Recensione : “Il colore dell’uva matura” di Sandra Rotondo
La vita di Michael Lacroix scorre tranquilla sulla via della dissolutezza. Solo le sue vigne sono in grado di placare il suo dolore, fatto di abusi sessuali e psicologici, subiti in età giovanile. Sarà Maria, una delle sue lavoranti, a scuotere le fondamenta della sua anima ferita e come un Cristo in croce, invocherà la sua redenzione. Tra i vigneti e i castelli della Valle della Loira, vedremo muoversi i protagonisti, in un susseguirsi di colpi di scena e di erotiche vicende.
Ho cominciato questo romanzo pensando di avere a che fare con un romanzo rosa di ambientazione rurale, con i ritmi delicati e morbidi delle estati in campagna.
Non potevo sbagliare di più. Il romanzo, scritto in prima persona dal punto di vista del protagonista, Michael Lacroix, parte subito con una narrazione veloce e aggressiva, ricca di termini coloriti, rendendo bene l’idea del personaggio, del suo modo di essere.
Michael è l’uomo ricco e viziato, abituato a essere desiderato, ad avere tutti ai suoi ordini. Un uomo che vede le donne solo come oggetto della sua soddisfazione personale mentre ogni ragazza cade immediatamente ai suoi piedi e farebbe qualunque cosa per andare a letto con lui.
Se fossi di origini italiane mi starebbe bene il nome di “Michael lo stallone”. Rido tra me, davanti allo specchio, dopo una doccia veloce. Sono in forma smagliante, fisico asciutto e muscoloso, mi piace tenermi in forma, migliora il lavoro e le prestazioni sessuali. So come far godere una donna, è questo il mio problema maggiore, una volta che mi hanno assaggiato è difficile mandarle via.
Michael è insensibile, affamato di sesso, volgare e superficiale. Entrare nei suoi pensieri così in profondità provoca allo stesso tempo irritazione e ilarità, perché i suoi ragionamenti diventano persino assurdi e paradossali talmente sono limitati.
Ma se si va oltre la maschera di superficie, ci si accorge che Michael nasconde qualcosa: la sua incapacità di amare è generata da qualcosa di terribile che è successo nella sua infanzia, qualcosa che l’ha segnato nel profondo.
Nella sua vita fatta di feste, belle macchine e modelle drogate che sbavano per una notte di fuoco con lui, entra improvvisamente Maria, una ragazza semplice all’apparenza, con desideri e valori molto diversi da quelli di Michael.
Michael se ne innamora subito, in maniera travolgente, ma a suo modo. La desidera e pensa a lei e al suo corpo ogni istante della sua giornata anche quando è con una delle sue partner occasionali.
E Maria è decisa a far cedere le armi allo sciupafemmine: dovrà essere lui a cadere ai suoi piedi.
La loro relazione si sviluppa priva di qualsiasi romanticismo in un crescendo di passione e desiderio che cominciano a intaccare le fondamenta del muro che sta proteggendo il cuore di Michael. La Sirena ha forse trovato la chiave per arrivare a conquistarlo?
La punta della sua lingua fa capolino tra le labbra, inumidendole impercettibilmente, e io deglutisco a fatica, non riesco a muovermi da lì. Lei non mi permette di muovermi. La mia “Sirena” sta cantando il suo canto e io desidero solo ascoltarla. Mi avvicino di più e lei non si ritrae, sono a un soffio ma se la bacio ora non andremo da nessuna parte.
Il libro procede impetuoso, ma può non incontrare il gusto di tutti in quando Michael è sboccato e i rapporti sessuali che racconta con una certa dovizia di particolari hanno ben poco di romantico e sensuale. Come per il protagonista, bisogna andare oltre la superficie e scoprire cosa si cela sotto…
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