Recensione: “Cuori in tempesta” di Kathleen E. Woodiwiss – Serie: Birmingham #2
TITOLO: Cuori in tempesta
SERIE: Birmingham #2
AUTORE: Kathleen E. Woodiwiss
GENERE: Romanzo rosa storico
EDITORE: Marsilio
DATA DI PUBBLICAZIONE: 15 Luglio 2021
Porto di Londra, ottobre 1825. La bellissima Cerynise, nata a Charleston e rimasta presto orfana di entrambi i genitori, si è trasferita in Inghilterra sotto l’ala di Lydia Winthrop, la sua tutrice. Alla morte repentina della donna, Cerynise viene cacciata di casa dal nipote, Alistair Winthrop, che reclama per sé l’intera eredità. Senza soldi e senza nessuno a cui chiedere aiuto, Cerynise è alla disperata ricerca di un passaggio in nave verso l’America. La buona sorte, però, non l’ha abbandonata del tutto, dal momento che al porto si imbatte in un viso familiare, inciso così nitidamente nei suoi ricordi di bambina da essere indelebile: è il coraggioso capitano Beauregard Birmingham, che la accoglie sul suo mercantile, l’Audacious, in rotta verso Charleston. Tra loro nasce un sentimento irresistibile e tormentato, ma ben presto pericolosi segreti, nemici ostinati e violente tempeste infurieranno sull’oceano e dentro i loro cuori, mentre la passione rischia d’infrangersi contro i marosi di un destino avverso.
Cuori in tempesta è il secondo libro della serie Birmingham.
Se il primo romanzo non mi aveva per nulla convinta, questo volume ha reso indubbiamente più visibili tutti quei tratti distintivi che hanno fatto della Woodwiss una delle maestre del genere.
La storia ha come protagonisti Beauregard Birmingham (primogenito di Heather e Brandon) e Cerynise.
Alla morte della sua tutrice la ragazza viene sbattuta fuori casa dal crudele nipote della defunta, Alistar Winthrop. Senza soldi e senza amici su cui poter contare, Cerynise si dirige al porto alla ricerca di un passaggio in nave per Charleston, dove ad attenderla c’è uno zio. Durante la sua ricerca si imbatte in Beau, suo amico d’infanzia e capitano di un mercantile, che le offre il proprio aiuto. Per proteggere l’amica da Winthrop, che improvvisamente ne reclama la tutela, il comandante propone alla donna un’alternativa ingegnosa: un matrimonio temporaneo, un voto che potranno sciogliere una volta giunti in America.
Tracciare un confine netto tra ciò che è o non è consentito in un legame che dovrebbe essere solo di facciata non è semplice, vista la forte attrazione. Uniti da un desiderio intenso, i due saranno davvero capaci di dirsi addio?
Come dicevo all’inizio, Cuori in tempesta è stata una lettura piacevole.
Una delle cose che maggiormente ho apprezzato è il fatto che in questo romanzo i personaggi della Woodwiss brillino per il loro essere “innovativi”, considerata l’epoca di ambientazione del libro.
Ad esempio Cerynise è una donna forte e indipendente; è rimasta sola, ma è intenzionata a farsi strada nel mondo grazie alla sua abilità di pittrice, ha un carattere deciso e sa far valere le sue ragioni.
Mi è piaciuto il fatto che nel testo non siano presenti eccessivi patemi d’amore. Beau e Cerynise sono consapevoli di ciò che vogliono e, anche se impiegano un po’ di tempo per ammetterlo, non lo negano e non scappano dai sentimenti.
A convincermi meno è stato il fatto che, per dinamiche e avvenimenti, il libro somigli davvero molto al volume precedente e, anche in questo caso, la trama è stata volutamente prolungata aggiungendo avvenimenti che poco si legano con il filone narrativo principale e che non aggiungono nulla d’importante o eccezionale al romanzo.
Nonostante qualche pagina superflua, Cuori in tempesta rappresenta per me uno di quei libri da leggere almeno una volta, se si ama il genere storico.
È stata una lettura che mi ha condotta in un mondo romantico al cento per cento, ma non sdolcinato. Un romanzo degno di nota, ricco di passione e brio.