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Recensione: “Con un soffio di Meltemi” di Cristina Giordano

Titolo:Con un soffio di Meltemi
Autore:Cristina Giordano
Editore:L’Erudita
Genere:Romanzo
Data di pubblicazione:18 Giugno 2021

Zoe ha tutto quello che ha sempre voluto: un lavoro che la soddisfa, un marito che la ama e, finalmente, anche la gravidanza tanto a lungo cercata. La sua serenità viene però sconvolta dalla morte improvvisa del padre Carlo, unico genitore che abbia mai avuto, e dal ritrovamento, nel suo appartamento, del vecchio diario di una vacanza in Grecia di tanti anni prima, ricordo di un tempo felice, di prima che sua madre sparisse, lasciando lei e Carlo senza mai guardarsi indietro. È proprio dalle pagine di quel diario, che si interrompe bruscamente a metà, che Zoe parte alla ricerca dei loro protagonisti, per ricostruire i tasselli della vita come un puzzle sparpagliato dal Meltemi, il vento dell’Egeo, dove, appena bambina, trascorreva l’estate con un padre avventuroso a bordo di un bellissimo catamarano in felice compagnia. Scoprirà così che il vento può scompigliare, ma anche rimettere tutto al proprio posto.

 

Inizio la mia recensione ringraziando sentitamente Cristina Giordano, autrice del romanzo Con un soffio di Meltemi, per avermi dato il privilegio non solo di leggere le sue parole ma soprattutto di conoscere la storia di Zoe e di Sara.

Addentrandosi in quest’opera letteraria troverete pathos e sentimenti in un concentrato asciutto ed essenziale, mai sdolcinato, che colpisce allo stomaco il lettore.

La grande capacità di questa scrittrice è, a parer mio, quella di trasmetterci attraverso la parola scritta non una semplice vicenda o una mera descrizione dei personaggi, bensì il suo mondo immaginario e le sue emozioni; Cristina Giordano è una padrona di casa che ci accoglie tra le pagine del suo libro come un’amica.

La storia che ci racconta è quella di Zoe, una giovane illustratrice in attesa di un bambino, felicemente sposata con un professionista tenero e affettuoso. La donna è però afflitta dalla recente morte del padre, genitore che per lei è stata una figura importante, un eroico difensore dei valori familiari, proprio quei valori che sarebbero andati persi senza di lui a causa della mancanza di una madre.

Sara, la madre di Zoe, è andata via quando la bambina era piccolissima portando con sé ogni ricordo.

Nel riordinare la casa paterna Zoe trova la prova tangibile che la sua mamma è sparita improvvisamente dalla sua vita un’estate ormai lontana, un’estate trascorsa con alcuni amici in Grecia, navigando a vela nelle Cicladi.

La giovane, presa da un grande fervore, capisce che qualcosa le sfugge e la sua voglia di sapere la verità la conduce in un magazzino del quale non conosceva l’esistenza. Lì scopre che esiste solo una persona in grado di raccontarle cosa successe alla sua famiglia allora e perché la madre è scomparsa.

Non vi rivelerò assolutamente nulla che possa anticiparvi elementi scottanti della trama,  ma posso dirvi che a un certo punto sarà come cadere in un vortice, in un altro tempo, in un’altra vicenda, intimamente legati a Zoe e ai suoi genitori. Una storia ancora più affascinante e importante di quella di partenza, nella quale Cristina Giordano ha dato il meglio di sé, concentrando in pagine essenziali personaggi, situazioni ed emozioni coinvolgenti e forti.

Situazioni che aiuteranno Zoe a riprendere in mano la sua esistenza e la sua famiglia senza lasciarle andare pericolosamente alla deriva come lo shock della scoperta vorrebbe.

Di tutte le figure femminili che l’autrice delinea forse è Zoe la più fragile, quella che più di tutte deve fortificarsi e combattere le avversità della vita.

Una nota particolare va alle descrizioni degli ambienti e dello sfondo in cui la narrazione si snoda; sebbene appena accennate catturano l’immaginazione del lettore.

 

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