Recensione: “Black Sea – Lethal Men #5” di Anya M. Silver
Titolo: Black Sea
Autrice: Anya M. Silver
Serie: Lethal Men
Genere: Dark Romance
Self Publishing
Pagine: 428
Data di uscita: 02/01/2021
1 – Pure Revenge
2 – Destroy Me
3 – Dangerous Minds
4 – Perfect Storm
Nel capitolo finale si chiudono i giochi
Mentre Jay e Sibylle vivono la loro vita al fianco dei due uomini che hanno macchiato il loro passato, Josiah prosegue la relazione con Kai, l’uomo più maturo che lo fa sentire protetto e amato.
Lo desidera, lo brama. È sempre nei suoi pensieri, conficcato nel suo cuore. Crede sia arrivato finalmente il momento di ricevere un pizzico di felicità. Dopotutto, la presenza sinistra e letale del serial killer sembra essere svanita nel nulla. Il giovane non ha idea che il pericolo è molto vicino e può avere tante facce, che si celano dietro una sola maschera.
E quando questa calerà, non ci saranno né vinti né vincitori.
Care Fenici, finalmente è uscito l’ultimo libro della serie Lethal Men di Anya M. Silver e devo dirvi che è veramente bellissimo ma oscuro, tanto oscuro. Dà vita ai pensieri più sadici del desiderio umano, portando agli estremi e stravolgendo tutto ciò che rende una persona quello che è. Allora, siete pronte a immergervi con me nella Tana del Bianconiglio?
Black Sea va letto almeno dopo i primi tre romanzi della serie, dato che riprende le vicende del terzo e porta a compimento le “love stories” dei primi due. Quindi rivediamo Sybille con Rev/Deacon; Jay e Kynk e lo sboccato Josiah con Kai, il fratello di Kynk; una piccola comparsata la fanno anche Xavian con Rebecca e, purtroppo, Samael.
La coppia che mi ha scioccato di più è sicuramente quella formata da Sybille e Rev, non pensavo che avrei mai potuto provare pietà per il secondo nell’essersi trovato la sua nemesi in tutto e per tutto. Il cambiamento e l’accettazione che la donna opera su di sé sono strabilianti, dobbiamo dire addio alla ragazza “pura” dei primi due libri e ammirare la persona che brama la sua parte oscura, l’abbraccia e la fa sua, sacrificando tutto e tutti per ciò che desidera, e, chiaramente, la sua vendicativa metà non fa altro che spingerla ancora più a fondo. Se sono felici così ben venga, anche se io non l’ho mai potuta soffrire. Kynk e Jay, invece, sono stati meravigliosi da immaginare, finalmente hanno messo da parte i ricordi per concentrarsi sul presente e progettare piani per il futuro. Di tutti gli assassini visti in questa serie ho sempre trovato Kynk più umano, più dolce addirittura, e in Black Sea verrà messo a dura prova; fortuna che il suo uomo, malgrado ciò che ha subito, non lo abbandona e mai lo farà. Il bello è che le parti più innocenti di Jay e Sybille non solo hanno accettato i loro uomini, ma si sono addentrate nel loro animo prendendo con loro un po’ di vuoto e facendo riaffiorare qualche sprazzo di umanità sia in Kynk che in Revenge, più nel primo che nel secondo.
La parte più tosta del libro riguarda il rapporto Kai e Josiah e l’ombra di the Knife. Pertanto, torniamo a New Orleans dove l’irriverente ragazzino ormai diciottenne ha finalmente ottenuto qualcosa di buono: il padre disintossicato che si occupa della sorella, amici sinceri che cercano di proteggerlo e una relazione avviata con Kai, anche se non viene vista affatto bene da Draven, il migliore amico di Josiah, che forse prova qualcosa per lui. Ma le cose normali in questa serie durano poco e the Knife è sempre più presente. Chi di voi aveva capito chi fosse? Eh, il dubbio era venuto a tutti, mi sa… Kai è sempre stata la parte buona di Kynk, una brava persona, dolce e premurosa che ama sinceramente Josiah, malgrado la sua boccaccia; ma il male ha molte forme e il killer è in agguato, pronto a soddisfare la sua sete di sangue, e non si fermerà. Ammetto che quando ho capito veramente cosa stesse succedendo ci sono rimasta malissimo, questo non mi ha però impedito di continuare a leggere fino alla fine. Il finale è interessante, complesso e positivo da un certo punto di vista, ma una cosa che secondo me deve essere presente nei Dark Romance è il finale aperto. Qui effettivamente lo abbiamo, anche se non viene esattamente percepito così. Quasi tutti ottengono quello che vogliono. Ci tengo tuttavia a ricordarvi che anche se la serie Lethal Men è conclusa, non lo è affatto quella di Dark Souls, dove a essere nel centro del mirino sono Samael e Aviva e quindi rivedremo sicuramente anche gli altri assassini.
Mi tocca muovere qualche critica: innanzitutto l’editing andrebbe più curato e poi ho trovato decisamente fastidioso non capire subito il soggetto ogni volta che iniziavo a leggere un nuovo capitolo. I personaggi sono tanti, ma non sempre è chiaro chi stia parlando senza un aiuto. Mi rivolgerei direttamente all’autrice chiedendo di inserire anche il nome del personaggio a cui è rivolto il capitolo, com’era nei precedenti volumi. Per il resto la scrittura è fluida, la trama è impeccabile e il meglio è stato dato proprio in Black Sea, dove finalmente i giochi trovano una conclusione. Sono rimasta affascinata dalle nuove sfumature acquisite dai personaggi e la loro evoluzione nella coppia. Mi viene voglia di rileggere l’intera serie. Cosa aspettate a farlo? Se il genere vi piace buttatevi e cercate di non essere troppo critici con la parte più oscura di voi.