Recensione: Chicago PD – 8×07
“Instinct” è il titolo del settimo episodio di Chicago PD. Cosa sarà successo questa volta ai nostri eroi? Intanto qui la puntata precedente.
Salve Fenici! Questa puntata di Chicago PD inizia con Jay e Adam sotto copertura, mentre stanno facendo un finto scambio di droga i loro “clienti” vengono uccisi da colpi d’arma da fuoco sparati da un uomo in una macchina. Sarà solo la prima di una serie di imboscate mortali.
Per portare a termine le indagini, Adam coinvolge un suo informatore Tommy Lane che vendeva metanfetamine. L’uomo sta cercando di uscire dal giro per la moglie e il figlio provando a vivere una vita rispettabile (a parte rubare case gonfiabili a vicini rompiscatole per far divertire il bambino alla sua festa di compleanno). Ruzek gli offre 5000 dollari e la chiusura del suo fascicolo, così potrà trovarsi un vero lavoro. Accetta solo dopo aver scoperto che anche la moglie è d’accordo.
Devono cercare Logan Teague, un vecchio “collega” di Tommy, che farà da intermediario con il vero obiettivo dell’Intelligence: Keith Monahan, un nuovo pericoloso spacciatore determinato a respingere la concorrenza facendola fuori in modo definitivo.
Ma, ahimè, Lane è una mina vagante che potrebbe sconvolgere l’intera operazione. E addirittura a un certo punto… scompare. È un vero disastro. Adam però non si arrende, vuole usarlo lo stesso, è suo amico e cerca di aiutarlo a rifarsi una vita con la sua famiglia. Nonostante Tommy sia un bugiardo, un imbroglione e un drogato è anche il miglior informatore che hanno e Voight dà ragione a Adam. Lo aiuteranno persino a disintossicarsi dalla droga una volta finita questa storia e rendere completa la sua redenzione.
Nell’incontro con il broker Logan qualcosa va storto e Ruzek è costretto ad arrestarlo in un modo un po’ brusco. E chi è che ha mandato all’aria le cose? Tommy ovviamente che, non pago di questo, va quasi in overdose per aver assunto troppe metanfetamine proprio la notte prima dell’incontro decisivo per incastrare Monahan. Tale riunione con questo tizio (l’ho trovato davvero inquietante) ha un finale molto tragico. Non vi dirò fino a che punto. Vi anticipo solo che a influire è stata l’indecisione di sbagliare e di rispettare le nuove regole (tutti i telefonini puntati addosso non hanno certo aiutato) che fanno perdere la percezione di cosa sia giusto e cosa sia sbagliato e non ti permettono più di seguire l’istinto.
Chicago PD e la violenza
Riecco il tema della brutalità della polizia. Questa volta a caderci è Adam, ripreso da un video di sorveglianza mentre effettua un arresto all’apparenza un po’ violento, ma si stava solo difendendo, la sua vita era in pericolo. Purtroppo lo sanno solo lui e Voight, le nuove regole impongono molti limiti.
Mi è piaciuto molto Adam in questa puntata, il protagonista assoluto. Ha dimostrato di credere nell’amicizia anche quando tutte le cose sembravano remare contro arrivando perfino a dare a Tommy dei soldi per fargli comprare la droga e passare la notte. È davvero sconvolto per come è andata a finire questa storia, dubita di come potrà essere un buon poliziotto se non potrà seguire il suo istinto, e chi lo rincuora? Voight, di cui non mi stancherò mai di tesserne le lodi. Gli dice che tutti brancoleranno nel buio per un po’ per cercare di seguire queste nuove regole, ma almeno lo faranno insieme, nessuno sarà da solo, come una vera famiglia. Hank ha scelto i suoi ragazzi, li guida e sostiene sia quando fanno qualcosa di giusto sia quando fanno qualcosa di sbagliato.
Il fatto che usino il caso per sviscerare la psicologia dei vari protagonisti è una cosa che mi intriga molto. Certo, essendo un poliziesco deve esserci un’indagine, ma è sempre legata in qualche modo a qualcuno di loro, non è mai a se stante.
Piccola nota finale sempre su Adam: scopriamo che è d’accordissimo con la scelta di Kim di prendere in affidamento Makayla e la aiuterà con la bambina.
Vi lascio adesso e alla prossima.