Recensione #Booktok: Deviant 3: Cosmogonia di Ellie B. Luin 

MAVOR E VENUS SONO GUERRA E AMORE, DUE PIANETI IN ROTTA DI COLLISIONE IN UN UNIVERSO DANNATO. SONO PRONTI A METTERE LA PAROLA FINE ALLA LORO STORIA TORMENTATA?

«Se al mondo esistono infinite regole, probabilmente io e te le infrangeremmo tutte.»

Siamo arrivati alla resa dei conti: Mavor Axford, l’avvocato più spietato di Londra, si trova di fronte a un bivio, in gioco c’è il destino della sua vita e del processo più importante dell’anno. Quello in cui Venus è la vittima, nonché testimone chiave.
Le opzioni per lui sono due: seguire il proprio cuore, cedere una volta per tutte alla passione travolgente, oppure continuare dritto per la sua strada, come ha sempre fatto, mettendo a tacere i suoi sentimenti.
Ma quella tra Mavor e Venus non è una favola e il lieto fine non è scontato. Quando le verità celate verranno svelate e i segreti caleranno la maschera, il passato tornerà a presentare il conto mentre tutto il loro mondo andrà in pezzi, come tanti piccoli frammenti di specchi. Perché in fondo, la linea che divide i colpevoli dagli innocenti è molto più sottile di quanto pensano.
Riusciranno i due a restare uniti e a edificare il loro amore su un cumulo di macerie?
Finalmente in libreria, l’attesissimo capitolo finale di Deviant, una delle serie dark romance più amate dalle lettrici del BookTok, con milioni di visualizzazioni e decine di migliaia di copie vendute.

Finalmente siamo arrivati al volume in cui tutte le briciole di pane vengono unite per chiarire il mistero sottostante, che effettivamente, a discapito delle   aspettative, si presenta piuttosto sfaccettato.

Rimangono anche in questo delle abbuffate di sesso molto passionali, che stavolta sono ben bilanciate da un avanzamento della storia e dallo svelamento dei segreti.

Nonostante questo felice e interessante sviluppo, non sono riuscita ad azzerare le mie riserve sulla caratterizzazione di Venus, che rimane una ragazza troppo presa dai suoi istinti, molto insicura e poco intuitiva. Non è neppure tanto curiosa, poco interessata a comprendere del tutto le vicende e i retroscena, poco incline a empatizzare con Mavor, comprendendo il peso del suo passato e dei segreti che ha dovuto mantenere.

Mavor mantiene una caratterizzazione forte da “lupo”: un maschio decisamente alfa e talmente innamorato da perdere la testa. Molto passionale e follemente attratto dal corpo di lei, non si svela fino in fondo finché non riesce a fidarsi abbastanza di Venus e del loro rapporto.

Anche se il processo che vede contrapposti i protagonisti si è concluso, emergono tanti nuovi risvolti della trama sottostante che continuano a interferire con una possibile relazione alla luce del sole. Tuttavia, hanno trovato una loro affinità nei contrasti dell’odio-amore, dell’attrazione respingente, del proibito anelato, e questo modo di volersi e di incontrarsi calza perfettamente con l’incontro e l’unione delle loro anime frastagliate che riescono a cucirsi insieme.

In questo terzo volume si aggiunge anche, all’erotismo descrittivo e passionale, una sfumatura di romanticismo, possessività, gelosia, completezza, accettazione e una proiezione al futuro per qualcosa che iniziano a vedere come totalizzante, infinito, insostituibile. Quello che prima era intenso e viscerale, ora inizia a condirsi con emozioni un po’ più dolci e tenere.

Finale un po’ strano. Nello svelare la forma completa del puzzle viene un po’ a mancare lo show don’t tell, nel senso che ci sono un po’ di spiegazioni raccontante anziché pienamente vissute. Alcuni punti di svolta, poi, sembrano perfino un po’ forzati. 

Risulta poco comprensibile come Venus non abbia mai unito i puntini né cercato di capire, chiedere, indagare, soprattutto nei momenti in cui Mavor sembrava più propenso ad aprirsi (momenti in cui invece si finisce spesso per cambiare discorso o arrivare a una conclusione fisica).

Se mi chiedo il motivo del grande successo della serie, sicuramente posso dire che gli elementi che funzionano meglio sono la potente componente erotica abbinata allo stile evocativo e barocco, che riesce a trasmettere emozioni intense.

Per la seconda volta riuscii a sfuggirgli, e lui mi afferrò ancora per la vita. Io mi voltai, con uno spintone sul petto lo allontanai da me. 

«Rispondi, cazzo!» 

«Vaffanculo, Mavor, sono innamorata di te!» 

Vorrei amarti di quell’amore immortale che conoscono solo gli dèi. 

E invece noi due siamo due morti che camminano. 

Glielo dissi guardandolo dritto negli occhi, glielo sbattei in faccia come la più vergognosa delle verità. 

La più impronunciabile, intollerabile blasfemia che fosse mai stata detta ad alta voce. 

La potenza di quelle parole mi immobilizzò, perché non avrei mai pensato di pronunciarle ad alta voce. 

Lui mi travolse con il suo corpo impetuoso e massiccio, mi fece arretrare verso una boscaglia rada e mi schiacciò avvolgendomi una mano attorno al collo. 

Non riuscivo nemmeno ad avere paura, talmente il mio corpo era scosso da brividi, eppure lui stringeva attorno alla mia gola come se avesse voluto privarmi della possibilità di poter ripetere ancora quella frase. 

«Cazzo, non lo dire nemmeno per scherzo.» 

«È la verità, stronzo!»