Recensione: “Al momento giusto nel posto sbagliato” di Elle Casey
La vita di Jenny è tutto fuorché eccitante, tra giornate passate incollata al computer a scrivere programmi informatici e serate trascorse spiaggiata sul divano a guardare ore e ore di documentari sugli animali. Del resto per una madre single con tre marmocchi l’avventura e il romanticismo sono un vago ricordo e un lontano miraggio. Quando perciò sua sorella le propone una consulenza per la Bourbon Street Boys, l’agenzia di sicurezza privata per cui lavora da due mesi, Jenny pensa che May sia impazzita. Già le sembra assurdo che la sua sorellina debba dare la caccia a dei criminali, come può immaginare di mettere in pericolo anche la propria vita? Peccato che nella squadra ci sia Dev, un energumeno con un fisico da sballo e una fossetta che sembra essere stata messa lì solo per invogliarla a gettare ogni cautela al vento. Sarà il momento giusto per correre qualche rischio?
“D’accordo, allora… Inspirare a fondo, espirare. La mia pelle non è verde e i pantaloni del pigiama mi vanno ancora bene e Sammy è piazzato sul divano con una tazza di tè alla menta e una scatola di biscotti a forma di animaletto. Biscotti per colazione! Mamma dell’anno! Yu-uh! Con le bambine a scuola e Sammy che guarda felice Barney, ho qualche momento per capire che cosa farò del resto della mia vita. Nessun problema insormontabile. Nessuna pressione. Mi sento un bradipo. In corpo non mi è rimasta alcuna energia. Potrei stendermi sul divano e infilarmi dei popcorn, chicco dopo chicco, nella bocca aperta mentre fisso nel vuoto ed essere perfettamente felice. Purtroppo non posso permettermi questo lusso. Ho un mutuo da pagare, tre bambini da nutrire e un ex marito che non è un granché bravo ad assicurarsi che i suoi assegni di mantenimento non vengano rispediti al mittente. Naturalmente devo trovarmi un altro lavoro. La buonuscita, qualunque cifra risulti essere, non mi porterà lontano. L’economia mostra segni di ripresa, perciò non penso che avrò problemi a trovarne uno; la domanda è se ne troverò uno con un capo che tollererà il fatto che a volte uno dei miei tre figli sarà ammalato e che, poiché sono da sola, dovrò restare a casa con lui. Una vocina sta cantando in un recesso della mia testa: freelance, freelance, freelance. Mi fa venire mal di stomaco, probabilmente molto simile a quello di cui sta soffrendo Sammy. È così imprevedibile! Non sai mai se lavorerai o se arrancherai per pagare le bollette! Se Miles perde il lavoro la sua assicurazione che copre i bambini sarà annullata! Ho sempre e solo conosciuto uno stipendio fisso. Non so se riuscirò a gestire tutto il rischio connesso al lavorare in proprio.”
I protagonisti di questo nuovo libro della serie “I ragazzi di Bourbon Street” li avevamo già conosciuti nel libro precedente. Jenny è la sorella maggiore di May, divorziata e madre di tre bambini. Dato che l’ex marito, spesso e volentieri, paga gli alimenti dei propri figli con assegni scoperti, Jenny sta pensando da tempo di trovare un modo per avere più entrate, e la proposta della sorella che ormai lavora nell’agenzia di sicurezza di proprietà del suo nuovo fidanzato potrebbe essere un’ottima occasione. Durante i loro casi infatti, sempre più spesso, è necessario introdursi nei sistemi informatici sia di clienti che di sospetti, e una programmatrice in gamba come Jenny sarebbe un elemento molto apprezzato. Nonostante la perenne crisi finanziaria Jenny è titubante, teme infatti di mettersi in qualche modo in pericolo, il suo ruolo di madre single non consente nessun colpo di testa. Quando finalmente May riesce a rassicurarla, perché faccia un primo tentativo, la sua visita alla sede dell’agenzia si conclude con lei e Dev in una situazione preoccupante e inaspettata. Troppo spaventata dall’esperienza, Jenny non sembra più disposta a collaborare, ma l’improvviso licenziamento dal suo vecchio posto di lavoro, la pone in una situazione di emergenza, e non può davvero voltare le spalle alla sola possibilità di continuare a pagare il mutuo. Anche perché nel frattempo, fra lei è Dev, durante i momenti trascorsi insieme, qualcosa è scattato. Sono due genitori single e conoscono bene le difficoltà che si incontrano dovendo occuparsi dei propri figli essendo soli, con troppo poco tempo da dedicare a se stessi e a una nuova relazione. Ma la paura di perdere quella che sembra l’inizio di una bella amicizia li fa esitare.
Il primo libro di questa serie “L’uomo giusto al numero sbagliato”, era stato una piccola rivelazione, scritto benissimo e molto divertente. Questo secondo libro, invece, pur risultando una lettura piacevole, non è stato all’altezza delle aspettative. Molte parti sono estremamente ripetitive, specie la continua riflessione della protagonista sulla necessità di non mettersi in pericolo perché lei è una madre. Questo capita per quasi la totalità del libro e risulta, a volte, noioso e sfiancante, anche se, nella seconda parte il coniglio ritrova un minimo di coraggio. Situazioni divertenti ce ne sono, ma ben diverse da quelle a cui l’autrice ci aveva abituate e anche Dev qui risulta un personaggio leggermente differente da quello conosciuto in precedenza. Più che la sua passione per le spade e l’addestramento fisico, qui abbiamo il ritratto di un uomo solo, che si occupa con grande amore di un figlio davvero “speciale”, e che è alla ricerca di una donna con cui poter condividere il poco tempo libero che figlio e lavoro gli lasciano. La loro storia d’amore parte come un’amicizia fra due adulti con gli stessi problemi, e ingrana molto lentamente, anche se l’attrazione è presente fin dalle prime pagine. I personaggi tutto sommato sono belli, specialmente i loro bambini che risultano essere gradevoli e divertenti e danno un tocco di grande dolcezza al tutto, così come fantastico appare il rapporto che essi hanno con May, una zia che qualunque nipote adorerebbe. Non è un brutto libro, risulta un piacevole riempitivo per svagarsi un po’, ma la magia del primo io non l’ho ritrovata, e questo mi è dispiaciuto. Ora non resta che aspettare il prossimo, e vedere se l’autrice riuscirà a risollevare le sorti di quella che era una serie partita col botto, che però, almeno per quanto mi riguarda, non ha mantenuto al momento le promesse.
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