Recensione: “Dark Desire (L’uomo giusto al momento sbagliato)” di Victory Storm e Melissa Castello
Titolo: Dark Desire ( L’uomo giusto al momento sbagliato )
Autori: Victory Storm e Melissa Castello
Genere: Romance
Self Publishing
Pagine: 100
La mia vita è stata un susseguirsi di errori e scelte sbagliate.
Il primo errore? Essermi innamorata di un uomo finito in galera e promettergli di aspettarlo.
Il secondo errore? Sposare un uomo per dimenticare il primo amore.
Il terzo errore? Scoprire il tradimento di mio marito e sfogare la disperazione in quel dannato bar.
Tre errori e tutto è precipitato.
Uno sguardo, una carezza, quella voce che sapeva come piegarmi al suo volere ed ecco che il cerchio si chiudeva facendomi scontrare con il mio primo errore che ora veniva a presentarmi il conto.
Potevo peggiorare la mia vita già complicata?
Sì, con una bugia.
Una bugia capace di farmi perdere tutto ciò che avevo e che mi avrebbe fatta cadere nelle mani di colui che avevo cercato di dimenticare per tutta la mia vita.
Care fenici, il libro di cui vi parlerò è un romance contemporaneo autoconclusivo molto hot, dal titolo che è tutto un programma, Dark Desire. È adatto per una lettura leggera e senza tante pretese. La brevità del racconto, seppur con un buon potenziale, priva la trama di essere approfondita sufficientemente da far apprezzare appieno il libro.
La storia parla di una ragazza ingenua e innamorata, di buona famiglia che crede nell’amore vero, senza pregiudizi. Arianna, a dispetto di tutte le convenzioni sociali e andando contro i consigli della sua famiglia, decide di andare a vivere con l’amore della sua vita, Gabriel, un poco di buono e violento, con un padre pregiudicato e un futuro nebuloso.
L’idillio amoroso è contrastato da una forte gelosia da parte di lui che lo rendono possessivo e violento, insomma: il classico cattivo ragazzo dal quale tutte le ragazze dovrebbero scappare a gambe levate.
Ma le brave ragazze sono attratte da questi elementi e inevitabilmente si scottano e pagano le conseguenze. Proprio ciò che succede alla bella Arianna che si vede portar via il suo imperfetto innamorato dalle forze dell’ordine, perché accusato di spaccio di droga.
“Promettimi che mi aspetterai”.
(Tratto dal libro)
Una promessa difficile da mantenere per Arianna che, addolorata, si è sentita tradita dal suo tesoro che con il suo comportamento ha distrutto la fiducia e l’amore che provava per lui.
Dopo una breve introduzione del poco idilliaco intreccio amoroso, il tempo scorre e dopo cinque anni di separazione, i due si incontrano casualmente.
Lui è appena uscito dal carcere mentre lei è una donna realizzata, si è laureata, ha un lavoro che la gratifica ed è anche sposata.
L’incontro/scontro in un bar di periferia li riporta faccia a faccia, dopo tutto questo tempo, in una notte in cui Arianna è sconvolta dal tradimento del marito. Che potrà mai succedere quando la paglia e il fuoco sono così vicini? Questa è la scena che mi è piaciuta di più, un misto di adrenalina e sensualità, passione e trasgressione. Ma un fuoco di paglia, perché subito dopo il ritmo cambia e la storia risulta molto meno dark e più convenzionale, mancando comunque di un adeguato approfondimento dei personaggi.
La scrittura è veloce e priva di errori, l’ambientazione è poco dettagliata ma la sensualità è fortissima.
Il personaggio di Gabriel non è caratterizzato sufficientemente, mancando anche di personaggi secondari che ruotano attorno a lui, come per esempio poteva essere un amico nel carcere. Lei invece è immatura e manca di personalità, cade sempre negli stessi errori e infatti avrei gradito per lo meno una reazione più tosta contro il marito traditore e invece finisce tutto a tarallucci e vino. Kevin, il marito fedifrago, se la cava egregiamente facendo quello che gli pare, con la scusa che è autorizzato dal comportamento di lei poco affettuoso. Alla fine, la figura della protagonista è messa davvero in discussione e risulta scialba e poco credibile.
Il finale è affrettato e scontato, forse perché essendo una novella era inevitabile, ma ciò lo penalizza maggiormente. Peccato perché mi stava piacendo!
Alla prossima lettura, care fenici.