Recensione: Cormack di Bella Stone

Il suo Raggio di Sole non merita di essere trascinata nel suo mondo di fuoco e fiamme. Può solo sperare di trovarla in tempo.

Come operatore nelle missioni segrete per la Nemesis Inc., Cormack Jeep Ford ha visto le cose peggiori che gli esseri umani siano in grado di infliggere ai loro simili, nei luoghi che sono l’inferno sulla Terra. Con vent’anni di carriera militare alle spalle, non è affatto dispiaciuto quando la Nemesis Inc. si trasferisce da Kabul al Montana. Forse, ora che finalmente non metterà più piede fuori dal suolo americano, può pensare a un lieto fine con la donna che ha catturato la sua anima.

A Willow Black sembra di aver aspettato una vita intera il ritorno a casa del suo soldato. Chi l’avrebbe mai detto che un legame fatto di e-mail e lettere l’avrebbe condotta dall’uomo che riesce a far cantare il suo cuore e il suo corpo? Con il ritorno in pianta stabile di Cormack negli Stati Uniti, la donna non vede l’ora di capire se il legame che li unisce può resistere anche quando si trovano nello stesso fuso orario. Proprio quando inizia a credere che lui sia il suo lieto fine, un terrorista distrugge tutto ciò in cui crede, trascinandola nella terrificante realtà dei bassifondi del mondo.

Un uomo forgiato nel fuoco e nella pietra, una donna fatta per il sole e le rose, e un terrorista deciso a fargliela pagare. Cormack può convincere Willow che la sua vita non è finita? Willow può convincere Cormack a lasciarla andare? O saranno i loro cuori ad avere l’ultima parola?

Basta un click per leggere questo dirompente e romantico military suspense, con un maschio alfa, un’eroina forte, colpi di scena, pericoli, momenti di pura ilarità e un amore fiero! Il lieto fine è garantito.

Ero partita così entusiasta nella lettura di questo romanzo, non vedevo l’ora di avventurarmi nell’azione di un team di uomini in divisa abituati al pericolo, con muscoli in bella mostra e capaci di nervi saldi anche quando l’adrenalina è alle stelle; il tutto a fare da contorno a una storia d’amore in cui l’age gap ne fa da padrone con tutti i bellissimi cliché del caso: la principessa in pericolo salvata dal maschio alpha che ogni donna, o quasi, vorrebbe nella sua vita. E invece? Diciamo che non è solo fumo, gli elementi descritti esistono ma… c’è un grande, enorme, immenso, ESAGERATO ma! Il team di uomini in divisa è presente ma sembrano più orangotanghi ben vestiti che non freddi carismatici individui; l’azione pure, le scene adrenaliniche sono ben descritte e in effetti è ben resa da frasi corte che permettono al lettore di trattenere il fiato, ma mentre sei lì che leggi aspettando che si risolvano o precipitino le situazioni, ecco che arriva una riflessione o un dialogo dei personaggi che non ha davvero senso. 

Battito accelerato, ansia, paura, una corsa contro il tempo e… le vengono in mente i cuccioli.

O ancora, si ritrova senza scarpe per camminare nei boschi e qualcuno dei Nemesis tira fuori le infradito dallo zaino…

Scusatemi, ma davvero non riesco a capire. Forse era un modo per stemperare, magari per buttarci quell’ironia di fondo che spezza la tensione, probabilmente sono io che non ci arrivo col cervello (non mi stupirebbe affatto) ma davvero mi cadevano le braccia.

I protagonisti sono Cormack, bellissimo e con un carattere fantastico, protettivo di fronte a quella ragazza che tanto ama, figlia di un “collega” che non c’è più, e pronto a tutto per difenderla. Mi piace da impazzire questa cosa, soprattutto perché lui è più grande di lei, in teoria più maturo, in pratica hanno più o meno lo stesso quoziente intellettivo solo che Willow è molto più ingenua.

Quest’ultima è una ragazza innamorata di un uomo con tutto il suo cuore, le scene romantiche (talvolta in momenti allucinanti) sono dolcissime. Si vede lontano un miglio che l’amore tra i due è autentico, quello per cui faresti qualunque cosa e andresti contro tutti. Eh sì, perché diciamo che i membri della Nemesis non sono così felici che la giovane frequenti Cormack. Ognuno di quegli uomini che chiama “zio” la fanno sembrare davvero una ragazzina, troppo… è imbarazzante!

Non voglio accanirmi, davvero, salvo tantissimo la trama e i personaggi con qualche rivisitazione, perché secondo me come romanzo ha un potenziale notevole, sia nel genere che nell’ambientazione e nei conflitti… ma non rende, non ancora. Il libro è narrato in terza persona ed è stato forse più difficile per l’autrice aiutare il lettore a entrare in connessione con i personaggi che acquisiscono una definizione nel loro ruolo ma non nel loro modo di essere più profondo, rimanendo una conoscenza superficiale.

Anche i dialoghi non ci facilitano in questo, di contro invece le descrizioni degli ambienti, delle situazioni e degli stati d’animo sono ben narrati e puntuali, il ritmo della lettura è incalzante.

Per alcuni versi, per fare un paragone pratico, è stato come vedere un remake di un film thriller in chiave ironica. Non era ciò che mi aspettavo, peccato.