Recensione: Avery – Men of Bird’s eye 3 di Kat Savage
Titolo: Avery
Autore: Kat Savage
Serie: Men of Bird’s Eye #3
Genere: Romance Contemporaneo
Editore: Triskell Edizioni
Data di pubblicazione: 28 gennaio 2023
Target: 18+
Hawk
Will
Avery
Avery Fletcher è meglio come amico che come fidanzato, o almeno così crede. Cioè, lui e tutte le donne con cui è uscito. Ora predilige incontri brevi e soddisfacenti. Non c’è davvero bisogno di complicare le cose.
Eppure, quando siede da solo sotto il suo portico ad ascoltare le cicale, ha una breve crisi di coscienza e desidera qualcuno con cui parlare.
A Helena Davenport non serve un uomo, né vuole averne uno. Erede della fortuna e degli affari del suo defunto padre, il suo scopo è avere successo. Ma apparentemente neanche nel Ventunesimo secolo è possibile sfuggire alle aspettative della società, e il consiglio d’amministrazione vuole che la regina incoroni un re.
Tutto cambia quando durante un addio al nubilato si ritrova a farsi tatuare da nientemeno che quel cattivo ragazzo di Avery e le viene in mente un piano. Lui è perfetto: tatuaggi, barba incolta, mente sveglia. Oh, ed è anche incapace di innamorarsi di lei. Il finto fidanzato ideale.
Se concederà ai membri del consiglio d’amministrazione ciò che le hanno chiesto forse smetteranno di starle addosso e dovranno rimangiarsi le loro parole. Cosa mai potrebbe andare storto?
Alcuni eventi sociali mettono alla prova la coppia e li costringono a stare vicini. Troppo vicini. La situazione si fa bollente e piuttosto preoccupante.
Il piano di mantenere le cose platoniche inizia a vacillare. Riusciranno i due a non perdere la calma, oppure cederanno al fuoco che divampa tra di loro?
Non è che non mi piaccia la compagnia femminile. Non è questo il motivo per cui sono single da così tanto tempo. E nemmeno si tratta di paura di impegni concreti. La verità è solo che non ho mai incontrato una donna per cui valesse la pena interrompere la mia pace e fare sacrifici. Non so se Helena sia quel tipo di donna, ma lo sembra molto.
Helena e Avery non si conoscono neanche, ma quando lei lo sceglie per un tatuaggio scoprono una sorta di intesa, una sincerità reciproca, e per qualche motivo accettano di giocare insieme a un piano decisamente fuori dai canoni.
Mi scosto e le bacio la guancia, la mascella, il punto sensibile tra collo e clavicola… un gesto che le fa venire la pelle d’oca su spalle e schiena. Il rossore è tornato sul suo viso, e la bocca si incurva in un sorrisetto adorabile. Una buona parte di me vuole rifarlo. Ma non fa parte del piano.
Avery è un uomo terreno, in pace con la sua vita e senza troppe aspirazioni, leale con gli amici, come si dice, un uomo che non cerca scuse. Nella sfera sentimentale, però, quando le relazioni sono complicate con del sesso, preferisce rapporti occasionali e facili.
Helena, miliardaria sottovalutata dal Consiglio di Amministrazione in quanto donna e in quanto single, ha bisogno di un finto fidanzato. La schiettezza e la sintonia che nasce spontaneamente fra loro e la disponibilità di Avery a prendersi poco sul serio, la spinge a fargli questa proposta e a dare inizio a una amicizia con una facciata romantica a solo scopo esteriore.
La cosa funziona perché Avery è il tipo di persona che dedica l’anima per gli amici, anche per quelli nati da pochi giorni. La finzione è resa sempre più credibile perché affonda le radici in una sintonia fuori dal comune e da una fortissima attrazione che sempre più va a condire i sentimenti di rispetto, stima e il piacere di stare insieme che già provavano.
«Perché, ehi, buongiorno, stiamo parlando di Helena Davenport,» rispondo. «Cosa ho da offrire a una donna così?»
«L’amore?» dice Hanson.
«Ridicolo. Non siamo innamorati.»
«Ma un giorno potreste esserlo,» aggiunge Hawk.
«Ragazzi, siate seri,» dico. «Sono sei anni che non mi innamoro di nessuna. Neanche alla lontana.»
«Non ci hai neanche provato,» fa notare Hawk. «In effetti, hai fatto l’esatto opposto e lo hai evitato a ogni costo,»
Che cosa impedisce quindi ai due ragazzi di concretizzare l’amicizia portandola al livello superiore? Forse il fatto che in condizioni normali non si sarebbero mai incontrati, per iniziare. Che le loro vite sono troppo distanti geograficamente, socialmente, e in molti altri modi. Inoltre, Avery teme che aggiungere la variabile sesso andrà a complicare una relazione di amicizia che stava funzionando, ed è certo che finirà per mandare tutto a monte. Dall’altro lato, Helena è convinta che lui sia un playboy senza alcun interesse a relazioni stabili che vadano oltre la finzione. Eppure finge così bene… il pensiero di quanto potrebbe essere meraviglioso se fosse vero spinge entrambi a desiderarlo.
O forse, ed è più probabile, perché non riesco a trattenere i sentimenti che provo per lei. Non sono certo di cosa siano. Non amore, lo so. Ma… ha quel potenziale. Sembra quasi speranza. Non so per quanto tempo farò parte della sua storia, per quanto potrò rimanere. Ma so di essere grato di avere la possibilità di vederla per ciò che è davvero.
Sono stata piacevolmente sorpresa del modo in cui l’autrice è riuscita a evitare di riproporre una evoluzione della situazione pressoché scontata, cosa che è stata resa possibile grazie alla personalità dei due protagonisti, alla loro maturità e alla propensione a non girare intorno alla verità. Helena e Avery sono fedeli a loro stessi, sanno dialogare in modo aperto sui loro dubbi, e hanno la maturità per chiedersi a che punto sono e dichiararsi le rispettive aspettative sulla direzione da far prendere alla loro relazione.
Le differenze e le difficoltà non possono non essere superabili quando in sottofondo c’è un sentimento che merita di essere esplorato, di poter avere una possibilità, di affondare le radici e crescere.
«Devo chiederti una cosa,» dico. «Spara.» «Tutto questo è reale?» Per un attimo penso di dovergli spiegare cosa intendo, ma dalla sua espressione è chiaro che già lo sappia. «Mi stavo chiedendo la stessa cosa,» dice. «E la verità è che non so cosa pensare. Ma diciamo che mi piacerebbe se fosse reale.»
Nel complesso, una bella storia romantica e molto molto passionale, con protagonisti maturi e consapevoli, che non si nascondono dietro alla confusione di idee o raccontandosi bugie sui propri sentimenti. Una piccola incrinatura sul finale non mi ha del tutto convinta, ma era ovviamente necessaria per aggiungere il pizzico di suspense alla trama, e non fa che valorizzare una storia bollente e molto soddisfacente, con una voce narrante divertente e ironica.
«E quindi cosa sono venuta a dirti? Devo dirti che mi sto innamorando di te, idiota.»
Le mie palpebre sbattono in fretta di loro spontanea volontà mentre il cervello cerca di processare quel cambiamento nella discussione.
«Ripetilo,» mormoro.
«Mi hai sentito benissimo.»
«Sei impazzita?»
«Cazzo, molto probabile.»
«Helena, io…»
«Non farlo,» mi interrompe. «Non azzardarti.»
«A fare cosa?»
«Non startene lì seduto. Non dirmi che non provi la stessa cosa.»