Recensione: “Cucito addosso” di Rebecca Quasi
Care Fenici, Emanuela continua a leggere le opere di questa brava autrice italiana, e oggi ci parla di “Cucito addosso” di Rebecca Quasi
Il giudice Arrigo Accorsi non ama le donne e per questo le evita da sempre, del resto ha un cane, Sally, con cui ha edificanti conversazioni.
Quando sua nipote, però, gli prende un appuntamento dalla nota sarta Delia Toschi perché gli confezioni un abito su misura, tutte le sue certezze saltano.
Un altro vaso di Pandora questo libro di Rebecca Quasi, che ci ha abituati a essere sorpresi e deliziati ad ogni sua nuova storia.
Originali i personaggi e il mondo in cui si muovono, a cominciare dal nostro eroe che è ben lontano dal giovane cavaliere rampante, in luccicante armatura: è piuttosto un grigio uomo di legge, talmente schiavo delle sue abitudini così radicate in lui da sfiorare la mania, perché le novità lo atterriscono e perciò vive muovendosi su binari prestabiliti, non permettendo a nulla e a nessuno di cambiarne la traiettoria.
Delia, ricca di doti imprenditoriali e presa dal suo lavoro e dalle sue creazioni eppure tanto simile ad Arrigo con il quale incrocia il suo destino un giorno, nel suo atelier sartoriale e ne inizia a condividere le avventure.
Questa è la storia di un’irrefrenabile attrazione e di un grande amore ma è soprattutto la storia di due anime che si attraggono irresistibilmente ma non riescono a trovare un pertugio nel guscio delle loro rispettive esistenze; certamente il più cocciuto dei due è Arrigo che pur di non essere distratto dalla sua missione, preferisce respingere Delia e allontanarla da sé.
Straziante sarà il dolore della donna che, con l’ammirabile compostezza delle eroine di Rebecca Quasi, supererà il confine eretto e sarà pronta persino al sacrificio pur di non mollare la presa sul cuore di Arrigo.
Un libro meraviglioso ancora una volta, coinvolgente ed emozionante come pochi, originale nel soggetto e nell’ambientazione, che si legge in un battito del cuore.
Imperdibile.