Recensione: “Angel Down” di Therry Romano
Nel posto più dimenticato degli Inferi, è celata la presenza di un essere speciale del quale nessuno deve avere conoscenza, neanche Lucifer, signore dell’oltretomba.
Andras, principe infernale, tiene prigioniera una donna, la cui caratteristica è quella di emettere luce nel buio più assoluto. Questa caratteristica, non consona al regno oscuro, costringe il demone ad affidare la sua custodia alla succube Ledja, con l’intento di ricoprirla d’ombra e spegnere ogni suo tentativo di ribellione. Dopo secoli di silenzio e d’immobilità, la donna, a cui la succube ha dato il nome di ‘Syn’, decide di scappare, sfruttando la curiosità della sua carceriera, che trascina nella sua folle corsa fuori dagli Inferi. Il ritorno al mondo della superficie è complicato, ma Syn ha ben chiaro il suo obiettivo: scoprire come mai, lei, designata a diventare un membro del regno celeste, sia stata abbandonata al suo destino e dimenticata.
Ambirà alla libertà, cercherà un riscatto, troverà una nuova vita completamente diversa da quello che era il suo destino. Con la più improbabile compagnia che abbia mai desiderato al suo fianco, elevata a un rango speciale, avrà il compito di evitare una guerra tra il Cielo e gli Inferi.
Accetterà di schierarsi con chi l’ha palesemente tradita?
Nella cella più nascosta e oscura del regno infernale, è imprigionato da seicento anni un essere celestiale. È una giovane donna umana, morta nel 1347, mentre tentava di impedire che un angelo si macchiasse di omicidio. L’angelo Hazarel, un Principato, membro della terza gerarchia angelica, aveva previsto per lei un futuro da angelo custode, ma nella lotta che ha causato la sua morte, un principe demone di nome Andras è riuscito a sottrarla alla vista del regno celeste e l’ha portata via, convinto di riuscire a piegarla e farne la sua sposa. Da allora, la giovane, pur avendo subito ogni tipo di tortura, non ha mai perso la speranza di fuggire e i tentativi falliti sono ben cinquecentosettantaquattro. Ogni volta che è stata ripresa però, la punizione è stata più crudele. Nella solitudine della sua prigione, di cui nemmeno Lucifero conosce l’esistenza, solo la succube Ledja l’assiste e la cura dopo ogni tormento che le viene inflitto, e, nel contempo, con la sua ombra copre la luce che Syn, questo è il nome che la succube le ha dato, emana quando canta. Dopo più di seicento anni in cui la prigioniera non le ha mai rivolto la parola, Ledja è sempre più affascinata da quest’essere, e la sua metà umana comincia ad avere dei rimorsi: è palese, infatti, che quest’anima splendente non sia destinata all’inferno.
“Amava sentire Syn cantare quel motivo dolce e nostalgico senza parole. La faceva sentire parte di qualcosa che non comprendeva, ma sapeva che in qualche modo, la rendeva diversa da ciò che in natura era. Apparteneva al mondo oscuro, ma sempre più spesso la sua natura ‘mezza-umana’ prendeva il sopravvento e le faceva provare sentimenti sconosciuti. Il mormorio le entrava sotto pelle, la faceva vibrare e gemere, seminando dubbi nella sua mente e attirandola in maniera quasi ossessiva verso quella donna. L’aveva ‘battezzata’ Syn, come il peccato che rappresentava, in un tempo lontanissimo. Erano diversi secoli che era rinchiusa in quella cella, ma non si erano mai parlate, fino a quel giorno. Anzi, a dir la verità, la donna non l’aveva mai guardata, non aveva mai risposto alle sue domande, restandosene accoccolata sul fondo della cella, a cantare la sua melodia.”
Dopo l’ennesimo confronto con Andras, che le ingiunge ancora una volta di arrendersi, Syn è pronta a un nuovo tentativo di fuga, ma, questa volta, grazie alle precedenti esperienze e con l’aiuto della succube, che ha deciso che è il momento di fare la cosa giusta, finalmente riesce a rivedere la luce del sole. Ma sono passati ben seicento anni e tutto ciò che Syn conosceva, è cambiato. Solo una cosa è rimasta immutata: l’eterna lotta del bene contro il male. Il suo ritorno, inaspettato, viene accolto con imbarazzo dalle schiere celesti. Nonostante il lungo tempo passato agli inferi, Syn, ha ancora la propria luce e la bontà della sua anima, cosa mai accaduta prima, ma i numerosi marchi demoniaci che le sono stati impressi sulla pelle e che il suo corpo continuava a rigettare, le hanno anche lasciato tracce di oscurità. Ciocche nere le sono spuntate fra i capelli un tempo dorati, che le permettono di accorgersi se ci sono demoni nelle vicinanze, agendo come una sorta di allarme. Nel contempo, folle di fantasmi la seguono, chiamandola regina. Hazael, il Principato suo mentore, è felice del suo ritorno, ma molto rimane da chiarire: le leggi celesti sono inflessibili, a nessuno è permesso rubare un’anima destinata al Cielo. Questo potrebbe scatenare una guerra che distruggerebbe l’umanità, che vi si troverebbe in mezzo. Il destino di Syn, ora che i suoi poteri sono cambiati, è quello di essere la bilancia che deve ripristinare l’equilibrio e impedire il conflitto, aiutando le anime a raggiungere la loro meta designata. Non bianca, non nera, ma viola, come ora sono i suoi capelli, e in grado di spostarsi in entrambe le dimensioni, celeste e demoniaca. Un nuovo angelo con un potere mai visto prima, delegata a dare giustizia alle anime in attesa di passare oltre. La accompagnano in quest’avventura solo tre entità: Zeke, un cacciatore in grado di percepire le anime che necessitano di aiuto per giungere alla destinazione finale; Drew, un Angelo Custode che farà da consulente alle anime che si stanno perdendo per aiutarle a ritrovare la via del bene e la succube Ledja, che conosce il mondo degli Inferi e che per Syn, ora, è come una sorella. Ma non tutti sono pronti a piegarsi al nuovo corso degli eventi.
È un mondo pieno di meravigliose sfaccettature, quello che Therry Romano ci racconta: pieno di personaggi interessanti, creature celesti che vagano sulla Terra alla ricerca delle anime più pure, per designarle a un futuro di angeli custodi, cacciatori inviati in determinati luoghi per salvare anime che sono in bilico fra luce e ombra, streghe bianche a cui viene sottratto un bene prezioso, una succube che per sua natura appartiene al mondo dei demoni, ma che si rivela più meritevole di alcuni Angeli. Poi c’è Syn. Syn, la cui anima era così splendente di bontà da non concepire nemmeno l’assassinio di un demone, ed è per questo che ha pagato con seicento anni di prigionia, ma non ha mai ceduto. Andras l’ha rapita, nascosta al suo stesso signore, Lucifero, e ne voleva fare la sua regina intuendo forse il grande potere celato in lei. Incredulo, di fronte alla sua tenace resistenza e incapace di capire come potesse preferire il dolore e la tortura piuttosto di cedere alle sue lusinghe, era fermamente convinto di farle un grande onore. E poi vi sono gli Angeli, alcuni così inflessibili nel far rispettare le leggi celesti, da essere glaciali e senza compassione. Puri, ma incapaci d’amore. Ce ne sono di corrotti dal potere e dalle passioni umane. Alcuni hanno procreato con donne umane, dando vita ad abomini che devono essere sterminati. E, infine, ci sono i caduti come Lucifero che si rivela, invece, un personaggio dal fascino così straordinario che persino Syn ha un attimo di debolezza:
“«Non so cosa dirti! Ero convinta di riuscire a gestirlo, che se lo avessi trattato con sufficienza o se gli avessi rivolto contro il mio dolore, sarei stata immune alla sua presenza. E invece mi ha guardata e sono stata come risucchiata… Non riuscivo a reagire, Ledja! Ero come stregata da quegli occhi d’acciaio. Ho il terrore di non meritare la benedizione del cielo.» rispose sconvolta. «Ragazza, hai affrontato il primo angelo del Paradiso!» le disse ridendo e abbracciandola. «Capisci? Il prediletto del Padre, colui che riassume in sé tutta la gloria e la potenza dell’Altissimo! Cosa credevi di fare? Sei pur sempre una povera anima che ha avuto un grande dono, ma lui è la creazione perfetta del cielo. Nessuno può affrontarlo, se non il creatore stesso.»”
Ne ha ben ragione: è uno dei demoni più intriganti mai incontrati. Una storia piena di accadimenti, originale, che, arrivati all’ultima pagina, ti lascia con la sensazione che nulla sia ancora concluso e col desiderio di sapere come si evolverà. Non è presente una vera e propria storia d’amore, ma piccoli segnali che ne fanno forse intravedere due. Poi c’è sempre lui, il seducente e fascinoso demone per antonomasia, che sembra davvero intrigato da Syn e deciso a conquistarla. Una storia coinvolgente, che vi farà passare ore molto piacevoli, e un’autrice che vale la pena scoprire.
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