Recensione: Domain di Giusy Viro

James e Maggie.
Due mondi opposti.
Affascinate e cinico affarista senza scrupoli, lui. Limpida sincera e schietta lei.
Entrambi si ritroveranno a dover accettare una convivenza forzata. La poltrona presidenziale della propria azienda, lui.
Salvare il ranch di famiglia, lei.
Ma sarà solo un accordo di interessi?
E se la passione dovesse scoppiare all’improvviso cogliendoli impreparati?
E se una serie di misteriosi eventi dovesse mettere a rischio la vita di uno dei due gettando l’ombra del dubbio?
Tra intrighi, passione, giochi di potere e lusso sfrenato pagina dopo pagina arriveremo alla resa dei conti e a una verità sconvolgente.
Amore o odio?
Perdono o vendetta?

Domain è il primo volume autoconclusivo della serie Winchester in pubblicazione da parte di alcune autrici italiane che sto seguendo con molto interesse.

Questo romanzo è firmato da Giusy Viro, autrice di cui non avevo ancora letto nulla, e devo dire che, in fin dei conti, la storia mi è piaciuta, nonostante i tanti cliché in essa contenuti.

I protagonisti sono Maggie O’Neel e James Winchester. Lei, una giovane donna molto bella, dal carattere deciso, ama il ranch di famiglia al punto da cercare qualsiasi soluzione per salvarlo dalla bancarotta. Lui, d’altra parte, è il CEO dell’azienda di famiglia, bello da morire e ricco sfondato, che non si fa problemi a calpestare chiunque pur di raggiungere l’obiettivo che, in questo caso, è trovare moglie su esplicito ordine del padre. Chi frequenta? Vanessa, la sorella più chic di Maggie, ma non sarà lei la fortunata a cui farà la proposta.

A questo punto devo fare una premessa: personalmente cerco sempre di immedesimarmi nei personaggi della storia, in particolare con la protagonista femminile, e per il mio modo di pensare (forse un po’ all’antica) mai e poi mai riuscirei a concepire di dare avvio a qualcosa di romantico con lo stesso uomo che in precedenza frequentava mia sorella. Ergo, non sono riuscita a identificarmi con Maggie.

E nemmeno con Vanessa, descritta come egoista e superficiale, che resta un personaggio privo di spessore, poco adatto a essere il villain della storia.

Ho apprezzato, invece, l’evoluzione del protagonista maschile che, da cinico e freddo calcolatore, diventa più emotivo con l’avanzare della storia.

La scrittura è piuttosto scorrevole, lo stile dell’autrice non è male, i colpi di scena tengono abbastanza vivo il ritmo di lettura, che corre via rapido (a tratti, forse, un po’ troppo).

L’autrice è riuscita comunque a incuriosirmi sui personaggi secondari che diventeranno protagonisti nei volumi successivi.