Recensione: Desideri rinnegati di Ashley James

Aston Walker

Una notte mi ha stravolto tutta la vita… Sono entrato a quella festa circondato di amici e ne sono uscito con un nemico. Sono passati due anni e non ho ancora idea del perché mi odi. Ora siamo costretti a lavorare insieme, e non vedo l’ora di farlo uscire di testa.

Knox Finnegan

Non ho mai immaginato che qualcuno potesse darmi ai nervi quanto lui. Sta cominciando a smantellare le barriere che mi ero costruito con tanto impegno, proprio ora che ho così bisogno di tenerlo il più lontano possibile. È una tentazione che non posso permettermi, un desiderio che ho cercato di seppellire.

Ma i sentimenti non possono restare nascosti per sempre…

*Desideri rinnegati è il secondo libro della serie di standalone interconnessi “I desideri più profondi” di Ashley James. È un enemies-to-lovers MM romance.

Già disponibile il primo volume – “Desideri proibiti” – e presto in arrivo il terzo e ultimo volume: “Desideri illeciti.”*

Mi dirigo verso uno dei banchi, saltando su per sedermi a gambe incrociate. Dovrebbe essere interessante. Ormai il nostro è un gioco complicato. Litigheremo? Scoperemo? Mi darà un pugno? Non lo so mai.

Aston e Knox non vanno per niente d’accordo, ma Aston non ne conosce il motivo. Un giorno, semplicemente Knox ha iniziato a odiarlo. 

Per scoprire la causa di tutto sarà necessario indagare i conflitti interiori di Knox ed esplorare la sua storia personale. È presto evidente che sotto alla facciata scorra una tensione sessuale notevole. Tuttavia, forse a causa di un retaggio familiare o per una sorta di negazione della propria omo/bisessualità, Knox rifiuta la spinta passionale e prova repulsione per il modo in cui il suo corpo desidera i ragazzi, Aston in particolare. Da un lato il suo istinto lo attira verso l’altro, ma questo fa scattare una rabbia e un disgusto per se stesso che lo portano a riversarsi negativamente sull’altro, a esplodere in battibecchi e scintille. 

Aston, al contrario, è stuzzicato da questi scontri, tanto che finisce per provocarli al solo scopo di far perdere a Knox il controllo, incentivandolo a lasciarsi andare in situazioni sconvenienti (di cui in seguito si pentirà) e carnalmente attive.

In fondo alla mia mente, so che dovrei smettere. So che me ne pentirò, ma non posso. Non riesco a fermarmi perché ne ho bisogno, cazzo. Si è insinuato nella mia pelle nel modo più sordido e non riesco a liberarmene, per quanto ci provi. È un prurito che non riesco a grattare, cazzo. Un’abitudine a cui non riesco a rinunciare. Penso a lui in continuazione e, a questo punto, è una vera e propria ossessione. Aston Walker sta devastando il mio sistema nervoso, si sta infiltrando nel mio flusso sanguigno e, solo per questa sera, cedo alla tentazione. Cedo per questa volta, mi procuro la mia dose e poi mi disintossico da lui a partire da domani.

Il loro rapporto è altalenante e ambiguo, a causa di momenti esplosivi passionali a cui seguono prese di coscienza razionali in cui Knox nega e cerca di allontanarsi, agendo per fare in modo che Aston lo odi e si rifiuti di vederlo. La storia, però, continua a riportarli sulla stessa strada.

Il tema dell’accettazione della propria sessualità e dell’omofobia interiorizzata è focale e ben esplorato anche nei risvolti psicologici. Questo ci porterà a indagare cosa sia successo nel passato di Knox, e toccheremo anche i temi dell’autolesionismo e delle droghe. 

I protagonisti hanno dei grossi problemi di comunicazione, non essendo abituati a esprimere emozioni ad altri. Per Knox la strategia vincente nella vita è sempre stata quella della fuga e della negazione. Aston è invece ancora giovane e poco esperto. Trovare una sinergia, la fiducia e l’intimità necessarie per aprirsi è una sfida di coppia.

Sei diventato tutto per me in così poco tempo. Mi hai mostrato cosa si prova a ricevere un amore incondizionato, quando non avrei mai pensato di poterlo ottenere. Non ho mai creduto di meritarlo. Ma tu me l’hai dato lo stesso. Hai visto al di là del mio carattere lunatico e scontroso e ti sei aggrappato alla mia anima. Tu sei ciò che voglio più di ogni altra cosa. Sei il mio futuro. La mia persona. La mia cazzo di aragosta, amico.”

Molto belle le caratterizzazioni. Ho amato in particolare quella di Anton, che mostra un lato dominante che permette a Knox di esplorare la perdita di controllo, allo scopo di abbandonarsi al sesso senza sensi di colpa, mettendo in gioco il vero se stesso senza sollecitare il suo conflitto interiore.

Da evidenziare anche la personalità di Kathy, che riesce a essere un buon sostegno per Knox nella sfida della scoperta di identità e superamento dell’omofobia interiorizzata.