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Recensione: C’era due volte di Franck Thilliez

Titolo: C’era due volte

Autore: Franck Thilliez

Editore: Fazi

Genere: Thriller

Data di uscita: 04 Novembre 2021

Dopo Il manoscritto e Il sogno, il nuovo romanzo del re del thriller francese.

Nel 2008, in un piccolo paese di montagna, il tenente Gabriel Moscato è alla disperata ricerca della figlia, diciassettenne piena di vita scomparsa da un mese. Uniche tracce la sua bicicletta, i segni di una frenata e poi più nulla. Deciso a indagare sull’hotel due stelle dove la ragazza aveva lavorato l’estate precedente, Moscato si stabilisce nella stanza 29, al secondo piano, per esaminare il registro degli ospiti. Legge attentamente ogni pagina, prima di addormentarsi, esausto dopo settimane di ricerche infruttuose. All’improvviso, viene svegliato da alcuni suoni attutiti. Quando si avvicina alla finestra, si rende conto che piovono uccelli morti. E ora è nella stanza 7, al pianoterra dell’hotel. Si guarda allo specchio e non si riconosce; si reca alla reception, dove apprende che è il 2020 e che sono dodici anni che sua figlia è scomparsa: la memoria gli ha giocato uno scherzo crudele. Quello stesso giorno il corpo di una giovane donna viene trovato sulla riva del fiume Arve…
Un nuovo, geniale rompicapo dal re del thriller francese Franck Thilliez, che compone un vero e proprio puzzle disseminato di trappole, imperdibile per tutti gli amanti della suspense.
Una chicca per i lettori che hanno amato Il manoscritto: ritroverete in C’era due volte una vecchia conoscenza, che tornerà a fare capolino in queste pagine creando uno stupefacente gioco di specchi fra i due romanzi.

Quando una figlia scompare nel nulla un padre ha solo uno scopo: ritrovarla! Non importa cosa gli costerà: la moglie, la carriera, la sua integrità. Nulla conta quando il suo unico obiettivo è di trovarla, viva o morta.

Ma a volte non conoscere è ciò che ci salva dall’impazzire, quello che ci protegge da una verità tanto sconvolgente e inquietante che può portarci a un black-out.

Tutto ciò accade a Gabriel Moscato, tenente della polizia di un piccolo paesino e padre di Julie, una diciassettenne svanita nel nulla. Dopo un mese di indagini si ferma a investigare nell’hotel in cui aveva lavorato la figlia e si addormenta nella stanza 29. Ed è qui che accade qualcosa di strano: gli uccelli piovono morti dal cielo e Moscato si risveglia nella camera 7, dodici anni dopo la scomparsa della figlia. Cosa è successo in tutti quegli anni? Cosa ha scoperto il tenente per causargli uno shock post traumatico tanto grave?

Riparte da qui tutta l’intricata indagine per scoprire la verità sul caso della figlia e sulle nuove tragedie che stanno colpendo il paesino.

È un percorso tormentato, pieno di alti e bassi, che attraversa strade sconosciute non solo nello spazio, ma anche nel tempo. Ci racconta di un padre che non si è arreso e mai lo farà, che ha perso tutto tranne la speranza di ritrovarla.

Non importa cosa comporterà o quali leggi verranno infrante: l’importante è scoprire ciò che è successo.

Thilliez è un maestro nel creare suspense, riesce a tenerti incollata alle pagine fin dall’inizio quando ancora non si sa nulla. Con il suo stile fluido è capace di farti dimenticare chi sei e di immergerti totalmente nella storia.

Il libro procede gradualmente lasciandoci assistere pian piano a tutte le scoperte della polizia e di Moscato, ma è davvero impossibile indovinare ciò che accadrà perché il finale è davvero sconvolgente. L’autore non risparmia dettagli cruenti e dolorosi; ci mostra la morte per come appare; e non indora mai la pillola su una crudeltà umana che è davvero molto realistica.

Sono due i principali personaggi che seguiamo durante la ricerca: Gabriel Moscato e Paul Lacroix, il suo ex collega ormai divenuto capitano. Lo scrittore ci racconta il loro tormento interiore, le sofferenze subite, le liti avvenute durante gli anni trascorsi, e, ovviamente, i dubbi e le difficoltà di un’indagine riaperta dopo tanto tempo a causa della mancanza di prove.

È complicato soprattutto per Paul, occupando una posizione importante all’interno della polizia, capire cosa sia giusto o meno fare per giungere al nocciolo della situazione. Cosa può dire e come può agire senza ritrovarsi al di fuori delle leggi che lui stesso ha l’obbligo di garantire. Ma, d’altra parte, non è forse disposto a tutto per scoprire la verità su quella ragazza scomparsa che lo ha tormentato per anni? Una lotta intestina complessa che ci mostra la bravura di Thilliez nella caratterizzazione dei personaggi.

È un thriller magnifico, una caccia al colpevole che si estende in tutta Europa con dei risvolti originali e terribili.

Lo consiglio a tutti gli amanti del genere che non si lasciano turbare dalla morte e, soprattutto, da cose più terrificanti di essa.

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