Recensione: “366 – La favola di Donal e Isabel” di Naike Ror (Spin off della serie R.U.D.E.)
Donal sospirò contrariato.
«Senti Isabel.» Sbottò. «Potremmo nasconderci dietro a “Mille altri dieci argomenti da evitare al primo appuntamento”, ma la verità dei fatti è che siamo impediti in queste cose. Non…» si fermò alla ricerca delle parole. «Io non sono uno da gesti eclatanti, colpi di scena romantici e, a peggiorare la situazione, ammetto di avere una pessima tempistica negli approcci. Potrei andarmene, certo, però rimarrei con il rimorso di non aver almeno provato a baciarti.» Isabel lo guardava, immobile, silenziosa. Quel discorso era pericolosamente ambiguo. «Se ti dico questo è perché ho come il presentimento che se facessi un passo verso di te, tu potresti urlare e non è la reazione che vorrei provocarti.» Isabel lo guardò ancora. «Ovviamente con questo non voglio dire che ogni volta che mi avvicinerò a te vorrò baciarti, ma stasera l’intenzione era quella e, magari, sapere cosa ne pensi renderebbe tutto questo meno… ridicolo.»
«”Ridicolo”?» Ripeté lei.
«Abbastanza.» Isabel percepì l’imbarazzo di Donal e si sentì per la prima volta al suo stesso livello.
«Hai ragione Donal, siamo impediti.» Si sorrisero. «Non vorrei essere intimorita dalla tua presenza e ti giuro che le mie reazioni sono spontanee. Forse avrei dovuto indossare dei tacchi per sentirmi meno piccola accanto a te.»
Donal tornò a guardarla proprio come prima che lei sgattaiolasse via.
Isabel capì che quello era un momento che non voleva perdere, così, stringendo forte l’orlo del suo cappotto, attese che lui si avvicinasse.
«Sicura che non urlerai?» Le domandò.
Lei annuì.
Lui fece un primo passo, poi un secondo e Isabel chiuse gli occhi. «Respira, altrimenti invece che baciarti mi toccherà farti la respirazione bocca a bocca.» Isabel ridacchiò e finalmente Donal la baciò.
Questa è la favola di Donal e Isabel.
C’era una volta una lettrice.
La lettrice ha preso finalmente tra le mani un romanzo che aveva in lista da secoli, ma che non aveva mai avuto tempo di iniziare a leggere.
E così è rimasta incantata dalla favola dolcissima dei suoi protagonisti.
Quella lettrice sono io. Il romanzo è “366”.
Donal e Isabel hanno impiegato 366 giorni per innamorarsi l’uno dell’altra.
Io, per innamorarmi di loro, ci ho messo 366 secondi.
Donal Doyle, detto Dd, è il comandante della polizia di Derry, un uomo che la perdita della ragazza amata ha trasformato in un gigante solitario, burbero e un po’ scontroso.
Isabel Baldwin è una giovane mamma da poco sopravvissuta ad anni interi di umiliazioni e maltrattamenti da parte di un marito tanto meschino quanto abominevole. Una ragazza costretta a portare via i suoi figli dal paesino bigotto e omertoso in cui hanno sempre abitato, per ricominciare una nuova vita proprio a Derry.
È qui che Donal e Isabel si incontreranno, quando Isabel inizierà a dedicarsi all’attività di pulizie in alcuni appartamenti, tra cui quello del disordinatissimo e trasandato comandante della polizia locale.
La scrittrice ci permette di assaporare l’evoluzione del loro rapporto con una giusta e sofferta lentezza, quasi un passetto alla volta, accompagnandoci per mano finché non ci ritroviamo coinvolti e ammaliati dalla loro storia, senza neppure accorgerci di come siano nate le emozioni che stiamo provando.
A cominciare dall’infinita tenerezza provocata dai loro approcci iniziali, così goffi e imbarazzati, nati dal loro profondo desiderio di conoscersi, pur non essendo ancora pronti a mettersi in gioco e aprirsi l’uno con l’altra.
Perché far interagire un uomo che non è abituato a dare gentilezze e una donna che non è avvezza a riceverle sarebbe davvero un’impresa ardua per chiunque.
Poi è arrivata la frustrazione, quando l’orgoglio e la cocciutaggine di entrambi sembravano scontrarsi con ostacoli apparentemente insormontabili.
Infine è subentrata a spintoni la rabbia, che mi ha stretto il cuore in una morsa, per l’ennesima ingiustizia che quella donna stupenda ha dovuto subire. Un’ingiustizia che paradossalmente unisce tutti coloro che la amano in un incastro dolcissimo, perfetto e commovente.
Ed ecco che l’amore che provavo per quel gigante un po’ speciale è aumentato a dismisura, conquistandomi senza pietà, perché il modo con cui si relaziona ai due bambini della famiglia Baldwin è davvero tenero, toccante e a volte quasi spassoso.
Ma non è tutto, perché è stato bellissimo anche fare la conoscenza del lato impetuoso e chiacchierone di Sean – di cui spero al più presto di leggere il libro – e soprattutto rivedere il mio splendido Usheen, sempre pronto ad aiutare un fratello con quel meraviglioso senso dell’onore che lo contraddistingue ogni volta.
Insomma, la favola di Donal e Isabel è un sogno dolcissimo che sfiora tematiche importanti sempre con la massima delicatezza.
È una parentesi romantica tra due anime ferite che meritano il loro magnifico lieto fine.
Ed è una lettura incantevole che non riuscirà a non conquistare il cuore di chi si appresta a immergersi nelle sue pagine.
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