Recensione: Dirty Innocence di Laura Pellegrini
Autrice: Laura Pellegrini Genere: dark contemporary spicy romance Editore: self Data di pubblicazione: 12 gennaio 2024
Romanzo autoconclusivo.
Age Gap
Soft Dark
Forced Proximity
Spicy Romance
Contemporary Romance
Alexander Henry McLean, Conte di Sutherland, è un potente e arrogante nobile. In lui non vi è traccia di romanticismo e nessuna inclinazione ai sentimentalismi. Ama se stesso al di sopra di ogni cosa al pari della dissolutezza. Tutti lo temono nella stessa misura in cui lo desiderano, ma nessuno conosce la verità che si cela al di sotto della sua fiera e struggente bellezza.
Katarina Kranjec, è solo una ragazzina quando per uno scherzo del destino arriva in Scozia dalla Slovenia. Non conosce il proprietario del maniero, come il suo futuro che, nelle sale disadorne di quella buia dimora, diventa sempre più oscuro.
Un quadro ritrae il lord che la ospita e nell’osservare i tratti del giovane e potente uomo, prova per la prima volta qualcosa che la scuote profondamente: un’attrazione cocente.
Lei è pura come un raggio di sole, lui è un dannato che ha venduto la sua anima al vizio. Fingere che lei non ci sia e ignorarla diventerà per Alexander l’unico modo per proteggerla da sé e per non trascinarla nel suo buio fatto di perversione. Peccato non aver fatto i conti con l’unica cosa che mai avrebbe immaginato: l’innocente sensualità della giovane.
Un castello disadorno, un piano malvagio tramato alle spalle di tutti, un desiderio impossibile persino da immaginare. La luce e il buio che si scontrano per creare qualcosa di sconosciuto.
Dirty Innocence, liberamente ispirato al romanzo Il ritratto di Dorian Gray.
“Una colomba alle porte degli inferi, questo era Katarina, e lui, per lei, non era altro che Ade in persona pronto a sbranarle il cuore.
Una bestia. Un demone. La sua dannazione.”
Bentornate Fenici!
Oggi voglio raccontarvi, a grandi linee, della nuova fatica di Laura Pellegrini.
È la prima volta che la leggo (chiedo venia) ma già la seguivo sui social con le sue pubblicazioni.
In questo romanzo abbiamo Alexander, conte di Sutherland, e Katarina, la giovane di cui dovrà prendersi cura. È la storia di come il buio incontra la luce che, talmente potente, non si ingloba con lui ma lo abbraccia e lo rende meno oscuro.
Alexander, per chi non lo ricordasse, è amico di Hunter (Blackwood series), uomo cinico e senza alcuna morale che pensa solo a sé stesso, al proprio godimento e alla propria vita fatta di vizi e dissolutezza. Tutto questo fino a quando arriva al suo castello questa ragazza, una cugina alla lontana della madre (un personaggio a mio avviso odioso), e dovrà tenerla con sé fino al giorno del suo diciottesimo compleanno.
In un castello che ha visto giorni migliori, decadente e lugubre, nasce una storia d’amore proibita, tra le note di un violoncello e la continua lotta interna che Alex combatte. Perché se i personaggi maschili non sono abbastanza tormentati, non ci piacciono, no no.
Lui, un novello Dorian Gray.
“Un valzer questa volta. Sensuale come i baci proibiti che prima o poi lui le avrebbe strappato. Dolce come la sua pelle. Armonioso come la sua atroce bellezza. Bollente come i suoi occhi e il peccato.”
Wow! Era da un po’ che un libro non mi prendeva in questo modo, tanto che l’ho finito in due giorni. Davvero bello e ben scritto, Laura ha una proprietà del linguaggio perfetta, con descrizioni che ti catapultano in Scozia, tra il castello decrepito e lugubre dei Sutherland, alla brughiera per poi saltare a Lubiana, con un cambio repentino dal nord all’Europa dell’Est.
Alexander è uno di quei personaggi che rimangono talmente impressi che difficilmente te lo scordi. Bello, dannato, vizioso, senza scrupoli che però vacilla e la sua corazza fatta di lussuria sporca e cattiveria viene intaccata da una ragazzina dai capelli d’oro e occhi azzurri. Katarina è una vittima ‘innocente’ di questo mondo crudele, spedita come un pacco postale in Scozia e la cui vita è decisa dagli altri, però l’amore no, quello non lo decide nessuno tranne che lei stessa.
“C’è un tempo per nascere e uno per morire, un tempo per piantare e uno per sradicare le piante. Un tempo per amare e uno per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace. Lo dice anche Dio, milord, nei Salmi. Arriverà il tempo di capire, come arriverà il tempo per nascere a nuova vita.”
Ma vogliamo parlare dei personaggi secondari che hanno lo stesso impatto dei primari? Il maggiordomo Wilmor, secondo padre di Alexander anche se ovviamente non di sangue, conosce perfettamente l’animo e i turbamenti del suo padrone, e le cameriere del castello, Emily, Mildred e le altre. Ma andiamo con quelli che vorrei buttare giù dalla torre: la madre di Alex, bastarda e mi fermo qui se no potrei essere più volgare e il duca Franz… e anche qui mi trattengo perché avrei tanti di quegli epiteti che non mi basterebbe una recensione.
“Una colomba alle porte degli Inferi, questo era Katarina, e lui, per lei, non era altro che Ade in persona pronto a sbranarle il cuore. Una bestia. Un demone. La sua dannazione.”
Un libro affascinante, una storia d’amore che ti coinvolge fin dalla prima riga, una perfetta commistione dei personaggi e un perfetto background di ognuno di essi, dove il lettore viene coinvolto e partecipa.
Promosso a pieni voti.
“Se questa ragazza può dare un’anima a quelli che hanno vissuto senza averne una, se riesce a creare il senso della bellezza in persone le cui vite sono state sordide e brutte, se lei può strapparle dal loro egoismo e prestarle lacrime per dolori che non sono i suoi, lei è degna di tutta la tua adorazione, degna dell’adorazione del mondo.”
(Il ritratto di Dorian Gray. Oscar Wilde)
Alla prossima
Un saluto dalla vostra Mal