Recensione “America notte” di Juri Casati
Strani reperti vengono portati alla luce nella miniera di Frink, dove un misterioso morbo colpisce i minatori portandoli alla follia; un reduce del Vietnam che gira per l’America per dimenticare il proprio passato s’imbatte in un fantasma che gli chiede un grosso favore; un vampiro fa la sua comparsa in un villaggio dell’Idaho così come aveva previsto un’antica leggenda locale; il figlio di un celebre mago viene messo a conoscenza dei terribili esperimenti del padre; un ragazzo inseguito da dodici anni da un uomo senza una mano torna nel New England per distruggere le formule magiche del patrigno. Cinque racconti neri, cinque declinazioni del male che hanno un unico palcoscenico: gli Stati Uniti d’America.
Sognate gli Stati Uniti e vi piacerebbe visitarli in lungo e in largo?
Uhm, io prima di avventurarmi in un paese dal fascino immenso, ma anche con tante sfumature dark, darei un’occhiata a questo libro dalle atmosfere molto noir.
Il libro è composto da cinque racconti, non collegati tra loro, dove l’autore ci offre un panorama diversificato sia per il tempo in cui si svolge l’evento, sia per la storia in sé.
È una narrazione non molto italiana, visto che i vari ambienti e i soggetti appartengono interamente alla storia e alle leggende d’oltreoceano, ma è facile riscontravi anche sottili linee di identificazione con gli eventi di cronaca di tutti i giorni.
Il primo racconto ci immerge nella vita di Ron Winkler, medico della compagnia Chamber Ltd, inviato a indagare su uno strano fenomeno di epidemia che sta colpendo i minatori del luogo. Nelle pagine si vive la sua impotenza davanti a un ambiente così impervio, ma, soprattutto, lo scontro con una cultura antica che non è la sua e fenomeni a cui la mente umana difficilmente si arrende.
La religione è una tra le forze più potenti presenti sul pianeta.
Come tutte le cose grandi, anche la religione vive nella tempesta. Quante guerre sono state combattute in suo nome? Quante opere d’arte sono state create per glorificarla?”
Nel secondo c’è la narrazione di un reduce del Vietnam che cerca di lasciarsi alle spalle le brutture di una guerra non voluta e spera di poter riposare le ‘sue povere ossa’ in un paesino al confine con il Canada, dove una giovane vedova gli offre una camera in affitto. Durante il soggiorno, si imbatte nel fantasma del marito della vedova, ucciso in una guerra più recente, che chiede il suo aiuto per poter parlare con la moglie. E anche qui, le sorprese non mancano.
Ora che era arrivata la luce del giorno, l’irrazionalità della luna lasciava il posto alla razionalità del sole.m Non sono morto in Vietnam perché ho ucciso prima io.
Poteva mancare un vampiro? Eh no, anche se lontani dalla tetra Romania, un oscuro succhiasangue miete vittime in un villaggio dell’Idaho, spaventando a morte gli abitanti che, seppur a conoscenza di un’antica leggenda locale, non sono stati in grado di prepararsi per fermarlo.
Si va avanti con le terribili esibizioni di un giovane mago che cerca di ripercorrere le orme paterne e del nonno, entrambi notevoli personaggi di spicco nell’ambiente, salvo scoprire che deve fare i conti con la negromanzia.
«Quando fu la prima volta in cui il gioco con le carte non le riuscì?»
«Era… era la sera del mio esordio. Ero figlio del grande Gandini. Mi sembrava di avere il futuro in mano. Ricordo ancora gli spettatori di quella sera e il loro ‘oooh!’ quando il gioco non mi riuscì. La mia carriera di fatto finì prima ancora di cominciare.»
E infine un intricato viaggio di un giovane che deve sfuggire al patrigno, impelagato in scoperte oscure e formule magiche.
Sono storie oscure, con un unico punto in comune, ossia il territorio degli Stati Uniti, dove questi accadimenti sembrano all’ordine del giorno.
Avete notato come, quando accade una disgrazia negli USA, nessuno se ne meravigli? Sarà colpa dei film hollywoodiani? Chi può dirlo, ma ammetto che ci stanno bene!
L’atmosfera è molto gotica, la scrittura scorrevole e quando vi sarete immersi nel ‘nero sempre più nero’ scoprirete che…
Ah no, non ve lo posso dire, altrimenti sarebbe uno spoilerone assurdo.
Non mi resta che augurarvi buona lettura!