Recensione: Captured di A.K Rose

È stata una bugiarda. Un’ingannatrice. Una seduttrice.

E ora Helene King è una Figlia dell’Ordine.
Convinta di essere diretta verso il luogo dove Haelstrom Hale tiene prigioniera nostra sorella, è stata costretta su un camion.
Solo che non era là che la stavano portando.
Una nuova stirpe del male stava sorgendo. Ecco cosa le riserva l’inferno.
Con il freddo, duro morso dell’acciaio premuto contro la testa, l’ultima speranza giace nell’unico uomo in grado di aiutarci.
Un lupo solitario.
Un comandante.
Quello che chiamiamo Il Cacciatore.
È un fantasma. Un’ombra. Un killer addestrato con la sua squadra di uomini spietati.
La violenza è tutto ciò che conosce.
Spero solo che la sua fedeltà al sangue sia abbastanza.
Quando salva Helene e le altre figlie, la tiene per sé.
La cura. La protegge…
Anche da noi.
Mentre io e i miei fratelli cerchiamo di raggiungerla, si forma una nuova alleanza.
Una che non avremmo mai immaginato.
Tobias, Caleb e Nick Banks insistono per unire le forze, insieme all’implacabile London St. James e agli assassini che chiama figli.
Insieme cacciamo.
Distruggiamo.
E cerchiamo di sopravvivere abbastanza a lungo per scoprire la verità.

Separata da Riven, Kane e Thomas, ora Helene è in balia di un killer spietato, un fantasma letale e vendicativo che conosce solo la violenza.

Lo chiamano il Cacciatore, una presenza silenziosa e controllata che per la prima volta nella sua vita anziché minacciata la fa sentire al sicuro. Accanto ad Hunter, il quarto fratello Cruz, non ci sono incubi pronti a trascinarla giù ed Helene finalmente scopre la pace.

Non è facile per lei accettare l’amore violento, disperato e selvaggio che la lega a chi l’ha imprigionata, violentata e maltrattata, ha la sensazione di tradire le sue sorelle amando i loro aguzzini, ma non si può scegliere di chi innamorarsi giusto? 

Dopo aver sacrificato tutta la vita a proteggerle col sudore e col sangue, deve affrontare la rabbia e il dolore della sua famiglia per difendere quel sentimento… l’amore può davvero giustificare le orribili azioni commesse? 

“Ero così stanca di lottare contro questo bisogno. Ero così stanca di fingere di non essere niente, solo la figlia perfetta che obbediva a suo padre, la sorella che soffriva in silenzio, la donna che nessuno vedeva, quella di cui nessuno si ricordava…”

Trovare un punto di incontro è l’unica soluzione per fermare definitivamente Hale, Harmon e Coulter.

Questo ottavo capitolo della serie Legami di sangue prepara il terreno all’ epilogo. 

Qui ritroviamo proprio tutti: Ryth, Caleb, Nick e Tobias, Vivienne, London, Carven e Colt, tutti prontissimi a cacciare e distruggere per sopravvivere abbastanza a lungo da scoprire la verità, che in un susseguirsi di colpi di scena, sembra essere piuttosto lontana a dire il vero.

Le scene di sesso non mancano ovviamente, ma pare siano in secondo piano rispetto all’evolversi della storia, cosa che onestamente ho apprezzato.

Scrittura scorrevole, ritmo incalzante e tanta azione e violenza che vi terranno incollate alle pagine di questo bellissimo libro. Pronte ai fuochi d’artificio del gran finale?

Io non vedo l’ora!