»”

(Clare e Jamie)

–  “«Se lo ami davvero, intendo», insisté Geilie. «Non se vuoi semplicemente andarci a letto; lo so che vuoi questo, e anche lui. Tutti lo vogliono. Ma tu lo ami?»

Lo amavo? Al di là degli impulsi della carne? Il buco nero possedeva l’oscuro anonimato del confessionale, e un’anima sull’orlo della morte non ha tempo per le bugie.

«Sì», dissi, e riappoggiai la testa sulle ginocchia.”

Geilie e Clare)

–  “Jamie squadrò ben bene i due giudici. Sentivo il suo cuore martellarmi contro la guancia, stretta com’ero a lui, ma le sue mani rimasero salde come il marmo, una appoggiata all’elsa della spada, l’altra sul pugnale infilato nella cintura.

«Quanto a ciò, signore, io ho giurato davanti all’altare di Dio di proteggere la donna qui al mio fianco. E, se voi mi dite di considerare la vostra autorità superiore a quella dell’Onnipotente, allora dovrò informarvi che io non sono affatto della stessa opinione.»”

(Clare e Jamie)

–  “«Pensi che Jenny abbia ragione?» gli domandai più tardi. «Gli uomini vogliono tornare davvero dentro? È per questo che fate l’amore con noi?» Il soffio di una risata mi scompigliò i capelli vicino all’orecchio.

«Be’, di solito non è la prima cosa che mi venga in mente quando ti porto a letto, Sassenach, anzi, non ci penso neanche lontanamente. Ma poi…» Mi prese delicatamente i seni con le mani a coppa, e chiuse le labbra attorno a un capezzolo. «Non direi nemmeno che avesse completamente torto. Certe volte… aye, certe volte sarebbe bello essere di nuovo dentro, al sicuro e… una cosa sola. Sapendo che non possiamo, tuttavia, forse è per questo che ci viene voglia di procreare. Se non possiamo tornare indietro noi stessi, il meglio che possiamo fare è passare quel prezioso dono ai nostri figli, almeno per qualche tempo…» Si riscosse all’improvviso, come un cane che si scuota l’acqua dal pelo.

«Non farci caso, Sassenach», mormorò. «Divento molto sdolcinato, quando bevo vino di sambuco.» ”

(Clare e Jamie)

–  “«Io ero destinata a te», dissi semplicemente, e gli tesi le braccia.

«Sai una cosa?» osservò, quando alla fine mi lasciò andare. «Non lo hai mai detto.»

«Neanche tu.»

«Te l’ho detto, invece. Il giorno dopo il nostro arrivo. Ti ho detto che eri ciò che più desideravo al mondo.»

«E io ti ho detto che amare e desiderare non erano necessariamente la stessa cosa», ribattei.

Rise. «Forse hai ragione, Sassenach.» Mi scostò i capelli dal viso e mi baciò la fronte. «Ti ho desiderata dal primo momento che ti ho vista… Ma ti ho voluto bene quando hai pianto tra le mie braccia e hai lasciato che ti consolassi, quella prima volta a Leoch.»”

(Clare e Jamie)

–  “«Lascia libera lei, e potrai avere me.» La punta del coltello si spostò leggermente, ferendomi l’orecchio. Provai un senso di bruciore e il calore del sangue che scorreva.

«Fa’ di me ciò che vuoi. Non mi ribellerò, anzi, ti permetterò di legarmi, se ritieni che ce ne sia bisogno. E non ne parlerò con nessuno, domani. Ma prima devi fare in modo che la donna esca da questa prigione sana e salva.»

(Jamie e BJR)

– “«È… difficile da spiegare. È… è come… credo che tutti abbiamo un posticino, dentro noi stessi, un luogo segreto che teniamo per noi. È un po’ come una fortezza, dove è nascosta la parte più privata della nostra vita… forse è la nostra anima, forse ciò che ci rende noi stessi e nessun altro.» Si esplorava distrattamente il labbro con la lingua, nel riflettere.

«Di solito non lo fai vedere a nessuno, quel posticino, tranne, a volte, a chi ami davvero molto.» La mano si rilassò, avvolgendomi il ginocchio. Gli occhi di Jamie si erano chiusi di nuovo, le palpebre ermeticamente serrate contro la luce.

«Ora, è come se… come se la mia fortezza fosse stata fatta saltare in aria con la polvere da sparo… non c’è rimasto nient’altro che ceneri e un tetto di travi fumanti, e quella piccola creatura nuda che ci viveva dentro è adesso allo scoperto, che pigola e geme dalla paura, cercando di nascondersi dietro a un filo d’erba o a una foglia, ma… ma non… ci riesce granché bene. »”

(Clare e Jamie)

– «Gli avevo dato la mia parola di non ribellarmi, ma non avevo neanche intenzione di aiutarlo, perciò me ne rimasi lì impalato, come se fossi fatto di legno. Pensavo che gli avrei lasciato fare quel che voleva, ma non avrei partecipato… avrei mantenuto le distanze da lui, almeno mentalmente.» Randall aveva sorriso, a quel punto, e aveva afferrato la mano destra di Jamie con tale forza da farlo accasciare sul letto, stordito dall’improvvisa fitta di dolore.”

–  “«Claire, voglio che tu mi lasci. Torna in Scozia, a Craigh na Dun. Torna nel luogo a cui appartieni, da tuo… marito. Murtagh ti porterà in salvo, gliel’ho detto io.» Rimase in silenzio per qualche istante, e io non mi mossi.

Alzò di nuovo lo sguardo con un coraggio disperato, e parlò brevemente.

«Ti amerò finché resterò in vita, ma non posso più essere tuo marito. E non voglio essere niente di meno per te.» Era come se il suo viso stesse per crollare. «Claire, ti desidero così tanto che mi sento scuotere fin dentro le ossa, ma, che Dio mi aiuti, ho paura di toccarti!»”

(Clare e Jamie)

–  “Jamie parlò di nuovo, riscuotendomi dai miei pensieri.

«Sassenach?»

«Sì?»

«Ricordi la fortezza di cui ti ho parlato, quella dentro di me?»

«Me la ricordo.»

Sorrise senza aprire gli occhi, poi allungò una mano verso di me.

«Be’, ho già ricostruito qualche pilastro. E un tetto per tener lontana la pioggia.»”

(Jamie e Clare)

–  “«Jamie», dissi con voce roca, che riecheggiò sull’acqua. «Jamie, ti prego. »

«Non ancora. Abbiamo tempo. Voglio sentirti mugolare così un’altra volta. Anzi, voglio sentirti gemere e singhiozzare, anche se tu non vuoi, perché non puoi farne a meno. Voglio farti sospirare come se ti si stesse spezzando il cuore, e farti urlare di desiderio, e alla fine sentirti gridare tra le mie braccia: solo allora saprò di averti davvero appagata.»”

(Jamie e Clare)

– “«Anch’io ho un regalo per te», dissi all’improvviso a Jamie. Lui si girò verso di me e la sua mano scivolò, grande e sicura, sopra il mio addome ancora piatto.

«Davvero ce l’hai, adesso?» chiese.

E il mondo sbocciò tutto intorno a noi, ricco di nuove possibilità.”

(Clare e Jamie)

 

Articolo a cura di:

BrackenCatfly

 

 

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio