Recensione: “Castalia – La figlia del corvo” di Francesca Redeghieri (serie Amazzoni #2)
Care Fenici, oggi Nayeli ci parla di “Castalia – La figlia del corvo” di Francesca Redeghieri
Continua l’avanzata vittoriosa di Annibale verso Roma. Nonostante abbia perduto le invincibili amazzoni, profondamente segnate dalla sparizione di Amistad, il condottiero di Cartagine cerca nuove alleanze tra il popolo celtico, l’unico che può sostenerlo nella sua conquista, e il suo cuore continua a pulsare d’amore per Castalia, la silenziosa guerriera dai capelli color ruggine rimasta al suo fianco.
Intanto, una nuova profezia si affaccia all’orizzonte e un nuovo mistero sta per essere svelato: una bambina avrebbe dovuto essere pronta per l’arrivo del corvo. Per lei si fonderanno insieme l’amore del passato e quello del presente e da lei sorgerà una nuova discendenza, il cui compito sarà volare più in alto dell’aquila.Quella narrata in “Castalia – La figlia del corvo” è una storia molto dolce, passionale, poco contrastata.
A differenza del precedente episodio (Amistad) che intesseva una storia piena, storicamente incastonata, ricca di vicissitudini personali, e dietro le quali si nascondeva una profezia che orientava le scelte di alcuni antagonisti, in questo secondo racconto la profezia (una differente) spiega la cornice in cui Castalia ha scoperto di trovarsi, condizione che le pone davanti dei dubbi esistenziali. Tuttavia, le vicende narrate, più che snocciolarsi in relazione alla profezia stessa, seguono prevalentemente delle questioni sentimentali e familiari, nelle quali risultano esserci solo lievi dissapori in grado di sconvolgere il lettore.
Lui era Annibale, il grande condottiero.
Il conquistatore.
Ma dinanzi a Castalia non era altro che un umile servo, nato con il solo scopo di amarla e venerarla.
Avevo amato particolarmente i personaggi di Annibale e Castalia, e ho ritrovato in questo racconto la stessa passione e lo stesso amore tra il condottiero e l’amazzone priva di parola. L’unica cosa che mi è mancata, anche dal punto di vista della caratterizzazione, è un po’ d’azione, di tensione; le motivazioni dei personaggi sono state lasciate un pochino in sottofondo, dietro a tante scene d’amore.
Ho poi trovato qualche refuso e alcuni salti di scena improvvisi che mi hanno fatto pensare a un editing veloce, nonostante la bella mano dell’autrice.
Ho immaginato questo secondo episodio come uno spin-off autoconclusivo, rispetto alla trama principale incentrata su Amistad e sulla sorella, della quale non vedo l’ora di leggere il seguito.