Recensione: “Boss Love” di Victoria Quinn (serie Boss #3)
Care Fenici, in questa giornata di fine luglio Nayeli ci presenta “Boss Love” di Victoria Quinn
Lei è inginocchiata.
Tatum Titan.
Solo per me.
Sono il suo dominatore. Lei appartiene a me.
Ma il nostro tempo insieme sta per scadere.
Non posso lasciarla andare. Non posso permettere che sposi Thorn.
Non quando è me che dovrebbe sposare.
Quando ho scoperto non essere l’ultimo episodio di una trilogia, ma solamente il terzo di una serie di nove, mi sono un po’ demoralizzata. La sensazione che l’autrice abbia voluto inserire un po’ di scene di sesso come riempitivo (peraltro, a differenza dei primi due volumi, un po’ ripetitive) è stata piuttosto fastidiosa, e l’appiglio su cui si è basato il cliffhanger finale mi ha dato la sensazione di un tentativo di “allungare un brodo” destinato a ribollire ancora per molto.
Ad ogni modo, atteniamoci a questo “Boss Love”.
Quando mi svegliai il mattino seguente, era come se giacessi su un massiccio tappeto di roccia. Sotto di me c’era il petto di Hunt, che si gonfiava e sgonfiava a ogni respiro. Il suo odore mi avviluppava, risucchiandomi tutta intera come in morbide coltri, confortevoli e calde.
In questo capitolo vediamo il rapporto tra i due amanti farsi sempre più intimo, riempirsi di tenerezza, condivisione e sfociare nell’innamoramento. E dopo una lunga serie di pagine destinate a questi risvolti relazionali, finalmente tutti i segreti verranno svelati e le carte messe in tavola.
“Credevo fossi tu quello al comando.”
“Lo sono. E voglio farti l’amore così come desideri tu.” Le baciai la bocca, separando le sue labbra piccole con la lingua e facendola poi scivolare dentro. Non volevo scoparla, non volevo afferrarle la gola e sbatterle il cazzo nel culo. Volevo baci dolci, sospiri silenziosi, sesso languido.
“Non credevo che Diesel Hunt facesse l’amore…”
“Nemmeno io lo credevo di Tatum Titan… ma è quello che stiamo facendo.”
L’inversione dei ruoli di potere sembra perfetto per questa coppia, come se avere un uomo dominante, possessivo e che si prende cura della donna fosse una condizione più “giusta” rispetto alla precedente, perfino in una coppia in cui anche la donna ha (o dovrebbe avere) caratteristiche alfa. È come se l’autrice volesse mostrare che in una donna queste doti testosteroniche sono acquisite a causa delle avversità della vita, una maschera che volentieri essa si toglie di dosso, se incontra l’uomo giusto, il quale invece le incarna in modo del tutto naturale.
Entrò indossando solo i jeans, tenuti a vita bassa. Era scalzo e a petto nudo. Con i capelli corti e occhi aggressivi, era proprio succulento.
Per un attimo, non m’importò che fosse lui al comando.
Durante il periodo di dominazione di Hunt, Titan lascia il posto a Tatum, nel senso che la donna d’acciaio si sgretola e finisce per lasciare definitivamente il posto a quella più fragile e insicura. In certe scene, e per certe scelte, ho trovato eccessiva questa doppiezza, questo crollo di personalità di punto in bianco. Ho trovato strano e poco coerente che, in questo episodio, Tatum non sapesse più fare le sue scelte da sola e dovesse basarsi così tanto sull’approvazione di altri.
“All’inizio, ti desideravo e basta. Avrei fatto qualsiasi cosa per averti.”
“E ora hai qualcosa di molto meglio di un accordo. Tra di noi c’è amicizia, fiducia, lealtà, e rispetto. Abbiamo tutto ciò che tu hai sempre voluto. Compresa la passione.” Continuò a guardarmi negli occhi, senza batter ciglio.
Come ho anticipato, scene di sesso ce ne sono molte, non tutte particolarmente significative, in particolar modo per una certa ripetitività nel vocabolario. Non mancano comunque scene un po’ più forti, che non scadono mai comunque nel volgare né nella violenza.
Hunt mi guardò in viso, notando le lacrime che ruzzolavano. “Chiedimi di fermarmi, e lo farò.”
“Mai.”
Complice anche una traduzione non eccellente, ho faticato a entrare in sintonia con il finale. Non è questo il luogo, ovviamente, per spoilerare, basti dire che così come ho trovato faticoso giustificare un tentennamento così lungo di Tatum, allo stesso modo ho trovato difficile accettare le scarse motivazioni che hanno portato al passo decisivo, e questo non è necessariamente dovuto alle “parole” utilizzate (leggasi traduzione), ma al contempo è vero che esse non hanno aiutato l’esaltazione di questo climax affinché fosse davvero d’impatto.
“La tua vita sentimentale non deve essere condotta come un business.”
“Tutta la mia vita deve essere condotta come un business. Non posso permettermi di fare un altro errore.”
Visto il numero di episodi ancora mancanti, penso di non svelare nulla dicendo che una serie di malintesi porteranno tutto a rovesciarsi di nuovo, riportando in auge personaggi che pensavamo perdenti. Ma quello che dovete aspettarvi da questo capitolo, comunque, sono alcuni colpi di scena e passione. Tanto romanticismo, speranze che a tratti paiono realizzarsi, e imprevisti che vi faranno sospirare.
“Diesel…”
In qualche modo, trovavo più sexy che mi chiamasse così che Padrone. Non la corressi perché non avevo bisogno di sentire quel nomignolo. Irrigidii la schiena e la mia erezione prese ancora più vigore dentro di lei. Mi stava chiamando con il mio nome, cosa concessa a pochi. Ma questa donna poteva permetterselo, perché se l’era meritato.