Recensione: Carnage Di Sarah Bailey

Prescott Ellis – Pestilenza.

Ci chiamano i Quattro Cavalieri.

Quattro amici forgiati nel fuoco e nel sangue.

Nessuno sa da dove veniamo né come ci siamo guadagnati il nostro nome.

Drake, Francis, West e io governiamo la finanza come dei re.

Delle divinità a pieno titolo.

Siamo cresciuti con una quinta persona. Una ragazza. Scarlett.

Era una di noi finché non è stata strappata alla sua esistenza. L’unica traccia di lei era polvere nel vento.

Un giorno è tornata in città e ci ha cercati. Scarlett non ricordava chi fossimo stati per lei, ma noi ce la ricordavamo fin troppo bene.

Se avesse saputo cosa era meglio per lei, non sarebbe mai tornata. L’attimo in cui ha varcato le porte della Fortuity ha segnato l’inizio della sua fine. E l’inizio del nostro dominio sulla ragazza che ci voleva morti.

** Carnage è una rivisitazione contemporary dark why choose (MFMMM) dei quattro cavalieri dell’apocalisse, ambientata nell’Universo Oscuro di Sarah Bailey, con cliffhanger e un lieto fine nell’ultimo libro.

Si tratta di un dark romance che tratta numerosi argomenti potenzialmente disturbanti. Si invita a procedere con cautela e a leggere le avvertenze a inizio libro prima di addentrarsi nella lettura. Riservato a un pubblico adulto, maturo e consapevole.

La serie “I quattro cavalieri” va letta nel seguente ordine di uscita: 1) Carnage, 2) Chaos, 3) Corrode e 4) Cataclysm.**

Poi un giorno fui liberata dal castello in cui ero

cresciuta e mi fu affidato un semplice compito.

Cercare, infiltrarmi e distruggere con

qualsiasi mezzo necessario.

Ciao Fenici, nuovo giorno, nuova serie. Oggi parliamo di Carnage, il primo volume della  quadrilogia de I quattro cavalieri.

È un dark romance, harem reverse, in cui è d’obbligo leggere i TW; per quanto ristrette e, a mio avviso poco scrupolose,  le avvertenze andrebbero specificate nel dettaglio. Ad esempio sappiate che incontrerete temi come: violenza psicologica, bdsm, breath play e voyeurismo.

I protagonisti sono quattro giovani, attraenti uomini, proprietari di una grande azienda finanziaria, la Fortuity; degli Dei dell’ industria finanziaria, degli squali nel loro lavoro,temuti e conosciuti appunto come i quattro cavalieri dell’Apocalisse rispettivamente Prescott, la Pestilenza, direttore del marketing,  che con il suo atteggiamento narcisistico infetta a livello mediatico tutti quelli che lo circondano; Drake, la Morte, amministratore delegato, lui ha l’ultima parola per decidere il destino degli affari intrapresi; Francis, la Carestia, direttore finanziario, qualsiasi società verso cui scelga di indirizzare il suo interesse è spacciata e infine, non per importanza, West, la Guerra, con la sua indole distruttiva e psicolabile, è il direttore delle operazioni nell’azienda. Scarlett, la protagonista, dopo un grave incidente, riporta un’amnesia che le cancella la memoria dei primi sedici anni di vita, e con loro, il ricordo di quelli che un tempo furono i suoi quattro migliori amici. Viene inviata dalla sua famiglia, come infiltrata, proprio nella Fortuity con  il compito di far crollare i quattro cavalieri con ogni mezzo necessario.  Il suo obiettivo non è semplice, ma quello che i genitori le hanno promesso in cambio la mantiene salda nella sua scelta, se non fosse che Scarlett continua ad avere flash della sua vita passata che la spingono sempre di più a fidarsi dei quattro uomini che piano piano sta imparando a conoscere.

Come potete immaginare, amici, la trama è avvincente, ma…

È sempre difficile dare un giudizio su un romanzo, soprattutto quando questo è negativo, le letture seguono il gusto individuale, quindi questa recensione che state leggendo è appunto il mio parere personale. La lettura è scorrevole, ma vi sono dei refusi che andrebbero rivisti. La storia, per quanto trainante, è priva di profondità, un work building un po’ troppo diluito? I pov ( punti di vista) sono alternati fra i cinque protagonisti, ma i quattro uomini non sono stati delineati così bene da far emergere le peculiarità di ognuno. Ci sono ripetizioni continue degli stessi concetti, e già questo appesantisce la lettura, per non soffermarsi sugli atteggiamenti illogici dei personaggi, soprattutto quelli di Scarlett, che ho trovato infantile e senza carattere. La ragazza viene presa con la forza e legata dai quattro uomini che non conosce e che la usano per il loro piacere. Lei ne rimane stupita ma piacevolmente sorpresa, soprattutto perché non ricorda che non è più vergine. Invece resta assolutamente scioccata quando il suo amico Mason, nonché guardia del corpo nella missione, la strattona lasciandole qualche livido, tanto da correre a piangere dai cavalieri per essere protetta… O-O.

Il modo in cui i quattro uomini trattano Scarlett è degradante e nelle scene hot viene utilizzato un linguaggio volgare, che forse serviva a rendere più dark i cavalieri, ma che in realtà ha solo reso le scene amare, quando invece l’autrice avrebbe dovuto creare un minimo d’empatia per far accettare al lettore il modo in cui la donna viene trattata. La Bailey fa ripetere ai personaggi maschili quanto siano cattivi, perversi e squilibrati a parole, decanta dei loro vissuti, ma all’atto pratico questi fanno ben poco, forse perché è solo il primo dei quattro volumi, quello in cui mette le basi ai successivi. Li vedremo all’opera nei prossimi? Chi lo sa, io non sono certa di proseguirne la lettura.

C’è un alone di mistero e molti dubbi vengono lasciati quando la storia si chiude con un cliffhanger (finale in sospeso) che, per inciso, mi ha quasi fatto lanciare il libro dalla finestra per quanto sia irrazionale la scelta.

Concludendo, non mi sento di consigliare questo romanzo, ma prima di dire non mi piace, bisogna sempre assaggiare, no?