Recensione: Cieli di piombo di Mathilde Bonetti
Autore: Mathilde Bonetti
Editore: Mondolibri
Settembre 1939. Mentre il mondo si prepara al peggio, sotto cieli di piombo si consumano i drammi dei singoli. Il capitano Baranski, miracolosamente scampato alla morte, è riparato in Inghilterra per unirsi alla Royal Air Force. Axelle ha perso il marito e la sorella, e deve crescere sua figlia da sola. Matthias Brandt, pilota della Luftwaffe, è dilaniato da una crisi morale. Mia Rasmussen rischia la vita per portare in salvo una piccola ebrea… Sono loro i protagonisti di questa intensa storia: uomini e donne cui la guerra ha tolto quasi tutto, ma non la voglia di tornare a vivere e sperare.
Splendida fiction storica questo romanzo, pieno di appassionanti duelli nei Cieli con piloti coraggiosi alla cloche, capaci di sentimenti forti come l’odio e l’amore, il desiderio di vendetta e il rimpianto; con donne impavide e dotate di grande empatia.
I protagonisti principali sono Blazej, pilota polacco, e Matthias, suo antagonista nei cieli, appartenente alla Wehrmacht; l’odio che li divide però non nasce solo dall’appartenenza a paesi belligeranti.
Mentre la storia viaggia parallela con le sorti della guerra, si raccontano i bombardamenti di Londra, la rete di Resistenza e spionaggio, le missioni di salvataggio e le imprese quotidiane di uomini e donne coraggiosi. L’amore corre tra le pagine e rende possibile la nascita di un sentimento impossibile ma vero tra il pilota tedesco e una ragazza polacca, come l’emozione di un legame sottile ma resistente tra una giovane spia norvegese e il pilota polacco, molto più grande di lei.
Un romanzo potente e ben costruito, documentato con attenzione e cura, un’autrice che riesce a descrivere i duelli tra le nuvole rendendoli appassionanti e veri; un inno all’eroismo degli aviatori di tutti i tempi e all’amore per cui vale sempre la pena di perdonare e lottare.
Veramente imperdibile.