Doppia Recensione: Wolf’s kiss – Serie: The Blackwood Castle Series #1 di Veronica Deanike
Titolo: Wolf’s kiss
Serie: The Blackwood Castle Series #1
Autore: Veronica Deanike
Genere: Retelling
Editore: Self publishing
Target: +18
Data di pubblicazione: 19 gennaio 2023
- Wolf’s kiss
- Prince of Ice
- Secret Wishes
Mie care sognatrici.
Appena ho scoperto che Veronica Deanike e altre apprezzate autrici italiane avrebbero pubblicato una serie dedicata alle favole che da piccole hanno fatto innamorare la maggior parte di noi, ne sono stata elettrizzata. Tutto si è amplificato quando ho appreso che uno dei trope presenti in Wolf’s kiss della Deanike, appunto, sarebbe stato l’Age Gap, allora sono impazzita.
Il primo romanzo è un retelling della fiaba di Cappuccetto rosso e il lupo.
Rose, la nostra protagonista, ha un’anima sognatrice, fragile per molti aspetti. L’ho adorata perché ama tutto (o quasi) ciò che vive fra le mura del magico castello di Blackwood, in Scozia, dove continua a stare anche dopo la morte dei genitori che avevano lavorato per la nobile famiglia.
Il nostro Wolf, duca di Blackwood e magnate della Lennox Industry, ha un’anima riservata, cinica e fredda, e nessuno sa mai quello che gli passa per la testa.
Non voglio spoilerare niente perché desidero che abbiate la possibilità di perdervi fra le mura di questo castello che, fra i rami degli alberi che vivono nel bosco alle spalle della dimora, sussurra storie di vite passate e racconti antichi. È qui che la nostra protagonista ama perdersi e raccogliere piante dagli effetti curativi.
Il nostro lupo, se dapprima ha cercato in tutti modi di non cedere alla passione e al sentimento, alla fine non potrà fare altro che arrendersi e viversi questa storia ricca di suspense, ostacoli, case che prendono fuoco e una gita a New York.
Ammetto che a volte avrei voluto urlare a Rose di tirare fuori il coraggio, di tenere testa al lupo cattivo e ostinato incapace di ammettere i suoi sentimenti, se non dopo averla quasi persa e spinta fra le braccia di un vecchio amico di lei.
Lo stile dell’autrice è descrittivo, pulito e sa dare la giusta dose di spicy alle scene in cui la passione la fa da protagonista.
Ho adorato le ambientazioni, le descrizioni minuziose che hanno creato nella mia testa mille scenari e immagini, la caratterizzazione dei personaggi e dei luoghi.
Ho amato anche i personaggi secondari come nonna Mureol, nonché Duchessa madre, una forza della natura, il gemello di Wolf, Alistair, le sorelle Snow, Alice e il fratello Hunter.
Sono contenta di aver la possibilità di ritrovare molti di loro nei romanzi a venire.
Mi sento di consigliarvi questo libro per la magia che sprigiona, per la giusta dose di romanticismo che non guasta mai e per farvi passare qualche ora spensierata.
‘Conosci la fiaba di Pollicino? Era tanto piccolo da poter dormire nel palmo di una mano. Io, nel caldo dei tuoi palmi, potrei vivere una vita intera. Felice. Non chiederei altro.’
Bentornate Fenici!
Oggi vi parlerò per sommi capi del primo volume di questa serie che ci porta in Scozia, dove i vari personaggi sono protagonisti di altrettanti retelling di favole famose.
In questo caso si tratta della favola di Cappuccetto Rosso nelle due versioni più note, quella di Perrault del 1697 e quella dei fratelli Grimm del 1857 che, come anche le innumerevoli varianti, hanno molti punti in comune: l’ingenua Cappuccetto e il lupo cattivo.
Rose McGregor è un’orfana cresciuta nel castello sotto la tutela dei Lennox, la potente famiglia scozzese con origini antichissime. Wolf Lennox, conte di Blackwood è il lupo della situazione. Un lupo sia negli affari che nella vita privata, cinico, amorale, senza alcun rispetto per gli altri e Rose ne è innamorata ma sa che questo è un amore tossico e quindi cosa fa? Ci cade dentro con tutte le scarpe per così dire. Per placare l’ossessione che ha per lei, Wolf le propone una settimana con lui con la scusa del lavoro e invece…
Veniamo alle note dolenti. Nulla da eccepire sullo stile ma le descrizioni sono anche troppo ridondanti, sono dell’idea che se riesci a delineare un paesaggio o una situazione senza scrivere tremila pagine riesci a cogliere il punto. Ho trovato Rose insopportabile, piagnucolosa fino all’eccesso, avevo voglia di prenderla a sberle un giorno sì e l’altro pure. Va bene che rappresenti il trope della ragazzina ingenua e innamorata dell’uomo impossibile, anzi dello stronzo impossibile, ma qui esageriamo. È un age gap estremo. Seriamente, piangi per tutto? Hai diciannove anni, un po’ di contegno e di cervello, non capisco dove sia la tua forza. Lei addomestica il lupo? Mmm, più o meno. L’eccessivo piangersi addosso è qualcosa che non sopporto in un personaggio femminile.
Wolf è il lupo, stronzo, cattivo, ti porto sulla strada della perdizione e bla, bla bla…
Non comprendo il repentino cambio da “stronzo” a “ho capito di essermi innamorato di te”, forse sono io che non so leggere ma ho avuto come l’impressione che l’autrice volesse finire il libro il prima possibile dando una svolta fulminea senza far capire a chi legge che caspita sia successo. Se si voleva dare un pelino più di spessore a Wolf avrei evitato alcuni passaggi per concentrarmi su di lui, ho avuto la sensazione che mancasse qualcosa. La sua vita perfetta stravolta da una ragazzina, se l’amore fa questo effetto, cavolo!
Niente da dire sui personaggi secondari che saranno protagonisti dei prossimi volumi, Alistair, il gemello di Wolf, mi è piaciuto moltissimo, Snow e Alice tanto carucce e sono curiosa di saperne di più così come di Hunter e Sylar.
Una su tutte nonna Mureol, “mare infuocato” in gaelico. La voce della coscienza della famiglia Lennox, quella che striglia tutti, che dà buoni consigli, che capisce e intuisce. Una sorta di Grillo parlante armato di fucile. Pensate di fare uno spin-off su di lei? Da giovane magari, non sarebbe male.
Quindi non so che dirvi, non è brutto ma nemmeno bello, non è un capolavoro. È un libro che si fa leggere, che inizia lentamente, forse anche troppo, e poi esplode oltre la metà. La prossima volta evito di farmi prendere dall’entusiasmo e seguirò di più il mio istinto.
Alla prossima!
Un saluto dalla vostra Mal.