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Recensione “Demon’s Fire” di Gena Showalter (Lords of the Underworld #0.5)

Kadence, Dea dell’Oppressione, è anche la guardiana del muro degli Inferi a cui è legata la sua energia e che deve contenere i Demoni.

Geryon è il guardiano della porta degli Inferi. Due opposti che si attraggono e si respingono ma che devono allearsi: una falla nel muro rischia di uccidere Kadence e liberare tutti i mali del mondo. I due decidono di scendere negli Inferi per evitarne la fuga…

Prequel della famosa serie “Lords of the Underworld” (anche se uscita in un secondo momento), la novella “Demon’s Fire” racconta dell’amore impossibile tra la bella Kadence, Dea dell’Oppressione, e Geryon, fauno guardiano degli Inferi.

In realtà anche la bella Dea è guardiana degli Inferi, e ogni giorno controlla le mura che contengono i famosi Demoni protagonisti della serie. A causa di una falla nel muro, provocata dagli stessi Demoni, che hanno capito che indebolire il muro equivale a indebolire la Dea, la stessa, aiutata dal guardiano, decide di scendere in fondo al Tartaro per tentare, purtroppo inutilmente, di riparare la falla.

Nel tentativo di salvare la Dea, trovatasi in grave pericolo di vita, Geryon la lega a sé, ottenendo che, alla morte della stessa, lo spirito sopravviva e le sue ossa diventino resistentissime, tanto che gli Dei decidono di utilizzarle per costruire il famoso vaso in grado di richiamare e contenere i Demoni fuggiti.

 Il racconto di per sé potrebbe essere molto bello, perché l’amore tra Geryon e Kadence far riflettere sulla profondità del sentimento, che va ben oltre l’aspetto fisico e persino oltre la morte. Peccato però che una storia così critica abbia delle falle enormi; per esempio i due, in un momento cruciale in cui sono in attesa della lotta finale, se la spassano sul fondo degli inferi, cosa alquanto inverosimile benché si tratti di un fantasy.

Inoltre i due personaggi sono pieni di contraddizioni e hanno un’insicurezza di fondo, che stona con il tenore della storia, e che tende ad anticipare quello che sarà il finale. Questi aspetti si riflettono sia nel contrasto tra le due figure: lei bellissima, bionda, eterea, lui mostruoso dotato di artigli, corna e zoccoli; sia nel modo di comportarsi: lei trova ogni giorno una scusa per andare alle porte dell’inferno, ma non gli rivolge mai la parola, per trovarsi poi in un secondo momento a farsi baciare e toccare; lui che si ritiene talmente indegno sia per l’aspetto, che per il compito di guardiano, tanto da evitare persino di guardarla, ma poi non si fa scrupoli a rotolarsi negli Inferi con lei.

Insomma devo dire che, nonostante il racconto sia utile per creare un background dell’intera serie, l’ho trovato un po’ superficiale, privo di quel trasporto che distingue gli altri libri, e che si rivela per quello che è, ovvero il primo tentativo della Showalter di delineare la serie “Lords of the Underworld”.

 

recensione a cura di 

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Voto Kida 2.5

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