Recensione #BookTok: Tokyo Love Story di Yasmin Shakarami

Può il vero amore superare ogni ostacolo?
Malu ha un unico grande desiderio: lasciarsi tutto alle spalle. Casa sua, la sua vecchia vita. Quando le si presenta l’occasione di partire per il Giappone, la coglie senza ripensamento alcuno. Una volta approdata a Tokyo, lo shock culturale è enorme. Ma non è solo la città a farle girare la testa: anche Kentaro, un ragazzo appena conosciuto, ha lo stesso effetto su di lei. Sempre più affascinata, Malu si lascia guidare da Kentaro in una Tokyo inedita e speciale, che le permette di scoprire lati di sé che non credeva esistessero. Tra una passeggiata romantica per le strade illuminate dalle insegne al neon, una pazza serata al karaoke e un momento magico al chiar di luna su un tetto, i due imparano a conoscersi e finiscono per innamorarsi. Poi, un giorno, una catastrofe improvvisa sconvolge Tokyo e Malu si trova a dover cercare disperatamente il ragazzo che ama in una metropoli devastata. Il loro grande amore sopravvivrà al più avverso dei destini?
La magia del Giappone. Un amore da favola. Un romanzo originale e commovente sulla forza dei legami che durano per sempre.
«Lui mi ha salvata quando ero completamente persa – ora devo trovarlo ad ogni costo.»

Tokyo Love Story è la storia di Malu, una studentessa tedesca che, attraverso uno scambio culturale, ha la possibilità di vivere un anno in Giappone, ospite della famiglia Nakano. Oltre a essere un sogno che si avvera, è anche un’occasione per scappare dalla sua vecchia vita e dai fantasmi del passato.

Tokyo è una realtà completamente diversa e per lei, nonostante tutta la preparazione, è comunque uno shock culturale, fin da quando mette piede sul suolo nipponico.

Attraverso Aya, la sua sorella ospitante, Malu fa la conoscenza di Kentaro: un bel ragazzo tedesco-giapponese, che la intriga fin da subito ma che è anche adorato da tutte le ragazze della scuola che frequentano. Grazie a lui Malu comincerà a innamorarsi di Tokyo (e non solo…) e a inserirsi in questo mondo, almeno fino a quando tutto non verrà distrutto da un terremoto, un problema che affligge il Giappone e di cui, purtroppo, ne siamo anche stati testimoni.

Tokyo Love Story mi ha piacevolmente sorpreso: non mi aspettavo un qualcosa di così dolce e delicato, che mi catturasse fin da subito e mi impedisse di mettere giù il libro per fare altro.

Malu è un disastro come protagonista: impacciata, incasinata, totalmente fuori luogo eppure non puoi che volerle bene. Vorresti abbracciarla, sorridere con lei e applaudirla, quando impara a essere forte.

Una ragazza così non può che far breccia nel cuore di Kentaro che, sinceramente, mi ha ricordato tantissimo il protagonista di uno shoujo: bello, amato da tutte ma che tiene tutti a distanza per colpa della sua famiglia.

Due personaggi che sono ben caratterizzati e riconoscono i loro sentimenti e li ammettono senza problemi.

Anche tutti i comprimari sono ben delineati: partendo da Aya, la sorella ospitante, creativa ed estrosa, che combatte l’omologazione pretesa dalla società giapponese vestendosi nei modi più disparati possibili; oppure il piccolo Haru, il fratellino, che con la serietà tipica dei giapponesi fa sorridere a ogni sua apparizione.

Tutti hanno le loro peculiarità, il loro carattere, tanto che non puoi fare a meno di affezionarti.

E poi c’è lui, la vera e indiscussa star di tutto il libro, Bratto Pitto: un gatto senza pelo, brutto quanto la fame, ma che sa conquistare chiunque.

Tokyo è essa stessa un personaggio importante del libro e non solo lo sfondo per tutto ciò che succede: la conosciamo attraverso le descrizioni, ne conosciamo i luoghi più famosi e quelli più nascosti. Impariamo la sua cultura e i concetti alla base che pervadono ogni capitolo.

Una lettura meravigliosa che consiglio in maniera assoluta perché parla di crescita, di amori dolci e delicati ma ha anche il dramma dentro di sé; inoltre l’amore dell’autrice per Tokyo esce da ogni frase e, se amate i manga e la cultura orientale, non potrete che adorare questo squarcio di quotidianità nipponica visto dagli occhi di qualcuno di simile a noi, shock culturale compreso.