Serie: Stigma libro 2
Autrice: Erin Doom
Genere: Romance
Editore: Magazzini Salani
Data di pubblicazione: 8 ottobre 2024
La serie Stigma è composta da:
- Stigma vol.1—>Recensione
- Arcadia vol.2
CI SONO FERITE CHE CI CONDANNANO ALL’INFERNO. CI SONO SORRISI CHE RACCHIUDONO TUTTO IL PARADISO.
Mireya e Andras sono ben lontani dall’essere i personaggi di un sogno perfetto. La vita li ha feriti e segnati, e li ha convinti che nessun lieto fine li attende. Andras sa di essere un’anima dannata, un angelo caduto come quello di cui porta il nome, capace di fare solo del male alle persone a cui tiene. Un trauma doloroso lo tormenta e il padre crudele torna prepotentemente nella sua vita, deciso a rovinargliela una volta per tutte. Mireya lotta per i suoi miracoli con le unghie e con i denti, con la speranza di riuscire a salvare la madre in bilico tra la guarigione e una ricaduta nella dipendenza da cui non potrà più tornare indietro. Senza contare che l’ombra di Coraline incombe: che fine ha fatto la ragazza? Potrebbe riapparire da un momento all’altro e riprendersi il ruolo di protagonista che le spetta? Eppure, nonostante il destino sembri remare contro, il sentimento tra i due continua a crescere come un fiore, testardo e disperato, spaccando la terra e insinuandosi tra le crepe aride dei loro cuori. È il momento di scoprire se l’amore può guarire le cicatrici o se questa, invece, è un’altra storia.
Con Arcadia Erin Doom conclude la travagliata storia di Mireya e Andras, portando a compimento una saga che scava a fondo nell’anima di due personaggi complessi, legati da un amore tanto potente quanto tormentato. Questo libro riprende i fili lasciati in sospeso e svela, lentamente, i misteri e i segreti che avvolgono i protagonisti, costringendoli a confrontarsi con un passato ingombrante e paure radicate che rischiano di dividerli per sempre.
Andras, che si considera un’anima dannata, intrappolato in un’autocommiserazione che si trasforma spesso in autodistruzione, rispecchia un “angelo caduto” che sembra incapace di amare senza fare del male. Mireya, al contrario, è animata da una tenace speranza: il suo desiderio di riscattare la madre dalla dipendenza, motivo questo che l’ha resa combattiva e determinata, pronta a lottare fino all’ultimo respiro per i suoi “miracoli”.
Questa volta Erin Doom sceglie una narrazione che privilegia l’introspezione e il confronto interiore, raccontando la storia attraverso i punti di vista alternati di entrambi i protagonisti. L’interazione tra Mireya e Andras diventa una sorta di campo di battaglia emotivo in cui lunghe riflessioni e dialoghi intensi svelano il tormento e le contraddizioni dei due personaggi, tratteggiati con attenzione e profondità. Questa scelta, seppur efficace nel mostrare la complessità della loro relazione, rallenta il ritmo della trama portando il lettore a immergersi più nei pensieri e nelle emozioni che nell’azione vera e propria.
Nonostante qualche momento di lentezza, Arcadia riesce a mantenere viva la tensione grazie a colpi di scena ben dosati e rivelazioni inattese che catturano l’attenzione. Il viaggio di Mireya e Andras si conclude in modo appagante e coerente, risolvendo tutti i nodi lasciati in sospeso e permettendo ai lettori di comprendere finalmente l’intero quadro di questa vicenda di redenzione e amore.
In definitiva, questo è un romanzo che richiede pazienza e attenzione ma che ricompensa il lettore con una storia profonda e complessa, capace di emozionare e di far riflettere.