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Recensione: Cruel Game di Daria Torresan

Titolo: Cruel Game

Autrice: Daria Torresan

Genere: sport romance NA

Editore: self

Data di pubblicazione: 14 luglio 2023

Età di lettura consigliata: +16

Amy

Fin da piccola ho perseguito un solo obiettivo: riuscire a entrare alla Juilliard e diventare una grande ballerina di danza classica.
Per tutta la vita sono stata la figlia perfetta, quella che raggiungeva ottimi risultati nello studio e nel ballo e non cedeva mai alle tentazioni tipiche della mia età.
Almeno fino alle vacanze estive prima del college.
Quell’estate ho conosciuto Bjorg McKenna, un mezzo delinquente che viveva nel posteggio delle roulotte, con la pelle abbronzata dal sole della California e il corpo macchiato da volgari tatuaggi.
La parola pericolo lampeggiava sul suo torso nudo, ogni volta che arrivava alla spiaggia con la muta abbassata fino ai fianchi e la tavola da surf sottobraccio.
Tutti i giorni lo guardavo fare sfoggio delle sue abilità in acqua, mentre si allenava per partecipare alla Long Wave Competition.
Il suo maggiore divertimento era domare le onde più pericolose.
E corrompere le brave ragazze come me.

Bjorg

Amy Rawling odorava di soldi e innocenza. Non mi sarei nemmeno accorto di lei, se non fosse stato per la vile proposta lanciata dal mio migliore amico.
Un gioco crudele con un premio allettante, a cui un’anima persa come me non avrebbe potuto resistere.
Non ero stato io a dettarne le regole, ma io avevo accettato di partecipare.
E, una volta iniziato, il gioco doveva essere portato fino in fondo.
Poco importava se nel farlo avrei distrutto quel po’ di coscienza che ancora mi restava.
Amy sarebbe stata la mia pedina fortunata.
Entro la fine dell’estate, sarebbe scesa dal suo paradiso per assaggiare il mio inferno.

ROMANZO AUTOCONCLUSIVO

Cruel Game è un romanzo:
– New adult
– Sport romance
– Social gap

 

Un libro davvero sorprendente!

Non sono appassionata di sport romance né di protagonisti appena usciti dall’adolescenza piena, ma devo proprio ammettere che questo romanzo fa breccia nel lettore come una freccia di Cupido.

Nella sinossi mi aveva incuriosito non solo il surf, centro cardine dello sport in cui l’autrice ci trasporta, ma anche il cruel game che è alla base della trama. Per quanto possa “sembrare” una tematica trita e ritrita, e forse lo è, qui mi è davvero piaciuta. Ho dato merito alla narrazione incalzante, ai colpi di scena non banali e soprattutto alla chiara e forte personalità sia dei protagonisti che dei personaggi secondari. Ognuno diverso dall’altro con caratteristiche peculiari in cui differiscono non solo per ceto sociale ed esperienze di vita ma anche per valori acquisiti o ricercati. Dialoghi sempre sul pezzo e di una coerenza favolosa, amo questo particolare nei libri! È importante, secondo me, che la modalità di dire le cose e l’atteggiamento sia cucito alla perfezione sulla figura che parla. Tanto di cappello!

Veniamo a noi…

Amy, detta anche New York, è una ballerina di diciotto anni che decide di trascorrere l’estate dagli zii al mare prima di entrare alla Juilliard. La classica ragazza casa e chiesa che scatta sull’attenti davanti a ogni ordine e che mai trasgredirebbe le regole di mamma e papà.

Lontana dal suo mondo e con qualche spintarella a destra e a manca capirà che ha una sua visione dell’universo, non tutto è bianco o nero e nella vita un po’ di sano rischio fa battere il cuore.

Bjorg è un surfista scapestrato che si unge le mani di olio in mezzo ai motori e che non vive esattamente nella casa del Mulino Bianco. Tutto gira intorno a una tavola da surf, una roulotte e gli amici di sempre, Micah e Alvin, non degli stinchi di santi. È il cattivo ragazzo di strada? Mmm, direi che è più un giovane che non ha più nulla da perdere, non si fa illusioni, non cerca l’amore ma solo un’avventura sotto il pontile e i successi tra le onde.

Micah, quel testa di legno, nonché trombamico di Dorothy (cugina di Amy), se ne esce con una scommessa vincente: se Bjorg riuscirà a far capitolare la nostra vergine e pura ballerina avrà la metà dei soldi della vendita illegale di un auto.

I soldi servono e quella è solo una ragazza come tante, quindi perché non accettare?

Il leitmotiv del romanzo è molto lineare ma i colpi di scena non mancano; sebbene vi siano alcuni accenni a possibili stupri, furti, spaccio e un incendio di cui non vi dirò nulla, la narrazione sprigiona una leggerezza di toni che è tipica degli young adult. Trip mentali ogni tanto ma non fastidiosi per lettori più “agé”; chiacchierate tra amiche in cui ci scappa sempre un sorriso e addominali scolpiti fanno sempre la loro parte. Qualche scena un po’ più spinta senza volgarità danno quel pizzico di erotismo e brividi sulla nuca.

Un libro assolutamente consigliato per qualche ora di spensieratezza.

Hot 🔥 | Qualche scena un po’ più spinta senza volgarità
Sentimento ❤️| primi amori, personaggi forti e non banali
Violenza ⚔️ | no

 

 

Valutazione

voto

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