Recensione: “Al mattino stringi forte i desideri” di Natascha Lusenti
Care Fenici, oggi Emanuela ci parla di “Al mattino stringi forte i desideri” di Natascha Lusenti
Al mattino stringi forte i desideri racconta la storia di tutti noi quando abbiamo bisogno di ripartire da zero, spaventati e felici allo stesso momento. Quando ci dimentichiamo che il bello della vita è nelle piccole cose, nei rapporti umani veri, nei sorrisi e negli occhi di uno sconosciuto. Nell’ingenua visione del mondo di un bambino.
Dunque, non è facile per me recensire questo libro che, devo dire, ho faticato molto a portare avanti e per il quale ho alternato momenti di amore e odio.
Innanzitutto per lo stile narrativo, che alterna i punti di vista di Emilia e del bambino. Entrambi i personaggi, in cerca di un appiglio nella vita, vivono in un grande condominio: la ragazza è andata a vivere lì, con i suoi gatti, per ricominciare; il piccolo vive con un padre distratto e senza la madre. L’alternarsi dei loro pensieri non è sempre scorrevole, appesantisce il fluire del racconto e non è esattamente rilassante per chi legge.
Il personaggio di Emilia, poi, è piuttosto complesso, ma alcune sfaccettature rimangono poco analizzate, secondo me. Alcuni lati rimangono in ombra e non ne sono stata pienamente conquistata. Appare come un mix tra Amélie e Vianna Rochet: l’abitudine di scrivere bigliettini e attaccarli alla bacheca del condominio è un escamotage già rivisto in altre forme e in altre storie.
Insomma, definirei questo romanzo una grande occasione perduta, un insieme di spunti non completamente sviluppati, un ammasso di sensazioni e sentimenti che non sono ben chiari.
Peccato, perché il tema poteva essere sviluppato di più e il personaggio di Emilia poteva crescere maggiormente, così come gli altri personaggi del condominio che le ruotano attorno.