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Recensione: “Dancing Queen – Una Principessa a Roma” di Melinda Miller (serie Le città dell’amore #1)

Care Fenici, oggi Danny ci parla di “Dancing Queen – Una Principessa a Roma” di Melinda Miller

Figlia dell’ambasciatore indiano a Londra, Jasmine è promessa sposa fin dall’età di dieci anni al principe Kabir. Prima del matrimonio, si fa convincere da Holly, l’amica fiorista di Notting Hill, a trascorrere un weekend a Roma, città del buon cibo e di uomini affascinanti.

Nell’albergo extralusso affacciato sulla Fontana di Trevi, le due ragazze vengono accolte da Romeo, il maggiordomo dal perfetto volto spigoloso, gli occhi grigi e una gran massa di muscoli. Il ragazzo è adorato dalle ricche turiste straniere e anche Holly e Jas non sono immuni dal suo sguardo penetrante e dai suoi modi impeccabili. Tra una spettacolare colazione in camera e sorrisi ammalianti, Romeo si rende disponibile a far scoprire loro le meraviglie di Roma: la vacanza può così avere inizio.

Le due inglesi si ritroveranno con un gruppo di estrosi personaggi a scorrazzare per la città eterna a bordo di una Vespa e un sidecar. I monumenti tra i più belli al mondo e le strade illuminate fino a tarda notte s’inchineranno ai loro piedi, sulla scia delle Vacanze romane di Audrey Hepburn. L’ebbrezza di questi giorni spensierati sfumerà con la fine del weekend, quando il karma della futura principessa dovrà compiersi e lei rientrare a Londra. Riusciranno la determinazione e l’audacia senza limiti di due romani scanzonati a mettere a tacere anche la voce di Shiva, la divinità più esigente a capo del destino di Jasmine?

Partiamo dalla foto, vi piace? Al posto di Colazione da Tiffany sarebbe stato più idoneo mettere Vacanze Romane, la cui protagonista è la mitica Audrey Hepburn, e a cui il libro si ispira. Purtroppo non possiedo il dvd del film e non sono riuscita a procurarmelo quindi accontentatevi di questa foto che fa la sua splendida figura comunque.

Meritate la mia sincerità, e chi ha letto altre mie recensioni sa che cerco di essere realistica ma mai offensiva, questo per dire che leggere questo libro è stata un’impresa erculea, non perché sia scritto male, anzi, ma perché è noioso e dopo le prime 5 pagine si ha già il sentore del finale. Inoltre, anche se i due autori che si celano dietro il nome d’arte di Melinda Miller sono italiani, il libro è rivolto ad un pubblico estero e sono certa che un inglese si innamorerebbe del nostro cibo, delle nostre città ecc. Ma letto da un’italiana il tutto assume un aspetto stereotipato, ad esempio il protagonista si chiama Romeo ed è un playboy, ovviamente abita a Roma e gira in Vespa, abita in uno squallido appartamentino a Trastevere, fa il maggiordomo in uno dei palazzi/alberghi più lussuosi di Roma e il suo migliore amico si chiama Cesare ed è uno chef, inoltre ha due vicini di casa, Romolo e Luca, molto strambi. Più che per Romeo, avevo maggiori inclinazioni verso Cesare che, con la sua magica cucina, in questo periodo di dieta, mi ha fatto venire l’acquolina in bocca in più di un’occasione.

Veniamo ora alle protagoniste femminili. Jasmine è una principessa indiana promessa sposa dall’età di 10 anni ad un altro principe mai visto prima, tranne che sui social. Decide di fare un viaggio a Roma, con i soldi del padre, per innamorarsi almeno una volta nella vita prima di abbandonarsi alle nozze future portate avanti solo per rispetto al proprio genitore. A Roma, però, non ci va in veste di principessa ma di dama di compagnia della principessa Holly, in realtà fiorista e sua migliore amica. Jasmine e Romeo fanno ben presto la loro conoscenza e la freccia di Cupido colpisce le loro vite … ma come si fa a combattere il Karma? La dolce coppia innamorata avrà il suo lieto fine?

La vera sorpresa è Holly, che all’inizio odierete, perché si rende ridicola ad ogni pagina del libro e anzi tende a mettere in pericolo tutto e tutti, ma dopo parecchio vi renderete conto che la vera protagonista è lei, anzi è l’unica che valga la pena di seguire attentamente. La verità è che Holly se ne frega del giudizio altrui, non le importa dei chili in più, le piace mangiare e vendere fiori. All’inizio del libro sarei voluta entrare nella storia e nascondere Holly nel buco più profondo che fossi riuscita a trovare, ma in verità desidero un’amica come lei e credo che chiunque sarebbe fortunata ad averla tra le proprie amicizie! (La sua storia d’amore è più interessante di quella dell’amica!)

Per il resto ho apprezzato la descrizione della città, dà l’idea di una Roma bella senza risvolti negativi, vi riporto un pezzo molto dolce:

“Chi non s’innamora a Roma?” replicò laconica Jasmine che, a occhi chiusi, permise alle sue narici di compiere un viaggio nei profumi. Si abbandonò alla sinfonia di aromi sparsi sulla tovaglia: la farina cotta del pane, il cacao della mousse al cioccolato, il formaggio stagionato con cui era farcita la torta salata e ancora i pomodori e il basilico delle bruschette. Gli odori la precipitarono all’interno di un ricordo quasi tangibile, fatto di aria e di emozioni. Su tutto si stagliava il profumo di Romeo, che alle note del Sandalo aveva aggiunto quelle del gelsomino.

Il libro non mi è piaciuto, l’ho trovato totalmente insignificante ma non posso dire che sia scritto male, pertanto ve lo consiglio come lettura sotto il sole tra un bagno e l’altro, ma non ricamateci troppo sopra, non ha tanto spessore. Soprattutto la figura dei due protagonisti: completamente vuota, ho trovato, invece, molto più spessore ed emozione nei due personaggi secondari, ossia Holly e Cesare.

Buona lettura!

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