Recensione: Cruel Queen di Amanda Richardson

Hunter, Ash, Ledger e Samson.
I Re della Ravenwood Academy.
I loro nomi mi fanno ancora venire i brividi lungo la schiena, per più di un motivo.

All’inizio non si aspettavano che avrei reagito.
Ma l’ho fatto.
E adesso sono una di loro.

Abbiamo fatto un patto e mi aiuteranno a vendicarmi dell’uomo che mi ha fatto del male.
Non sono più la ragazzina remissiva di cui si è approfittato.
Adesso ho quattro ragazzi spietati disposti a rischiare tutto per me.

L’unico problema è che in cambio del loro aiuto gli ho promesso tutto quello che ho.
Così, pur essendo la nuova regina della Ravenwood, i Re mi possiedono ancora, anima e corpo.

E non sono del tutto sicura di voler cedere la mia corona.

L’evasione dell’uomo che le ha quasi rovinato la vita e la sua comparsa a Greython hanno contribuito a stringere ulteriormente il legame tra Briar, Hunter, Ash, Ledger e Samson: la ragazza è determinata a non essere più una vittima, mentre i re di Ravenwood sono disposti a tutto pur di proteggere la loro regina.
La loro è certamente una relazione non convenzionale, difficile da accettare, ma con il tempo Briar è sempre più consapevole che le sarebbe davvero difficile fare a meno anche di uno solo di loro. Ognuno è diverso e le offre qualche cosa di speciale. Tutti si prendono cura di lei, entrando in sintonia con un aspetto diverso della sua personalità e sostenendola. Hunter è cupo e pericoloso, ma è casa. Ash è volgare e tenebroso, ma è leale. Ledger è oscuro e provocatore, ma la spinge a migliorare. Samson è protettivo e dolce, lui è conforto.
I POV alterni di tutti i protagonisti ci consentono di conoscerli meglio, soprattutto Hunter, Ash, Ledger e Samson che in Cruel Kings erano rimasti un po’ in secondo piano. In questo romanzo si definiscono i loro caratteri, si approfondiscono le loro storie personali, le loro debolezze… rendendoli più umani. Si sviluppano inoltre le dinamiche di gruppo, oltre che i diversi legami emotivi che uniscono Briar con ognuno dei quattro ragazzi.
Nell’attesa della prossima mossa di Cam, per Briar diventa una missione il mostrare che i quattro re non sono solo dei bruti come crede l’intera scuola, Jack e Scarlett in particolare, e cosa meglio di un ballo studentesco per attrarre consensi?
Tanti e impegnativi i temi affrontati: violenza sessuale e psicologica, vendetta personale, promiscuità sessuale, omicidio… Motivo per cui ne consiglio la lettura a un pubblico adulto e consapevole.
Non concordo con tutte le scelte effettuate da questi ragazzi nel corso della storia, ci sono però diversi messaggi che condivido, ma che lascerò siano le parole stesse dell’autrice a svelarvi:

“Smettila di essere sempre convinta che non sarai mai capace di fare niente, Briar”. Mi mordicchia il labbro inferiore, tirando un po’ la carne prima di lasciarla andare. “Solo il fatto che hai deciso di voler migliorare significa che sei mille volte più forte di chiunque altro lo pensi e basta. Le persone che arrivano a compiere grandi cose non sono quelle che hanno fortuna. Sono quelle che si fanno il culo, ogni singolo giorno”.

E poi…

“Un amore come questo non è per chi rimane ad aspettare. È per i coraggiosi che si impegnano a realizzarlo.”

Il coraggio di vivere una sessualità libera da schemi e pregiudizi con un epilogo non scontato ma che ho apprezzato molto.
Consigliato!