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Recensione: Carestia – Serie: I cavalieri dell’apocalisse #3 di Laura Thalassa

Titolo: Carestia  

Serie: I cavalieri dell’apocalisse #3

Autrice: Laura Thalassa

Editore: Hope Edizioni

Genere: Fantasy

Target: 16+

Data di pubblicazione: 17 aprile 2023

Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.

Ana da Silva ha sempre creduto che sarebbe morta giovane, solo che non pensava che sarebbe successo per mano di Carestia, l’essere immortale che cinque anni prima lei aveva salvato.

Ammesso che il Cavaliere si ricordi di lei, non sembra però che gliene importi, perché, quando si trovano faccia a faccia per la seconda volta, Carestia ordina che lei venga pugnalata a morte.
Ana, però, non muore.

La crudeltà è l’occupazione preferita di Carestia e quei bastardi senza Dio di umani la meritano tutta. Il Cavaliere non riesce a dimenticare ciò che gli è stato fatto, finché un fantasma tornato dal passato lo mette all’angolo, giurandogli vendetta per la sofferenza patita di recente. Carestia ne resta affascinato e decide di portare Ana con sé.

I due sono attratti l’uno dall’altra, ma restano pur sempre nemici e niente potrà mai cambiare quel fatto. Non una gentilezza, e neppure due. E, decisamente, non qualche notte di passione. È comunque consigliabile che i due riluttanti amanti smettano subito, o ci penserà il Cielo a intervenire.

 

 

Eccoci qui, di nuovo in un contesto post apocalittico, con un Cavaliere Divino che dovrebbe portare morte e distruzione, ma è talmente bello, muscoloso e dotato di sex-appeal che lo accogliamo comunque a braccia aperte e con un bel sospiro sognante.

Carestia, in sella al suo destriero, si sposta di città in città, facendo marcire i raccolti e sterminando qualunque essere umano incontri sul suo cammino. Nutre un disprezzo profondo per l’umanità, un rancore che ha radici alimentate da anni di prigionia e maltrattamenti subiti. 

Ana Da Silva è una giovane che ha già scoperto molte delle bruttezze del mondo, ma non ha perso la  gentilezza, la compassione e la fede verso il prossimo. Proprio la pietà, anni prima, l’ha portata a salvare la vita a Carestia e a curarlo, ma sarà capace di nutrire ancora sentimenti indulgenti per colui che ha il compito di eliminare tutti?

Fenici, dopo Pestilenza e Guerra, l’autrice è riuscita a mantenere alta la qualità della sua storia. Anzi, vi dirò, se Guerra un po’ risentiva del confronto con il precedente fratello, Carestia riesce a ritagliarsi bene i suoi spazi, grazie a un’individualità ben strutturata e a caratteristiche singolari. In questo terzo volume assistiamo a una crescita del protagonista più approfondita e strutturata, testimoniata dal fatto che il Cavaliere prova piacere nel compiere il suo dovere, gioisce della crudeltà che infligge, perché nutre odio verso le sue vittime, ma grazie ad Ana riesce a riconoscere anche doti positive, quel poco di buono che riaccende in lui un minimo di fiducia e di sensibilità. Nel corso della storia la sua figura si evolve, mutando da carnefice a qualcosa di più tollerante, capace di ammettere il fascino delle fragilità e della perseveranza degli esseri umani, del loro forte senso di attaccamento alla vita.

Anche la scelta della controparte femminile l’ho trovata singolare e ben azzeccata. Ana è una prostituta, abituata a piegarsi al volere dei suoi “clienti”, conosce l’avidità e la cupidigia, ma ha mantenuto uno spirito buono, una purezza che fa breccia nel cuore nero del Cavaliere.

I due individui si incastrano, dunque, alla perfezione: un essere divino dal cuore crudele e una “peccatrice” dall’animo puro, la giusta premessa per un rapporto scoppiettante e vivace. Ovviamente tra loro c’è anche tanto eros, sesso bollente e primitivo, ben piazzato nella narrazione e che porta la temperatura della stanza a crescere molto in fretta.

L’esposizione cruda e diretta, inoltre, aiuta sempre a ricordare in che ambiente le vicende si svolgono, creando nel lettore un pizzico di suspense, ottima per alimentare il senso di attesa.

Ricapitolando, in questo romanzo abbiamo tutto ciò che occorre per trascorrere qualche ora in compagnia di una storia da svago: azione, passione, un pizzico di stravagante romanticismo, comicità e un protagonista davvero bono su cui poter fantasticare.

Dunque, cosa aspettate? Mentre attendiamo con impazienza l’arrivo di Morte, Carestia può essere un intrattenimento piacevolmente peccaminoso.

 

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