Recensione: “Causa di morte sconosciuta” di Tess Gerritsen
Causa di morte sconosciuta di Tess Gerritsen, un bellissimo thriller: ecco la recensione
Due omicidi, due scene del crimine, due vittime che non sembrano aver nulla in comune. L’enigma sembra irrisolvibile per la detective Jane Rizzoli e il medico legale Maura Isles.
Perché entrambi i cadaveri presentano mutilazioni agghiaccianti, ma non letali. E la causa di morte pare impossibile da determinare. Dentro di sé, Jane Rizzoli ha una sola certezza: quello non è che l’inizio.
Eppure, la verità è là fuori, da qualche parte, qualcuno la sa. Ma chi?
La risposta, che in realtà nasconde altre domande ancor più inquietanti, giunge dalla voce più sconvolgente di tutte: quella di Amalthea Lank. Pluriomicida spietata, incarcerata e ora messa di fronte all’ultimo dei traguardi, poiché afflitta da un male inguaribile, Amalthea non rinuncia a un’ultima manipolazione psicologica, crudele e perversa. E a esserne vittima è proprio sua figlia, Maura Isles.
Amalthea lascia cadere un indizio ermetico sulle strane morti che Jane e Maura stanno cercando disperatamente di spiegare. Qualunque cosa Amalthea sappia, però, non è che una tessera del puzzle: l’indagine sembra portare a un oscuro personaggio, sopravvissuto a una tragica storia di abusi… ma cosa lega quelle morti ai martiri della storia cristiana?
Rizzoli e Isles stanno per mettere l’assassino alle corde, quando il passato le travolge, minacciando di falciare altre vite innocenti, oltre alle loro stesse esistenze…
Innanzitutto, per onestà intellettuale, devo ammettere che io adoro i thriller in generale e per Rizzoli & Isles arrivo addirittura all’idolatria manifesta.
Detto ciò, l’ultima fatica della Gerritsen, Causa di morte sconosciuta, è un romanzo davvero superlativo, che assolve pienamente al compito di ogni bel giallo: mantenere la suspense fino all’ultimissimo paragrafo.
Le regine del crimine di Boston, a questo giro, si trovano davanti non uno ma bensì due omicidi, apparentemente scollegati se non per la crudeltà delle lesioni post-mortem.
Scoprono dopo un po’ che in realtà le vittime sono di più e collegate tra loro da un tragico evento della loro infanzia. In una corsa contro il tempo Rizzoli & Isles dovranno rispondere a mille domande per evitare che anche l’ultima superstite venga, e qui è proprio il caso di dirlo, martirizzata da un implacabile vendicatore.
E dovranno farlo destreggiandosi anche tra i loro problemi personali: Maura dovrà affrontare la morte della sua madre biologica (nonché pluriomicida condannata all’ergastolo) e il ritorno di fiamma con il prete cattolico Daniel, che la natura del caso esige come consulente; Jane invece sarà costretta a fronteggiare la fine della propria famiglia d’origine e l’amore di sua madre per l’indimenticabile Vince Korsak.
Ma chi può aver interesse ad uccidere, dopo quasi vent’anni, i bimbi che portarono alla luce gli abusi di un asilo? E perché le mutilazioni post-mortem ricordano il martirio di alcuni santi?
Come vi ho accennato, a tutti questi interrogativi l’autrice fornirà una risposta nelle ultimissime pagine di Causa di morte sconosciuta e vi posso solo consigliare di non credere mai a ciò che pensate vero perché in questo libro nulla è come appare e costituirà una gradevolissima sorpresa fino ad un “The End” che giunge, ahimè, troppo presto. Personalmente da questi due personaggi, non vorrei mai separarmi e non solo per le loro indagini che mi intrigano e appassionano ma, egualmente, anche per le loro vicende private.
Dunque, buona lettura, nell’attesa delle prossime avventure, letterarie e televisive, delle meravigliose Rizzoli & Isles.