Recensione: “Aspettavo solo te” di A.I. Cudil
Pauline ha un brillante futuro che l’aspetta. Dopo anni di studio e di sacrifici è riuscita a realizzare il suo sogno e diventare medico. Chi l’avrebbe mai detto che un giorno sul tavolo operatorio avrebbe ritrovato il suo vecchio amico d’infanzia che per tanto tempo l’aveva fatta soffrire? Come ci si comporta con un uomo che credeva un delinquente e che invece ora scopre essere un gendarme della polizia giudiziaria ferito in un’operazione sotto copertura?
Stefan ha lottato tutta la vita, ha commesso molti errori ed è caduto troppe volte. Ma si è sempre rialzato e ora ha trovato il suo equilibrio. Fa il lavoro perfetto per lui ed è sereno, almeno finché tra la mascherina e la cuffietta del medico che lo assiste ritrova gli occhi azzurri e sorpresi di Pauline. Ce l’ha fatta! La sua piccola pestifera amica d’infanzia si è trasformata nella donna che ha sempre voluto essere.
Quello che Stefan non sa è che Pauline è da sempre invaghita di lui e che le ha provate tutte pur di dimenticarlo.
Quello che Pauline non sa è che Stefan non si è mai considerato alla sua altezza e l’ha sempre pensata irraggiungibile.
E se fosse arrivato il momento di smetterla di nascondersi e di provare a conoscersi davvero? Perché la vita riserva sempre delle sorprese e forse entrambi la persona giusta l’hanno già incontrata, devono solo afferrarla e tenerla stretta.
Aspettavo solo te è il primo lavoro che leggo di Antonia Iolanda Cudil, autrice di cui però avevo già sentito parlare per la serie Six Senses, pubblicata dalla Giunti. Ero un po’ dubbiosa, come sempre mi accade quando mi approccio per la prima volta a una nuova penna, ma posso dire che lo stile diretto e semplice della sua scrittura è proprio quello che prediligo.
Questa non è solamente la classica storia d’amore tra due protagonisti, Stefan e Pauline, ma è anche il racconto delle persone a loro care, personaggi secondari che spesso ricoprono un ruolo centrale nelle vicende narrate.
Il libro, raccontato con doppio pov, si svolge tra presente e passato, con continui salti temporali che ci aiutano a capire le dinamiche di questo gruppo di amici. Un ringraziamento doveroso va fatto alla scrittrice in quanto in ogni salto temporale, a inizio capitolo, ci ricorda sempre l’età dei protagonisti evitandoci di dover ogni volta fare antipatici calcoli sul tempo trascorso.
Stefan, Paul, Pauline, David e Cedric sono cresciuti insieme e, sebbene provengano da estrazioni sociali e situazioni familiari differenti, per tantissimo tempo sono stati un gruppo affiatato. Un gruppo del quale Stefan, essendo il più grande, in un certo senso si sente responsabile; questo non gli impedisce, però, di prendere anche decisioni avventate. Con il passare degli anni, e arrivati ormai alla soglia dell’età adulta, qualcosa però cambia, le dinamiche tra di loro subiscono dei mutamenti, tanto da portare a una rottura inevitabile dell’amicizia tra Pauline e Stefan. Quest’ultimo si è sempre rifiutato di guardare la ragazza con occhi da uomo, convinto non solo di non meritarla, ma di non essere contraccambiato in un suo eventuale interesse. Pauline, dal canto suo, soffre in silenzio per il modo in cui Stefan la tratta, prova rabbia al pensiero che lui abbia relazioni con qualsiasi altra ragazza ma a lei riservi unicamente un trattamento quasi fraterno. Stefan è il suo primo amore, la sua prima cotta… e il suo primo cuore spezzato, e decide così di estirparlo dalla sua vita.
“L’ho ferita, peggio l’ho delusa. Oh, Pauline, io non sarò mai bianco o nero, io sono una grande, enorme, smarginata macchia grigia”
Il loro incontro, anni dopo, fa capire a entrambi di aver perso tantissimo della vita dell’altro ma, sebbene siano ormai quasi degli estranei, la loro amicizia non tarda a riallacciarsi, addirittura più salda di prima.
Devo essere sincera, questa prima parte del libro non mi è piaciuta particolarmente, gli avvenimenti e la storia non mi sono arrivati come avrebbero dovuto e ho trovato a volte tutto un po’ dispersivo. Inoltre, gusto prettamente personale, non amo quando i protagonisti sembrano essere quasi indifferenti l’uno all’altra, intrattenendo così anche relazioni più o meno serie con terzi personaggi.
Tutto, però, cambia da circa metà libro in poi. La vicinanza sempre più frequente tra i due farà loro capire di non essere solo semplici amici ma di provare, o addirittura di aver sempre provato, sentimenti molto differenti da quelli fraterni dietro i quali si sono sempre nascosti.
Sì, decisamente la seconda parte fa innalzare il livello del libro soprattutto come impatto emotivo. Non mancheranno gelosie, fraintendimenti e tentennamenti, ma Stefan e Pauline non sono più due ragazzini inesperti e troveranno il modo di intraprendere questo nuovo rapporto che entrambi desiderano.
Il personaggio di Stefan è quello che ho apprezzato di più. Ha un passato difficile alle spalle e molti errori commessi, ma a un certo punto trova la forza di dare una sterzata alla sua vita riportandola sulla retta via, diventando un uomo di cui andare fieri.
Una storia che nasce un po’ in sordina ma che prende sempre più corpo col trascorrere dei capitoli, fino a portarci a un dolcissimo epilogo che ci farà capire ancora di più quanto questi due personaggi siano sempre stati destinati a stare insieme.