Recensione: Blu Guerriero di Kelsey Kingsley

La vita di Blake Carson oscilla tra il suo lavoro di tatuatore e le cure che dedica a Jacob, il suo gemello disabile.

Blake non può permettersi distrazioni, anzi, non ne vuole: il senso di colpa, suo fedele compagno da anni, è più che sufficiente a riempire i vuoti della sua esistenza, almeno fino a quando non entra in scena Audrey Wright.

Bella, intelligente, briosa, Audrey stravolge tutti i piani di Blake, dopo essersi presentata nel suo studio con la richiesta di un tatuaggio particolare, a forma di farfalla, emblema di un segreto doloroso.

Quando anche il destino ci mette del suo, grazie a una serie di intricate coincidenze, è tempo per Blake di chiedersi se, nella sua vita, ci possa essere davvero qualcosa di più.

Un cattivo ragazzo, con tanto ancora da farsi perdonare, può mai meritare un lieto fine?

Carissime Fenici,

oggi sono felice di parlarvi di questo romanzo, entrato immediatamente al primo posto nella mia personale classifica di lettura per quanto riguarda quest’anno appena cominciato.

Seguiamo le vicende di Blake Carson, giovane e talentuoso tatuatore, che divide le sue giornate tra il lavoro e il fratello gemello Jake, disabile a causa di un incidente.  Non crede di meritarsi nulla di bello dalla vita, oppresso da uno schiacciante senso di colpa e da un difficile rapporto con la madre. 

Già dalle prime pagine si viene risucchiati nel mondo di questo ragazzo, scoprendo da subito quanto sia disincantato il suo modo di vivere, convinto che non ci sia alcun modo di riscatto. Non mi era mai capitato di leggere un libro che contenesse solamente il POV maschile, ma sicuramente questo si è dimostrato un’arma vincente. Di solito è facile immedesimarsi nella protagonista di una storia d’amore, qui invece accade il contrario, ho percepito maggiore empatia con Blake. Ho sentito come fossero mie tutte le sue emozioni, avrei davvero voluto abbracciarlo tutto il tempo, rassicurarlo che sarebbe andato tutto bene, un giorno.

L’autrice è riuscita a regalarci un personaggio credibile, forte quando si tratta di seguire il suo “gemello speciale” ma che allo stesso tempo non ha paura di lasciar trapelare le sue fragilità, anche sotto forma di poesie, che compone e poi straccia subito dopo averle lette al club il sabato sera.

“Il suo volto, come il mio. La sua altezza, la stessa. Ma la mente è diversa. E ne ho io la colpa. Affamato e proibito, incapace di crescere, dicono che è un miracolo che sia vivo. Ma che razza di dio ripudia una delle sue creature? Che razza di padre abbandona il proprio figlio?” 

Quando incontra l’eterea ma caparbia Audrey, nonostante ci provi, non riesce a respingerla e piano piano si convince di esserne degno. Si sente sempre spaccato in due: da una parte le responsabilità nei confronti del fratello che ama moltissimo e che avrà per sempre bisogno del suo aiuto, e dall’altra il desiderio di avere “di più”, un qualcosa che sia solamente suo…

Oltre alle varie vicende, il filo conduttore di questa storia è il “fato”. Una serie di strane coincidenze si susseguiranno fino alla fine, facendo pensare che esista davvero un destino segnato per ognuno di noi. Personalmente ci credo molto, quindi forse anche per questo il romanzo mi ha stregato. 

Che dire poi degli altri personaggi? Tanto Blake si sente oscuro, quanto Audrey è luce; così come la dottoressa Travetti, ilbuondottore, (scritto così nel libro) è fondamentale per la speranza nel futuro quanto la madre lo trascina nel buio.  

Su Jake ci sarebbe tanto da dire, ma lascio a voi il piacere di scoprirlo, soprattutto il magnifico “dono” che ha di vedere l’aura delle persone, di riconoscerne i colori  non sbagliando mai.

Anche Audrey ha un bel fardello da portare ma è un’anima forte, è riuscita a risollevare se stessa e il suo ottimismo per ciò che verrà sarà fondamentale.

Parlare di questo libro senza fare spoiler è stato veramente difficile, ma sono certa che toccherà il vostro cuore così come ha toccato il mio.