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Recensione: Desideri indomabili -Serie: Fiery Tales #3- di Lila DiPasqua

 

 

Titolo: Desideri indomabili

Autore: Lila DiPasqua

Editore: Mondadori

Genere: Romance Storico

Serie: Fiery Tales #3

Età consigliata: +16

Data di pubblicazione: 02 Luglio 2022

 

 

Luc de Moutier, marchese di Fontenay, è ossessionato dai diari erotici di Isabelle Laurent, una ragazza morta anni prima, segretamente innamorata di lui. Quelle parole sensuali gli impediscono di interessarsi a qualunque altra donna, fino a quando non incontra Juliette Carre, una cortigiana ammirata da tutta Parigi, che accende in lui un desiderio indomabile. Luc non immagina che Juliette non è altri che Isabelle Laurent, fintasi morta per sfuggire ai propri nemici e dedicarsi ai suoi libri pubblicati in forma anonima. Da allora lei non ha mai abbassato la guardia, finché non si ritrova tra le braccia dell’uomo su cui ha tanto fantasticato da giovanissima e la sua nuova vita viene stravolta. Ma quando Luc riconosce in quei libri uno stile a lui fin troppo familiare, Isabelle scoprirà che alcuni segreti non possono rimanere celati per sempre…

 

 

1- Il ballo di mezzanotte

2- Stregati dal desiderio

3- Desideri indomabili

 

 

Ed ecco l’ultimo romanzo della serie “Fiery Tales” di Lila DiPasqua, da me molto atteso perché la protagonista, Isabelle Laurent, viene introdotta già nel primo libro in quanto gemella adorata di Sabine, ritenuta da tutti deceduta in un incendio doloso. Quale sorpresa nel constatare che Isabelle non è morta, ma si è nascosta per anni per evitare che i suoi nemici perseguitassero lei e la sua amata famiglia. Dopo essere rimasta senza risorse e con un piccolo angelo da sfamare e a cui offrire una vita migliore, Isabelle decide di vendere l’unica cosa che possiede, la sua bellezza e il suo corpo, e con l’aiuto dell’amica Nicole de Grammont diviene la più ricercata cortigiana di Parigi con il nome di Juliette Carre. È in questo momento della sua vita che il destino le mette davanti l’uomo che ha amato con tutta la passione della giovinezza, Luc de Moutier, marchese di Fontenay, il quale altri non è che il fratello minore di Jules de Moutier, marito della sorella e conosciuto nel primo libro della serie. Luc non può sapere che la splendida donna da cui è affascinato è colei che popola i suoi sogni, ma che ormai ritiene perduta per sempre. Questo perché Sabine, dopo essere entrata a far parte della famiglia, aveva deciso di regalare a Luc i diari segreti della sorella, dove raccontava l’amore disperato e appassionato verso il marchese, che nemmeno era a conoscenza della sua esistenza, troppo impegnato a godere i piaceri della società e sfogare il suo temperamento ribelle. Ma il destino offre a entrambi una nuova occasione. 

Sono due anime lacerate, ma non piegate quelle che si incontrano in questa storia. Isabelle si è trovata alla mercè di uomini privi di scrupoli e solo l’amore per il figlio Gabriel le ha permesso di sopravvivere giorno dopo giorno, sperando in un domani migliore.

 

[…] E so che quello che Roch ti ha fatto passare deve essere stato orribile… Isabelle annuì. — Dopo avermi convinta che potevo fidarmi di lui, non appena ha saputo il mio vero nome lo ha usato come leva contro di me per costringermi a sposarlo. Per tenermi legata a sé, minacciandomi che avrebbe riferito a Leon de Vittry e ai suoi uomini che ero ancora viva. Ogni giorno dovevo subire le feroci sferzate della sua lingua tagliente e il suo cattivo umore, specialmente quando alzava troppo il gomito. Tutto questo l’ho scoperto solo dopo la nostra finta cerimonia di matrimonio. “E per quanto io desideri disperatamente rivedere la mia bellissima sorella, riaverla nella mia vita così come la sua bambina, devo pensare a Gabriel. Sono riuscita a proteggerlo da Roch, ma ho giurato a me stessa che non mi sarei mai più ritrovata in una posizione così vulnerabile e che non avrei mai più permesso a nessuno di influenzarmi come ha fatto Roch.” 

Luc, invece, è stato vittima della follia e della cattiveria del padre, che era interessato solo al benessere del primogenito ed erede, mentre del secondogenito non sapeva cosa farsene, indegno per lui di amore o qualsivoglia tenerezza.

[…] Per la maggior parte della mia infanzia sono stato picchiato per divertimento da Charles e dal cugino di cui ti ho parlato, Bellac, finché non sono stato abbastanza grande e abbastanza forte da reagire— Non le avrebbe raccontato gli orribili dettagli della sua esperienza, quelle parole non sarebbero mai uscite dalla sua bocca. Mai. 

 

Sono entrambi sopravvissuti al peggio che la vita può offrire. Ma insieme capiscono che possono non solo sopravvivere, ma anche essere felici, amati e al sicuro, possono abbassare le loro barriere e fidarsi ciecamente l’uno dell’altro. 

L’autrice ci regala uno splendido finale intriso di dolcezza e speranza, come solo nelle favole può accadere, ma a cui sempre bisogna aspirare.

[…] Isabelle lo guardò negli occhi. L’aula e tutte le persone presenti scomparvero. — Dal momento in cui ti ho visto per la prima volta al teatro di mio padre, ti ho voluto. Desiderato. Sei stato in ogni battito del mio cuore, in ogni respiro del mio corpo.  Non sarei sopravvissuta a tutto quello che mi è successo, se non ti avessi conosciuto. Ti vedo ogni volta che chiudo gli occhi. Sei in tutti i miei sogni più cari. Sei il mio Bel Principe. Ti amo. Ti ho sempre amato. E ti amerò sempre. 

Ho apprezzato molto la scrittura dell’autrice, soprattutto per il suo stile unico che riesce a rapirti dalle prime pagine. Il ritmo è incalzante, a mano a mano che prosegua la lettura i segreti vengono svelati con grande maestria e coerenza con l’insieme. Grazie al pov alternato conosciamo i diversi punti di vista sia di Isabelle che di Luc, permettendoci davvero di capirli e immedesimarci. Momenti di divertimento sono offerti dal piccolo Gabriel e dal suo mastodontico cane Montague, che danno una sferzata di leggerezza e di brio al tutto.

Consiglio vivamente la lettura di questo romanzo appassionante che vi riporterà all’epoca di Luigi XIV; immergetevi nei balli, nella nobiltà parigina e in questa storia d’amour.

 

 

 

 

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