Recensione: Cenere di Scozia di Amelia J.Parker
Titolo: Cenere di Scozia
Autore: Amelia J.Parker
Editore: O.D.E. edizioni
Genere: storico
Pov: 3 persona
Prezzo ebook: € 2.99
Prezzo cartaceo: € 12.99
Data pubblicazione: 8 novembre
Pagine: 200
Serie: no
Autoconclusivo: si
Scozia, primi anni del 1800.
David Campbell vive una vita cinica e leggera cercando di non avvertire il peso della solitudine dopo la fine di un matrimonio sbagliato. Resta a fianco del suo amico di sempre, il duca McKenna che, al contrario, ha una vita piena e felice. Ma il destino mescola all’improvviso le carte, ridisegna il suo futuro e lo costringerà a leggere nel suo cuore.
Sarà difficile per lui accettare ciò che lo aspetta? Riuscirà a farlo prima che sia troppo tardi? O il destino ancora una volta lo tradirà?
Amore, vendetta, incertezza, amicizia e fedeltà si intrecciano sullo splendido arazzo di una Scozia antica, che porta con sé una sola, grande verità: dalle ceneri di una vita arsa dal dolore può nascere, sempre, qualcosa di davvero straordinari.
Riedizione con contenuti aggiunti di Shadow’s heart di Claire Dew Heath
Il marchese David Campbell rispecchia perfettamente il prototipo del “buon highlander”: è orgoglioso, cocciuto, leale e fiero di indossare il suo kilt ogni volta che può. È conosciuto per le sue abilità di spadaccino e per l’incorruttibile fedeltà che lo lega al duca d’Orange, Scott McKenna, di cui è un caro amico oltre che capo delle guardie.
David è vedovo e del suo triste matrimonio ha un unico ricordo felice: il piccolo Andrè. Non crede nell’amore, ma resta folgorato quando durante un ricevimento incontra la bellissima e misteriosa lady Clarke. Chi sarà mai quella donna che sembra avere un forte legame con Scott e sua moglie? Una nobildonna così aggraziata, dove può aver imparato a maneggiare con tanta sicurezza le armi?
Cenere di Scozia è un libro con un ottimo potenziale ma, a mio parere, non completamente sfruttato.
Il contesto, per esempio, merita ulteriori approfondimenti. Ambientare un romanzo nella Scozia antica porta il lettore a immaginare le sconfinate vallate e gli aspri paesaggi. Questo senso mistico associato a una terra così ricca di tradizioni e leggende non risalta dalle pagine. Avrei voluto leggere più riferimenti per tutto ciò che riguarda i clan scozzesi, essendo la base del racconto.
Tra i molti personaggi alcuni spiccano per le loro particolarità e originalità ma non riescono a brillare, perché inseriti in una narrazione che scorre molto velocemente e non permette i dovuti approfondimenti. L’unica protagonista che fa eccezione è lady Clarke, di cui lentamente scopriamo i segreti e il triste passato. Ci sono molte altre figure interessanti, tra cui lo stesso lord Campbell o l’astuta spia John, di cui mi sarebbe piaciuto sapere e leggere di più. La narrazione è caratterizzata da una “chiave semplicistica”: gli eventi si susseguono rapidamente e spesso problema e soluzione si snodano nell’arco di un unico capitolo.
Per il suo serrato svolgimento consiglierei il libro a quei lettori alla ricerca di una storia veloce e leggera, con un numero contenuto di pagine e dove l’azione costante predomina su introspezione e analisi di personaggi e sentimenti.
Personalmente ho apprezzato la lettura, trovandola spassosa e di buona compagnia in queste giornate uggiose, ma resto convinta che una migliore analisi di alcune situazioni e passaggi avrebbe reso il libro più accattivante e memorabile.