Recensione: “Bacio perduto” di Lara Adrian
La bellissima Elise Chase si aggira senza tregua per le strade di Boston. Armata di un’antica daga e spinta da un violento desiderio di vendetta, sa ciò che vuole e non si fermerà finché non l’avrà ottenuto. Dà la caccia a coloro che le hanno strappato l’amore più grande della sua vita: il figlio. Finora ha utilizzato incredibili poteri psichici, ma adesso è giunto il momento di imparare a controllarli, perché la stanno lentamente uccidendo. La sua ultima speranza è rappresentata dall’incontro con l’affascinante e tenebroso Tegan il vampiro… Presto fra i due nascerà un’insolita alleanza, un legame che andrà ben oltre il mero interesse personale, e che esploderà in un’onda incontenibile di desiderio. Perché persino un cuore di ghiaccio, che per secoli ha resistito a qualunque tentazione, può vacillare di fronte alla passione.
Oh mio Dio!!! Ragazze, Tegan è Tegan, e non c’è niente da fare.
Dopo svariate riletture di questo capitolo della saga, vi posso garantire che non ne ho mai abbastanza.
Amo indistintamente tutti i guerrieri della stirpe, ma lui e un altro di cui, per il momento non faccio il nome, sono decisamente i miei preferiti.
Per chi non avesse mai letto la Stirpe, vi posso solo dire che i nostri guerrieri sono magnifici, sia nell’aspetto che nell’animo. Vivono per salvare la razza e combattono una guerra che dura da secoli.
In questo libro troviamo Tegan, vampiro di generazione Gen Uno ed Elise, compagna della stirpe con un carattere a dir poco sorprendente.
Tegan è schivo, ferito e ha imparato nel corso dei secoli a non provare più nessun tipo di emozione, ma ahimè, arriva Elise che risveglia in lui tutto ciò che aveva sepolto nella profondità della sua anima. Da quel momento in poi vediamo un Tegan diverso, dolce amorevole e iper protettivo nei confronti della compagna. Elise nonostante sia cresciuta all’interno dei rifugi oscuri, ha sofferto abbastanza durante la sua vita, e questa sofferenza ha fatto in modo che il suo vero carattere venisse fuori. Temeraria e a volte incosciente, ma comunque piena di amore per il suo guerriero.
Il romanzo, come al solito, non è privo di errori, ma il modo di scrivere della Adrian ti entra nel cuore come i suoi personaggi.
Allora? Non vi sembra ora di correre a leggerlo?
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