Recensione: “Birthday Girl” di Penelope Douglas
Care Fenici, oggi La Min ci parla del nuovo libro di Penelope Douglas, “Birthday Girl”
Cosa succede quando una ragazza si innamora proprio dell’ultimo uomo al mondo che dovrebbe desiderare? Jordan non aveva un posto in cui andare quando Pike l’ha accolta in casa. E Pike è stato sempre gentile e premuroso. Per la prima volta dopo tanto tempo, lei si è sentita al sicuro. Jordan sa bene che lui, anche se non lo dice, vuole proteggerla. Lo vede nei suoi occhi la mattina, a colazione. E quando lui rientra, la sera, Jordan sente il cuore battere più forte. Ma sa che deve smetterla di pensare a lui. Perché Pike è libero, ma lei è impegnata. Pike l’ha accolta nella sua casa, cercando di rendersi utile. Ma non poteva immaginare che le cose sarebbero diventate così complicate. Pensa continuamente a lei e ogni volta che si incrociano in corridoio rimane senza fiato. Ma non può avvicinarsi, dovrebbe togliersi quel pensiero dalla testa. Eppure più passa il tempo e più Jordan diventa parte di lui. Una parte che non sarà mai libero di amare. Non perché ha solo diciannove anni. Ma perché è la ragazza di suo figlio.
Dall’autrice bestseller di New York Times, USA Today e Wall Street Journal
Se è tanto sbagliato, perché ti fa stare così bene?
Ho atteso moltissimo tempo l’uscita di questo libro e, quando finalmente l’ho avuto tra le mani, ho provato sentimenti contrastanti e altalenanti nel corso della lettura.
Birthday Girl è un romance intenso e particolare, soprattutto per alcuni aspetti con cui l’autrice delinea i suoi protagonisti. Tre, i principali soggetti chiave di una storia che si dipana tra alti e bassi, intrecciando le loro esistenze, sconvolgendole, sino a giungere al salvifico passo della presa di coscienza. Si ha così la comprensione di ciò che conta veramente nella vita: sapere chi siamo, cosa ci occorre per essere felici, comprendere se la persona che abbiamo accanto è quella “per sempre” o solo un viaggiatore della vita, che per un certo periodo percorre la nostra medesima strada.
Quando parlo di sentimenti contrastanti nei confronti di questo libro, lo chiarisco subito così posso passare ad altro, mi riferisco agli innumerevoli ripensamenti, incertezze, rotture e riconciliazioni, che a un certo punto della lettura mi hanno distratta dalla trama. Li ho trovati noiosi e superflui, sarebbero bastati i primi due e l’ultimo, per quanto mi riguarda. Ho avuto l’impressione di leggere dei passaggi diluiti per allungare il libro. Necessità inutile, peraltro, perché anche con due capitoli di tira e molla in meno, o forse proprio senza quelli, sarebbe stata una lettura da cinque stelline.
Come si evince dalla trama, parliamo di una triade scomoda e di un amore che sboccia inaspettato, ma intenso e travolgente. Jordan è una ragazza di diciannove anni a cui la vita ha riservato ben poche gioie e molti dolori, nata e cresciuta in miseria, non ha perso la gioia di vivere e la voglia di riscattarsi. Studia, lavora, ma non vive del tutto, la sua esistenza sembra in pausa, imprigionata in una bolla fatta di timori, ricordi dolorosi e il peso di una relazione sterile e anaffettiva, che non la soddisfa. Lei lo sa ma resta comunque. Perché? Vi chiederete… perché ciò che la lega al suo fidanzato e coetaneo, Cole, è una profonda amicizia e un segreto doloroso legato al passato, da cui entrambi i ragazzi non riescono a liberarsi. Uniti sopravvivono, mentendo a loro stessi nel vedersi come coppia innamorata.
Poi c’è Pike, trentotto anni, uomo tutto d’un pezzo perché la vita lo ha plasmato così, tra delusioni, responsabilità inaspettate giunte prima del tempo e i molti sacrifici fatti per occuparsi del suo unico figlio.
Appena queste due anime si avvicinano, l’intesa scatta istantanea, ma dovremo aspettare a lungo perché gli eventi li portino a liberare tutta la passione che celano dietro agli sguardi fugaci, al sarcasmo e alle litigate causate da due caratteri induriti dalle prove della vita, che non hanno abbastanza sicurezza nemmeno in loro stessi, figuriamoci poi verso gli altri.
Inoltre, c’è la questione della differenza di età e il “piccolo dettaglio” che Pike è il padre di Cole.
Riuscirà quest’amore così grande, vi assicuro che potrete percepirlo attraverso le pagine, a superare gli ostacoli delle convenzioni e della paura di uscire allo scoperto? E soprattutto, quanto dolore si è disposti a causare per amore? Pike vive per suo figlio da che è diventato padre. Dovrà scegliere… ma è giusto che la vita gli chieda di compiere una simile scelta? E Jordan, che ha avuto così poco dalla vita e chiede ancora oggi così poco, non si meriterebbe un lieto fine con i controfiocchi?
Jordan è una ragazza solare e semplice, di quelle bellezze naturali che illuminano ciò che le circonda, semplicemente con la loro sola presenza. Ogni volta che ne ha l’occasione esprime un desiderio, soffiando su una candelina o un fiammifero… Non svelerà mai i suoi desideri, ma l’autrice ci permette di intuirli. È una persona molto più matura della sua età, con occhi profondi che trasmettono una saggezza antica; una ragazza che non si lascia travolgere indolente da ciò che la vita le ha riservato sinora. Insiste nel sognare la sua casa, il profumo dei biscotti appena sfornati, l’amore di un uomo che la metta al primo posto nella sua vita. Non ricchezze, non sfarzo, tutto sommato desideri semplici, ma forse non così comuni alla sua età.
Il loro amore mi è piaciuto moltissimo, tenero e appassionato, travolgente e drammatico quanto basta. Un’intesa sessuale e una complicità di spirito e corpo rari da trovare e per questo più preziosi. Ancora più toccante il continuo conflitto interiore, da parte di entrambi, nel disperato tentativo di ignorare o sminuire il sottile filo che li lega a beneficio di Cole, che entrambi amano, anche se in maniera diversa.
«È off-limits?»
«Certo!».
«E allora perché la guardavi come se sbavassi davanti al suo corsetto e non vedessi l’ora di gettarlo stanotte sul pavimento della tua camera?»
«Non la stavo guardando in questo modo», sibilo tra i denti.
Ma lui già sta ridendo sotto i baffi.
Stronzo.
«Ehi, non ti sto criticando…».
«Chiudi il becco», dico.
Dannazione. Non va bene. È già grave che la guardi come una vera donna e non come la ragazza di mio figlio. Ma che mi venga un colpo se qualcuno lo scopre!
«Ti volevo dire solo che lei è esattamente il tuo tipo», mi dice con voce piatta. «Te ne sei accorto? Al liceo andavi sempre dietro a ragazze come lei. Prima di Lindsay, quel disastro ambulante».
«Dai, sta’ zitto».
Ma lui non si arrende. «Non ti sto dicendo che devi fare qualcosa. Anzi, è questa la ragione per cui mi sono intromesso e non ho lasciato che l’accompagnassi tu a casa».
Adesso si fa serio.
«Scherzi a parte, Pike», continua, «è esattamente il tuo tipo, ripeto. Dovresti evitare di restare solo con lei».
Certo. Lo so.
Spero che se ne sia accorto solo lui.
«Grazie per l’interessamento», gli dico. «Ma anche se fossi attratto da lei, sono in grado di controllarmi».
«Non ti vedi come ti vedo io dall’esterno». Guarda fuori dal parabrezza, con un’aria solenne. «Vi fissate l’un l’altra come…».
«Come?».
Deglutisce e tra le sue sopracciglia appare per la prima volta una ruga di preoccupazione. «Come se aveste un modo tutto vostro di comunicare».
Attraverso questa citazione ho l’occasione di presentarvi Dutch, amico storico di Pike, un personaggio che mi è piaciuto moltissimo, perfetto nel suo ruolo di grillo parlante, amico sincero, brava persona.
Non posso dirvi certo come va a finire, perché non avrebbe davvero senso leggerlo: dovrete sudare e vivere ogni lite, fuga, riappacificazione, dubbio, tormento e scoprire cosa tramano Lindsay, la ex moglie di Pike e l’odioso Jay.
Posso però dirvi che a me leggere questa storia è piaciuto molto e ve la consiglio.
L’autrice ha saputo alternare i momenti più intensi, o quelli più drammatici, a divertenti scorci di vita quotidiana e le scene di sesso, ben descritte e mai volgari, si amalgamano bene alla trama senza risultare eccessive.
Pike poi, con tutti suoi difetti e il suo essere “orso”, io l’ho adorato. Fisicamente molto vicino al mio genere di uomo preferito, instancabile lavoratore, birra preferita: Corona ghiacciata, come me! Protettivo e affidabile… impossibile non affezionarsi a questo personaggio.
«Il tempo ti passa davanti come un proiettile», dice, «e la paura ti offre le scuse che cerchi per non fare quello che sai che dovresti fare. Non dubitare di te stessa, non mettere in dubbio le decisioni che hai preso, non lasciarti bloccare dal timore, non essere pigra e non basare le tue decisioni sulle aspettative e la volontà degli altri. Prenditi quello che vuoi e basta, va bene?».
Sollevo gli occhi verso di lui : è tutto ciò che sono in grado di fare. Mi viene da sorridere perché mi sento crescere dentro un’emozione che mi fa stare bene ma che non riesco a decifrare. È come un mucchio di sensazioni diverse che arrivano a frotte in una volta sola, e l’unica reazione che posso offrirgli è una serie di deboli sospiri spezzati.
«Va bene», gli sussurro.
Quello che ha detto è quello che volevo sentire o quello che avevo bisogno di sentire? Non lo so, ma sento le mie spalle che si raddrizzano un po’ sulla poltrona, il mento che si solleva. Anche se è solo per un momento, mi sento un po’ più coraggiosa, e lui è il mio nuovo eroe.
Jordan alla fine vi sorprenderà quando prenderà in mano le redini della sua vita, prendendosi le soddisfazioni che solo un duro lavoro, tanta determinazione e un pizzico di coraggio possono portare. Una vittoria solo sua, meritatissima. Ma entrambe le evoluzioni dei protagonisti risultano credibili e interessanti. Anche Cole, infatti, ci riserverà una maturazione inaspettata, che lo porterà a compiere una scelta importante, finalmente padrone del suo destino.
Una coppia che penso proprio resterà nei vostri cuori e un libro “come piace a me”, con un inizio, una trama, un finale e addirittura un epilogo piacevolissimo, dove si scorge uno spicchio del futuro di tutti loro e si vede realizzato il frutto delle loro importanti scelte.
Buona lettura!
La Min