Recenisone: Per le strade di Tokyo di Nick Bradley
Titolo: Per le Strade di Tokyo
Autore: Nick Bradley
Editore: Nord
Genere: Narrativa
Data di uscita: 8 aprile 2021
Tokyo è una metropoli proiettata sul futuro, in cui tutto cambia rapidamente. Ora che si sta preparando a ospitare le Olimpiadi, le gru dei cantieri punteggiano il cielo, interi palazzi vengono rasi al suolo e ricostruiti, nuove strade si aprono tra i grattacieli. Eppure, nel quartiere di Asakusa, accanto al tempio più antico della città, c’è una piccola bottega rimasta identica da secoli. È il laboratorio di un tatuatore, forse l’ultimo a usare aghi e inchiostri tradizionali. In pochi lo conoscono, e ancor meno sono disposti a sottoporsi a quella tecnica che rende i colori estremamente vivi, ma così dolorosa da spaventare persino gli uomini della yakuza. Eppure, un giorno, in quella bottega entra una ragazza a chiedere un tatuaggio che le copra tutta la schiena: una rappresentazione fedele di Tokyo, senza nessuna presenza umana. Sebbene un po’ sorpreso da quell’insolita richiesta, che necessiterà di mesi di lavoro, il tatuatore accetta. Ma dopo qualche tempo, mentre sta disegnando l’incrocio di Shibuya, non resiste alla tentazione d’inserire una gattina calico proprio davanti alla statua di Hachiko. Tuttavia, durante la sessione successiva, il tatuatore si accorge che la gatta è sparita. Incredulo, la cerca nel disegno e la vede nascosta dietro un palazzo di Ginza. E ancora eccola svanire di nuovo, per rispuntare sul tetto della stazione di Shinjuku. Come se avesse preso vita. Ciò che lui non sa è che, da quando ha inserito la piccola intrusa nel tatuaggio, una gatta calico ha iniziato a girare per le strade di Tokyo, incontrando di volta in volta persone diverse: da un senzatetto cui le ruspe hanno distrutto il rifugio a una traduttrice in cerca di fortuna; da un tassista appena rimasto vedovo a un ragazzino bullizzato che ha il disperato bisogno di un amico. Per tutti questi individui, la gatta è un’apparizione fugace, un dettaglio sullo sfondo presto dimenticato. Nessuno si accorge che è proprio lei la molla che li spinge a deviare la traiettoria del loro cammino, a incontrarsi in qualche modo, a tirare il filo che lega il destino di tutti loro.
Ho provato sentimenti contrastanti leggendo Per le strade di Tokyo: da un lato ero coinvolta nelle vicissitudini dei vari personaggi, dall’altro mi sono sentita sopraffatta. Vite in bilico, alcune di loro oppresse dal dolore, persone segnate dalle conseguenze delle loro azioni.
L’inizio della storia è insolito e particolare: un giorno una ragazza entra in una vecchia bottega di un famoso tatuatore, uno degli ultimi che usa ancora gli aghi e i disegni a mano libera, chiedendogli la rappresentazione di Tokyo, senza nessuna presenza umana. E, nonostante la perplessità, l’uomo comincia il lavoro e decide di sua iniziativa di disegnare una piccolissima gatta tra le vie della città, senza farne parola con la giovane.
Nota tuttavia che essa si sposta nel tatuaggio, come se avesse vita propria… e da qui inizia l’onirica e visionaria vicenda di Le strade di Tokyo. Usando la leggenda del “bakeneko”, demone gatto capace di assumere le sembianze di una fanciulla, l’autore ci trascina per le vie della città, metropoli sempre mutevole e con una grande varietà di vite umane. I protagonisti sono tutti interessanti ma quello che mi ha stupito di più è quel filo di mistero che li lega tra loro, tutti inspiegabilmente collegati dall’incontro con la gatta calico del tatuaggio, la quale, in un modo o in un altro entra a far parte delle loro vite indirizzandoli verso la giusta direzione.
La scrittura di Bradley è scorrevole e piena di parole giapponesi, per le quali avrei apprezzato un glossario alla fine del libro. Ogni capitolo racconta una vita diversa, intrecciando storie su storie, raccontando aneddoti che sembrano fuori trama ma che acquistano un senso una volta terminata la lettura. Sarà proprio Kentaro, il tatuatore, l’inizio e la fine di tutto.
Ossessionato dal tatuaggio e dalla gatta chiuderà il cerchio, vedendosi in una sorta di sogno a occhi aperti, durante il quale sceglierà come porre fine a tutto, prendendo una decisione irreversibile.
Questo è un romanzo frenetico esattamente come la protagonista, Tokyo. Viene descritto in modo così vivido ogni distretto della città con le sue luci e le sue ombre: le tipiche serate al karaoke, i love hotel, il pendolarismo, incubo di ogni cittadino, i taxi con gli sportelli automatici, i vari ristoranti e i chioschi sparsi per le strade. Si mescola tradizione e modernità in questa storia surreale a tratti malinconica e caratterizzata dalla forte descrizione della cultura giapponese.
Sono stata affascinata da questi luoghi deliranti e pieni di vita, in cui a volte risulta un po’ soffocante muoversi.
Ho trovato questo esordio di Bradley strano e originale, anche se in alcuni punti sembra non si capisca dove voglia andare a parare, ha creato troppi personaggi che sono descritti con una riservatezza tipica giapponese, raccontando l’essenziale, senza mai soffermarsi troppo.
È un romanzo di narrativa che utilizza una vena di mistero per parlare di Tokyo e delle varie tipologie di umani che la abitano.
Una lettura ideale per gli appassionati di cultura giapponese.