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Recensione: Arvis delle nubi di Christian Antonini

Titolo: Arvis delle nubi

Autore: Christian Antonini

Editore: Giunti

Genere: Fantasy

Target: +12

Data di pubblicazione: 11 gennaio 2023

Un padre scomparso, un enigma, la lotta per il dominio. Ma Arvis non può arrendersi. Un cataclisma misterioso ha ricoperto la superficie di Albrin con uno strato di nubi velenose e corrosive chiamato “la Coltre”, che raggiunge però solo una certa altezza, permettendo la vita sulla cima delle montagne. Qui vivono i vari popoli sopravvissuti, divisi in una serie di piccoli regni spesso in guerra tra loro. È passato un anno dalla scomparsa di re Aurval, sovrano del Picco delle nubi. La Lega dei regni vuole assoggettare i Picchi dei draal, comunità libere e indipendenti di cui fa parte il Picco delle nubi. Mentre i Signori dei draal si riuniscono per valutare il da farsi, Arvis, la figlia del re Aurval, riceve un messaggio, portato da un “legno” di saltimbanchi, che le fa pensare che il padre sia ancora vivo. Parte con il proprio draal, contro il volere del fratello maggiore Aune, a cui rimane la difesa del regno… Un’ambientazione fantasy lontana dai moduli tradizionali: una società con poche risorse, dominata dalla navigazione con scafi capaci di volare, e città al di sopra delle nuvole in cui si muovono personaggi costruiti con realismo e dettaglio psicologico.

 

 

Era da tanto che non leggevo una bella avventura per ragazzi, una di quelle storie dove la libertà, il coraggio, la voglia di esplorare il mondo là fuori sono i punti focali della narrazione. 

Regno di Albrin, dove rocche e villaggi sorgono sulle cime delle montagne, l’unico posto in cui la gente possa vivere. “La coltre” è ovunque, una vasta distesa di vapori mefitici e corrosivi a ricoprire tutto il mondo. Solo le montagne ne emergono da essa e al di sotto è impossibile viverci; non si sa come o da dove sia arrivata, ha sterminato popoli e distrutto paesi, cancellato regni e storie, sul suo percorso tutto era stato spazzato via, anche i ricordi.

Arvis è la principessa del picco delle nubi, indomita, ribelle, coraggiosa, sempre in groppa al suo magnifico Draal sputa fuoco. Un animale maestoso col quale lei ha un legame psichico, che li rende inseparabili. È sempre in fuga dai doveri e dai compiti di una principessa, a differenza del suo serissimo fratello maggiore, Aune, detto Artiglio a causa dell’incidente che gli ha reso inutilizzabile una mano. 

Fratello e sorella dovranno essere molto uniti, perché il loro adorato padre è caduto in una battaglia. Il peso delle responsabilità si posa sulle spalle del giovane in modo deciso e senza tempo per le frivolezze. Ma Arvis non è disposta a conformarsi alle regole, soprattutto quando un misterioso saltimbanco le recapita un sacchetto contenente l’anello di suo padre. Com’è possibile? Allora suo padre è ancora vivo?

L’impulsività e la voglia di sapere la verità la porteranno a fuggire dal Picco, anche perché il fratello avrebbe voluto darla in sposa senza il suo consenso, senza addirittura chiederglielo. Così decide di seguire il proprio istinto e, in groppa ad Aivarthiss, insegue il legno dei saltimbanchi, una nave che vola grazie al potere della mente dei libranti. Questi sono esseri in grado di piegare i pensieri intorno all’argento sidereo, materiale che permette di sollevare le ingegnose navi.

Tuttavia, ciò che la ragazza troverà lungo il cammino sarà molto più grande e pericoloso di lei, perché c’è un luogo molto lontano che nessuno conosce, ma forse suo padre è riuscito a trovare e, probabilmente, per questo è scomparso.

Arvis delle nubi è il primo volume di una dilogia fantasy per ragazzi narrata attraverso le emozioni di Arvis, protagonista indiscussa e dalle mille sfaccettature.

L’ambientazione che l’autore ha costruito è notevole: un mondo tornato quasi all’origine, dove il bestiame e i campi coltivati rappresentano il sostentamento, e in cui l’ingegno, l’arguzia e la volontà hanno permesso di insediarsi lontano dalla coltre che avvolge il mondo intero. 

Ma un’altra minaccia incombe tra i regni: una guerra per distruggere i pochi draal rimasti, poiché chi li possiede ha un potere enorme, e agli altri regni la cosa non piace.

Il romanzo è molto fluido e carico di azione, la prosa semplice e con descrizioni molto evocative rende la lettura accattivante. Mi è piaciuto molto e poi ho adorato il finale che ha regalato un plot twist davvero meraviglioso, una di quelle scene che fanno pensare che forse il mondo non è del tutto perduto. 

 

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