Recensione: “Doni Preziosi” di Danielle Steel
Véronique Parker ha dedicato tutta se stessa alle tre figlie, prima e dopo il divorzio dal marito Paul, che alla famiglia ha invece sempre preferito la bella vita. Véronique le ha cresciute con tutta la cura e l’affetto possibili per colmare l’assenza del padre, e ora sono tre donne brillanti e indipendenti: Timmie, la maggiore, lavora come assistente sociale a New York; la dolce e minuta Juliette è proprietaria di una graziosa pasticceria a Brooklyn; e Joy, la più giovane, vive a Los Angeles, dove spera, un giorno, di diventare attrice. Quando, dopo una lunga malattia, l’uomo viene a mancare, le donne di casa Parker si riuniscono per leggerne le volontà, non senza qualche sorpresa. Con un ultimo e inatteso gesto d’amore, Paul ha infatti lasciato a ognuna di loro qualcosa di speciale: un dipinto di misteriosa provenienza, un castello nel Sud della Francia, i mezzi per realizzare i propri sogni e un’inaspettata rivelazione dal passato. Tutti doni preziosi che le condurranno in un viaggio che cambierà le loro vite in modi sorprendenti, rimarginando vecchie ferite e svelando segreti sepolti nel tempo. Bestseller del New York Times, Doni preziosi è un commovente romanzo sulla famiglia e i rapporti, a volte difficili, che ne fanno parte. Una straordinaria storia che parla di sacrificio, riscatto e, soprattutto, amore.
Ogni nuova uscita di questa autrice è di sicuro un’emozione, per tutti quelli che la leggono con regolarità. Anche stavolta, vi dirò, non mi ha lasciata indifferente.
C’è chi accusa l’autrice di essere melensa, nella sua narrazione, ma personalmente la trovo così profonda e sfaccettata, che questo attributo non credo le appartenga.
La Steel parla della profondità dei sentimenti, delle tante facce dell’animo umano, ma lo fa con una maestria e con una delicatezza che ogni volta mi sorprende.
Questo romanzo parte con la vita di Timmie, assistente sociale, che si dedica ogni giorno con profonda abnegazione, alla vita dei derelitti, dei disastrati, tanto da rendere la sua stessa vita, un disastro sociale. Ma come si fa a dedicare tutto se stesso al prossimo e pretendere di avere una vita amorosa, che abbia un barlume di normalità?
Sarà proprio Tammie ad apprendere e a comunicare una notizia dolorosa, la morte di una persona cara: suo padre, Paul, impenitente donnaiolo che ha ferito tutte le donne della famiglia, con il suo egoismo, la sua trascuratezza, senza tuttavia essere stato una persona cattiva.
Mentre pensavo che la prospettiva di racconto fosse incentrata su Timmie, che lei fosse la protagonista e che mi parlasse del suo dolore, ecco che invece, sorprendentemente, la luce viene puntata su Véronique, sua madre. Da questo momento, ossia dal secondo capitolo in poi, è lei la vera protagonista di una storia di donne, che ci farà comprendere le varie sfaccettature di Paul e quanto abbia inciso sia la sua vita che la sua morte.
In effetti, leggendo, la prima impressione che si ha, è che finalmente la famiglia Parker si sia liberata di una sanguisuga che aveva fatto incetta non solo del patrimonio di famiglia, dilapidandolo dietro donnine bellissime, ma aride moralmente, ma anche dei sentimenti delle sue figlie, dell’adorazione di sua moglie e, cosa peggiore, delle loro grandi fragilità.
Paul ha saputo incidere così profondamente la vita dei suoi affetti, tanto da far crescere in Timmie una sfiducia totale nel genere maschile, tagliandolo fuori dalla sua vita e, all’occorrenza, aggredirlo con molta vivacità. Juliette, fragile e avida di amore, ha invece compensato la mancata presenza del padre, che ha idealizzato come persona, rincorrendolo, con colloqui telefonici one-way, dove lui si limitava a rispondere a monosillabi, buttandosi sugli stupendi dolci che cucina e serve nella sua paninoteca. Infine Joy, la bellissima aspirante attrice, preferisce avere relazioni a distanza, pur di non scoprire che ancora una volta, il suo cuore non ha trovato una casa.
Risulta però Véronique, la più provata, ma la più forte delle quattro: solida, presente, che ha costruito intorno a sé una solida corazza, fatta di regale sopportazione, inondando le sue ragazze di presenza e affetto.
Sarà la dipartita di Paul ad aprire un capitolo nuovo nella storia delle quattro donne, a far entrare prepotentemente nella loro vita un nuovo componente, che lungi dal minare il loro legame. Questa notizia, anche triste, porterà un po’ di pace e forse una prospettiva nuova di chi era quell’uomo, loro marito e padre.
Alla lettura del testamento, un nuovo universo si apre davanti alle donne Parker, e quasi come un regalo di Natale, ecco finalmente che la storia cede il posto alla speranza e a diversi sentimenti che si pensavano, persi per sempre.
Un bel viaggio in questo libro, attraverso stupende città italiane ed europee, scorci di paesaggi finemente cesellati e la scoperta del mondo dell’arte, che porterà, alla fine, una bella e toccante scena in un passato, non molto lontano, dove per varie vicende storiche, il cuore di molti ha sanguinato, per le barbarie subite da alcune popolazioni.
Direi che i motivi per leggerlo, sono tanti. C’è amore, sentimento, speranza e anche una lettura scorrevole da parte di un’autrice che ha fatto grande il suo nome, grazie alla propria abilità letteraria.
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