Recensione: “83500” di Michela Monti
ReBurning Prison, carcere di massima sicurezza, anno 2020 circa. Melice Redding è una condannata a morte, ma non ricorda il perché. La causa dell’amnesia è la separazione da sua figlia appena partorita e per questo Mel entra in stato di shock.
Grazie a Gabriel uscirà dalla catatonia e, sempre grazie a lui, avrà la possibilità di tornare indietro, prima che il crimine per cui è condannata venga commesso.
Melice viaggia nel tempo per rivivere il suo passato senza nessun ricordo dell’arresto, senza condizionamenti. Tutto procede regolarmente, fino alla notte di Halloween.
Fonte della trama: Triskell
“Sentire la mancanza di ciò che si è cancellato dalla propria memoria è impossibile. Riviverlo diventa logorante. Vedi tutto, gridi, vivi, e non puoi più dimenticare.”
Non ci sono storie: la Triskell è una garanzia!
Questo primo libro della serie 83500 è fenomenale, così come quest’autrice che è stata in grado di costruire non uno, ma ben due capitoli su questa storia tormentata.
Ci troviamo a Reburning Prison, un carcere di massima sicurezza nel North Carolina, USA.
Melice Redding è la detenuta 83500 loro, le sette detenute presenti nella zona nera, la zona dei condannati alla pena capitale, non sono tenute a conoscere il loro vero nome, ma lei si.
Lei è diversa, lei è la detenuta 83500, dove il doppio zero in fondo alla matricola crea la distinzione dei condannati alla pena capitale.
Ci troviamo nel 2020, non sa il motivo della sua detenzione ne perché le tocca la pena capitale, ma lei sa che la causa della sua totale amnesia è la separazione da sua figlia appena partorita.
Gabriel è il protettore delle Anime in tutto quell’inferno di morte, e sarà grazie a lui se potrà rivivere ciò che le è accaduto, prima che il crimine per cui è condannata venga commesso, senza nessun ricordo del passato, senza condizionamenti.
… maledetta notte di Halloween… lì tutto cambia, quello è il momento in cui lei firmerà la sua condanna e in cui tutte le sue certezze diventano briciole.
Ho amato questo romanzo, ma credo che lo avrete già capito dall’inizio di questa recensione. È impossibile non immergersi fin da subito nella realtà claustrofobica e asettica della Zona Nera.
Il carceriere Gabriel credo sia uno dei personaggi più inquietanti. È un cyborg (e un gran figo direi) con un braccio d’acciaio dotato di una forza incredibile. l’ho amato e odiato al tempo stesso per quel suo maledettissimo caratteraccio e per quei suoi occhi azzurri con una punta di rosso; ma l’ho amato al tempo stesso perché è stata l’unica persona in grado di ridare a Mel una vita.
Tutti i personaggi sono ben caratterizzati in realtà: Bea con la sua strafottenza e sincerità da brivido e Richard, il suo ragazzo con tanta bellezza, ma con neanche un briciolo di personalità. Lo dimostrerà in più di un’occasione, soprattutto negli sprazzi di vita quotidiana che verranno descritti nei vari capitoli.
Non ci sono né omicidi, né poliziotti né serial killer, ma è un giallo in prima regola che vi terrà incollati alle pagine fin dall’incipit!
1- 83500
2- M.T.V.M.